{"id":12532,"date":"2007-06-28T05:42:59","date_gmt":"2007-06-28T05:42:59","guid":{"rendered":""},"modified":"2007-06-29T04:11:47","modified_gmt":"2007-06-29T04:11:47","slug":"san-fermo-penasca-l-artigianato-bandito-dalla-rassegna","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/san-fermo-penasca-l-artigianato-bandito-dalla-rassegna\/","title":{"rendered":"San Fermo-Penasca: l’artigianato bandito dalla rassegna"},"content":{"rendered":"
Un borgo e una tradizione – <\/strong>Non è la San Fermo della percezione comune, quella parte del rione che guarda sulla Valle Olona, con la Chiesa dei SS. Fermo e Rustico e vecchie case e vecchi cortili, archi, androni, un posto di guardia addirittura del '600, dove aveva lo studio Enrica Turri Bonacina<\/strong>. Questo borgo inatteso, storicamente detto "Penasca", ospita da non pochi anni (25!) una rassegna d'arte che è divenuta ormai una tradizione. Appuntamenti fissi della manifestazione sono il piatto realizzato da un'artista – quest'anno tocca a Giampiero Castiglioni<\/strong>, che ha preso a soggetto la rosa di una corte – e l'omaggio storico ospitato nella chiesa, dedicato a Mario Sole <\/strong>(1942 – 2004). Menu vario –<\/strong> Nell'occasione della rassegna di Penasca – toponimo probabilmente celtico non ancora entrato nelle abitudini dei varesini – sarà riproposto il libro "Quel Borgo di Varese chiamato Penasca"<\/strong><\/em> pubblicato dagli "Amici di San fermo"<\/strong> per Macchione l'anno scorso, sulla storia del villaggio, posto su un' altura strategica. Verrà anche assegnato per la prima volta il Premio "Penasca in San Fermo", a Catia Gagliotti, postina per 11 anni del borgo. La manifestazione prevede anche momenti musicali e folkloristici, la lettura di poesie in dialetto e l'estrazione della lotteria con in palio le opere offerte dagli artisti. Ai quali si offrirà il pranzo domenicale, conviviale tradizione dal sapore particolare.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Uno scorcio della Chiesa di San Fermo e Rustico Un borgo e una tradizione – Non è la San Fermo della percezione comune, quella parte del rione che guarda sulla Valle Olona, con la Chiesa dei SS. Fermo e Rustico e vecchie case e vecchi cortili, archi, androni, un posto di guardia addirittura del '600, […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":12533,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[64,15,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
Solamente arte – <\/strong>Di anno in anno, i partecipanti sono cresciuti, perchè la rassegna attira molta gente e la fame di occasioni espositive è sempre tanta. Ma la novità di quest'anno è che si torna alle origini: bando all'artigianato dalla rassegna, alle bancarelle più varie che erano andate proliferando nelle ultime annate, per esporre esclusivamente pittori e scultori. A selezionarli, provvede il Gruppo Culturale Amici di San Fermo<\/strong>, presieduto da Patrizia Bonacina<\/strong>, che organizza da sempre la Tre giorni d'arte e di cultura. Questa 26esima edizione prevede più di 60 espositori, nomi più e meno noti, ma tutti dediti all'arte con la "a" maiuscola. Si va dal grande nome dello scomparso Floriano Bodini, <\/strong>un fedelissimo della rassegna, all'operosissimo Sergio Colombo<\/strong> (cui si deve la "grafica" della manifestazione) e ad altri soci del Circolo degli Artisti<\/strong> di Varese, in compagnia di molti sconosciuti, ben contenti di provare a Penasca il loro talento. Ma sarà forse la concentrazione solo sull'aspetto artistico che molti altri nomi illustri si sono aggiuni nell'ultima ora: Piero Cicoli, ad esempio, ed altri non meno noti. <\/p>\n