{"id":12575,"date":"2007-07-04T11:19:10","date_gmt":"2007-07-04T11:19:10","guid":{"rendered":""},"modified":"2008-07-29T11:01:29","modified_gmt":"2008-07-29T11:01:29","slug":"inseguendo-una-chimera","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/inseguendo-una-chimera\/","title":{"rendered":"Inseguendo una Chimera"},"content":{"rendered":"
La 'nobildonna' riserva sorprese<\/strong> – Cercavano certezze hanno trovato la chimera. L'animale del mito, testa e corpo di leone rampante, coda a forma di serpe saettante. La scoperta è di poco tempo fa, e destinata forse ad ulteriori non ancora concluse sorprese. Dalle viscere dell'antica chiesetta di San Biagio<\/strong> a Cittiglio, 'nobildonna' di architettura romanica, emergono uno dopo l'altro conferme ed inediti che arricchiscono un quadro già di per sé affascinante per quanti da tempo ne stanno ricapitolando la storia. <\/p>\n La Chimera e la bestia<\/strong> – Quanto poi sta succedendo nelle ultime settimane merita ulteriore interesse. Lavorando alla risistemazione della pavimentazione, lo scavo ha portato alla luce una zona d'intonaco sulla quale è apparso a circa un metro di profondità tracce di un affresco raffigurante una Chimera<\/em><\/strong>, esattamente alla base del sottile campanile. Dall'altra parte, emerge invece una sagoma, un lupo, un drago forse, ancora di difficile identificazione. <\/p>\n Un lavoro paziente<\/strong> – Testimone, artefice, promotore di questi e altri accadimenti è Antonio Cellina<\/strong>, consigliere comunale di Cittiglio e presidente degli Amici di San Biagio<\/strong>, una associazione che dal 1988 sta lavorando alla ricerca di fondi per garantire assistenza, cura e studio all'edificio. "La nuova campagna è iniziata a dicembre – racconta Cellina – concentrata sul rifacimento dei pavimenti. Era un'occasione documentare più e meglio le origini della chiesa. I lavori sono serviti: abbiamo avuto conferme di dati strutturali ma anche sorprese inedite". Gli scavi effettuati in questi mesi hanno permesso di riportare alla luce almeno tre strati di pavimenti realizzati in passato: nel 1630 in cotto, nel 1200 in malta colorato in rosso, e intorno all'anno 1000 in battuto di malta. Ma non solo: "Sono emerse – snocciola ancora Cellina – anche ben tredici monete di epoca compresa tra il XII e la fine del XVI secolo, nonché altri oggetti antichi sepolti all'interno della chiesa, come ciotole, coltelli, frammenti di tessuto, un anello, fibbie, borchie e decorazioni varie. Dagli antichi strati archeologici sono infine emerse ben diciannove sepolture". Ma sopratutto la scoperta di questi frammenti di affreschi. <\/p>\n Nuove ipotesi <\/strong>– Della chimera e dell'animale ancora senza nome il vero 'padre' scopritore è l'archeologo Roberto Mella<\/strong>, diviso tra la campagna a Cittiglio, gli impegni sull'Isolino Virginia, ed altri scavi sul territorio. Suo il tramite con Jolanda Lorenzi<\/strong>, della Sovrintendenza Archeologica di Milano.La notizia ha fatto parecchio scalpore. Il frammento ritrovato, dalla dimensione di un metro per ottanta centimetri, rappresenta una immagine iconografica difficilmente riscontrabile in ambito sacro: un qualcosa che si presta, insomma, ad una ridda di ipotesi suggestive.
Avanti con i lavori<\/strong> – Ma le novità dell'ultima ora non si fermano: la restauratrice che ha iniziato ad occuparsi da qualche giorno dell'affresco ha intravisto che scampoli di pittura potrebbero emergere dall'intonaco adiacente. Il ciclo, insomma, potrebbe essere più esteso. I sondaggi, voluti dalla Sovrintendenza sono stati già eseguiti. Per la Chimera ci vorrà una quindicina di giorni per il consolidamento. Per i proseguimento degli scavi, invece, se ne riparlerà ad autunno.