{"id":12599,"date":"2007-07-10T05:30:35","date_gmt":"2007-07-10T05:30:35","guid":{"rendered":""},"modified":"2007-07-12T18:50:31","modified_gmt":"2007-07-12T18:50:31","slug":"la-riqualificazione-di-arcumeggia-passa-anche-da-giuseppe-cerini","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/la-riqualificazione-di-arcumeggia-passa-anche-da-giuseppe-cerini\/","title":{"rendered":"La riqualificazione di Arcumeggia passa anche da Giuseppe Cerini"},"content":{"rendered":"
L'arcumeggiese emigrante<\/strong> – Fino a ieri era quasi un segno di resa, una brutta cartolina da Arcumeggia<\/strong>, uno dei piccoli episodi di un paese dal passato ricco di tradizioni ma dal presente inadeguato. Poi il risveglio. Per il paese tutto. E anche per i gessi di Giuseppe Cerini<\/strong>, egregio scultore dal cognome inevitabilmente locale, nativo di Arcumeggia, nel pieno dell'Ottocento. Da lì poi l'artista prese altre strade, lavorò in Piemonte, poi in Europa, ed anche oltre. Sempre con la sua maniera onesta, da buon artigiano della scultura, con piglio verista senza scadere in eccessivi pietismi, ma senza nemmeno raggiungere vertici toccanti, fino a contaminarsi con le maniere Liberty<\/strong>. La convenzione<\/strong> – La svolta è arrivata di recente. La proprietaria del piccolo porticato che ospitava i gessi ha deciso di donare lo spazio al comune di Casalzuigno. Un piccolo spazio di poco più di 12 mq che tuttavia andrà ad integrare il percorso artistico presente nella Via degli Allievi, ricca di interventi decorativi murari realizzati nel corso di anni recenti. In previsione del dono, il comune di Casalzuigno<\/strong> si è attivato firmando una convenzione con il Liceo Artistico Frattini<\/strong> di Varese. <\/p>\n Studenti all'opera<\/strong> – E qui arriva la parte volendo più interessante del progetto: lo scorso anno una classe 5° sotto la guida del professor Falchi ha realizzato una serie di progetti di recupero e di allestimento del piccolo spazio che saranno dotati di vetrina per l'esposizione delle opere. Quest'anno invece è toccato ad una 4° liceale guidata dallo scultore e docente Marco Zanzottera<\/strong>, provvedere ad un progetto di pulitura e restauro di una quindicina di pezzi del Cerini e de Vidini. "Si è trattato di interventi non invasivi – spiega Zanzottera – non abbiamo sbiancato i gessi. Li abbiamo semplicemente ripuliti dalla polvere di anni di esposizione all'aperto e rimesso in luce i punti in cui l'artista interveniva nel momento della trasposizione in marmo". La lapide in memoria di G. Cerini L'arcumeggiese emigrante – Fino a ieri era quasi un segno di resa, una brutta cartolina da Arcumeggia, uno dei piccoli episodi di un paese dal passato ricco di tradizioni ma dal presente inadeguato. Poi il risveglio. Per il paese tutto. E anche per i gessi di Giuseppe Cerini, […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":12600,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[40,59,17,52],"tags":[],"yoast_head":"\n
Dal 'pollaio' alla gipsoteca <\/strong>– I gessi, fino a ieri, giacevano in una sorta di abbandono in un portico che aveva quasi l'aria di essere un pollaio. Facevano abbastanza sconsolata mostra di sé, lungo Via degli allievi<\/strong>, nella parte alta del borgo, in uno spazio inadattato, di proprietà di una lontana discendente di Giovanni Vidini<\/strong>, altro scultore locale.
La notizia di oggi è che grazie ad un finanziamento bancario per un valore complessivo di 65mila euro – destinato in parte anche all'avvio del riordino degli archivi di Villa Porta Bozzolo<\/strong> – il comune di Casalzuigno ha condotto a termine il recupero del porticato, il restauro dei gessi e l'apertura di una piccola gipsoteca protetta, all'interno della quale le opere potranno avere, quanto meno, più degna collocazione. Il tutto a breve, brevissimo tempo.
<\/strong>Orgoglio sabaudo<\/strong> – Sepolto ad Arcumeggia, Cerini rischiava dunque di veder sepolti anche molti dei suoi lavori preparatori. Opere che nel corso della sua vita (1962 – Torino 1935) lo ha visto operare sopratutto nella capitale sabauda, allora tra i centri primari di formazione e produzione artistica dove il Nostro frequenta l'Accademia Albertina<\/strong>, gli atelier di Odoardo Tabacchi<\/strong>, altro varesino in odor di essere musealizzato, e poi di Davide Calandra; ma anche a Roma, in Francia, in Svizzera, in Argentina, lasciando tra gli altri, monumenti pubblici e funerari, collaborando ad esempio alla celebre Fontana dei Mesi <\/em><\/strong>nel centro del capoluogo piemontese. <\/p>\n
Le opere, la mostra<\/strong> – Una verace figura di uomo con gli occhiali, un Cristo Redentore<\/em><\/strong>, "opere all'altezza di uno scultore di livello del Pellini – commenta ammirato ancora Zanzottera – a vederle da vicino si vede che era un artista di gran carattere". Più tenue la resa invece del Vidini, di cui sarà possibile vedere alcune opere minori ma anche una bella lunetta con Cristo tra due angeli<\/em><\/strong>.
Opere in vetrina permanentemente; progetti, elaborati, materiale fotografico, realizzati dagli studenti, ottima lavoro svolto tra gli altri portati avanti dal gruppo di insegnanti del Liceo Artistico, saranno invece esposti in mostra presso la Bottega del Pittore. L'appuntamento è fissato per il 22 luglio alle 17. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"