{"id":12379,"date":"2007-06-05T08:48:35","date_gmt":"2007-06-05T08:48:35","guid":{"rendered":""},"modified":"2007-06-08T00:57:18","modified_gmt":"2007-06-08T00:57:18","slug":"pardi-e-galli-il-parco-opere-di-masnago-si-anima-di-nuove-voci","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/pardi-e-galli-il-parco-opere-di-masnago-si-anima-di-nuove-voci\/","title":{"rendered":"Pardi e Galli, il parco opere di Masnago si anima di nuove “voci”"},"content":{"rendered":"
Un dono<\/strong> – Continua, apparentemente indisturbata, la liaison<\/em> sentimentale che ha avvinto l'editore di Colophon<\/strong> Edizioni d'Arte<\/strong>, Egidio Fiorin<\/strong> con la città di Varese, anche a mostra Carte d'artista ormai archiviata. Anzi, a pochi giorni dalla chiusura, posticipata rispetto alla data prevista, Fiorin, accompagnato da Giuseppe Redaelli<\/strong> e Antonio Bandirali<\/strong>, ha voluto omaggiare la città per l'ospitalità ricevuta donando nelle mani del sindaco Attilio Fontana<\/strong>, destinazione Castello di Masnago<\/strong>, due tra i volumi d'artista di sua realizzazione ed esposti fino a pochi giorni fa nelle teche di Villa Mirabello<\/strong>. Nuove donazioni<\/strong> – Il direttore dei Musei Civici Alberto Pedroli <\/strong>incassa e ringrazia: trovandosi in mano non solo ottimi e raffinati prodotti editoriali da esporre nelle teche del percorso permanente, ma incluso anche un pezzo di una delle maggiori voci della contemporaneità italiana nell'ambito del rinnovamento del linguaggio scultoreo. <\/p>\n Buona creanza<\/strong> – "Ho voluto ringraziare la città e l'amministrazione di Varese per l'accoglienza – ha spiegato Fiorin <\/strong>– dalle mie parti si dice 'un gesto di buona creanza'. E poi sono molto soddisfatto dell'esito della mostra, dell'affluenza di pubblico, del fatto che, oltre a miei amici e collezionisti di Lugano<\/strong> – la cui visita davo per scontata – so che è gente interessata dalla Francia<\/strong> e da altre località più lontane della Svizzera<\/strong>". <\/p>\n In mancanza di dati ufficiali <\/strong>– Dati ufficiali di affluenza a Villa Mirabello<\/strong> mancano, anche se il sismografo delle presenze sembra non abbia registrato forti scosse telluriche."Ma si sa – ragiona l'editore di Colophon – che queste sono mostre abbastanze delicate, molto per specialisti, addetti ai lavori. Ma devo dire che le volte che sono venuto qui ho sempre trovato molta gente".<\/p>\n Consulente per Varesevive<\/strong> – In ogni caso, il legame che già esisteva tra Fiorin e l'associazione Varesevive<\/strong>, promotrice della mostra, si è ulteriormente rinsaldato tanto chel il papà dei gioielli sotto teca può annunciare di essere già stato richiesto come consulente per le prossime iniziative culturali del sodalizio guidato da Giuseppe Redaelli<\/strong> che ammette: "La mostra Carte d'artista è stata preparata forse un po' di fretta, adesso abbiamo davanti più tempo per pensare con più calma al da farsi".<\/p>\n Ragioni di bandiera <\/strong>– Intanto la prima pietra è stata posata: "La scelta dei due volumi? Era difficile scegliere tra quelli esposti e quelli realizzati – conclude Fiorin – alla fine un filo rosso è stato trovato nel tratto lombardo<\/strong> delle due opere: Castellaneta<\/strong> si è occupato spesso di Milano, Pardi<\/strong> è scultore milanesissimo, Federica Galli<\/strong> è cremonese". Rimane fuori il siciliano Grasso<\/strong>, riacciuffato perché responsabile delle pagine culturali del milanese Corrierone e perchè dopotutto "il suo ultimo libro Colophon è stato presentato qui". <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" I presenti alla donazione dei volumi Un dono – Continua, apparentemente indisturbata, la liaison sentimentale che ha avvinto l'editore di Colophon Edizioni d'Arte, Egidio Fiorin con la città di Varese, anche a mostra Carte d'artista ormai archiviata. Anzi, a pochi giorni dalla chiusura, posticipata rispetto alla data prevista, Fiorin, accompagnato da Giuseppe Redaelli e Antonio […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":12380,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[59,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
Galli e Pardi<\/strong> – Si tratta de "Il numero del vincitore"<\/strong><\/em> del 1997, della collana Poiein, con testi poetici di Sebastiano Grasso <\/strong> e quattro tavole all'acquaforte di Federica Galli<\/strong>, tra cui la veduta dalla finestra di Buzzati<\/strong>, con i simboli di Milano e i topoi <\/em>buzzatiani per eccellenza, la balena, la torre.
L'altro volume "Scrittore in Milano"<\/em><\/strong> è impreziosito non solo dai testi di Carlo Castellaneta<\/strong>, da una grafica di Gianfranco Pardi<\/strong>, ma ha un'altra particolarità. Le prime cinquanta copie del volume, tirato in 120 esemplari, hanno una custodia-scultura in ferro giallo "cantante" opera dello stesso Pardi.
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