{"id":12645,"date":"2007-07-17T05:28:20","date_gmt":"2007-07-17T05:28:20","guid":{"rendered":""},"modified":"2007-07-20T04:58:20","modified_gmt":"2007-07-20T04:58:20","slug":"da-varese-all-adda-in-quattro-per-far-rivivere-l-esperienza-di-arcumeggia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/da-varese-all-adda-in-quattro-per-far-rivivere-l-esperienza-di-arcumeggia\/","title":{"rendered":"Da Varese all’Adda, in quattro per far rivivere l’esperienza di Arcumeggia"},"content":{"rendered":"
Il potere dell'affresco<\/strong> – C'è sempre un affresco a rendere più attraente un borgo. E se non c'è, è sempre l'affresco la via migliore, la più breve per sensibilizzare attenzioni, per inserirsi in circuiti pregevoli di turismo artistico e culturale, con operazioni che sanno di gemellaggio intelligente. Ne abbiamo esperienze diverse nel varesotto, così da poter esportare saperi e tradizioni. Non è un caso che l'ultima iniziativa in questo senso, quella promossa in un delizioso borgo ai margini dell'Adda, nel cremonese, abbia visto protagonisti alcuni artisti provenienti proprio da Varese. <\/p>\n Crotta dipinta<\/strong> – Crotta d'Adda è un paese di antichi barcaioli e ghiaioli, in una posizione privilegiata, strategica, su un alto terrazzo argilloso, poco prima che il fiume si getti nel Po. Un borgo di confluenza, che da oggi vuole diventare anche confluenza di saperi visivi, non solo un concetto geografico, per quanto suggestivo, ma anche una sosta dell'anima e dello sguardo. E lo sguardo, gli organizzatori della iniziativa, la Provincia di Cremona, il comune di Crotta d'Adda, il Coordinamento dei Parchi Lombardi l'hanno gettato proprio sull'esperienza capostipite dei muri dipinti<\/strong>, quella di Arcumeggia<\/strong>, ricordata ed evocata da tutta l'organizzazione, nella brochure ufficiale dell'iniziativa, come modello di riferimento. <\/p>\n Navigazione con vista <\/strong>– Per realizzare il progetto, si è scelta un suggestivo camminamento lungo l'argine del fiume; i muri, quelli di case storiche diventate così tessere di un mosaico linguistico che non ha avuto paura di affrontare anche i linguaggi meno legati alla tradizione dell'affresco, ma tutti, tuttavia, realizzati secondo le regole proprie dell'antica tecnica. Le operazioni e le degustazioni<\/strong> – L'iniziativa si è svolta dal 9 al 15 luglio scorsi. Ciascun artista ha avuto a disposizione il suo 'pezzo' di muro, con le esatte misure richieste, debitamente preparato da un addetto locale. Nel corso della settimana poi gli artisti sono scesi nella 'bassa' a realizzare i lavori, chi sostando il tempo giusto per l'esecuzione, chi come Bickler godendosi paesaggio e ospitalità grastronomiche proverbiali della zona, rammaricandosi forse di non aver osato il confronto su dimensioni maggiori. Silvio Monti al lavoro Il potere dell'affresco – C'è sempre un affresco a rendere più attraente un borgo. E se non c'è, è sempre l'affresco la via migliore, la più breve per sensibilizzare attenzioni, per inserirsi in circuiti pregevoli di turismo artistico e culturale, con operazioni che sanno di gemellaggio intelligente. Ne abbiamo esperienze diverse […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":12646,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[65,15,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
Vecchie conoscenze<\/strong> – A far da garante e coordinatore dell'idea e dell'esecuzione, una celebrità del luogo: Carlo Fayer<\/strong>, uno degli ultimi frescanti autentici in circolazione, già noto da queste parti per aver collaborato proprio ad Arcumeggia e per essere presente sovente alle Fornaci Ibis di Cunardo. E' stato lui, insieme al collega Gianni Micalli, a scegliere tra i dieci artisti alcuni nomi di area varesina: Gianni Robusti<\/strong>, Giorgio Robustelli<\/strong>, Silvio Monti<\/strong> e Dietrich Bickler<\/strong>. <\/p>\n
Tradizioni e ironia <\/strong>– Silvio Monti<\/strong> ha siglato il suo muro con motivi iconografici classici: il profilo, la mano aperta, un pesce stilizzato e una sorta di geroglifico. Gianni Robusti<\/strong> ha spazzato la malta con la pennellessa in un gesto ieratico, sapendo solo dopo il tema 'ufficiale' della manifestazione: l'acqua, ca va sans dire; Giorgio Robustelli<\/strong> ha stilizzato un tramonto riflesso, accentuando la sua verve coloristica con i blu, i gialli, i rossi, inserendo un elemento astratto nero; non ha dismesso la verve iironica Dietrich Bickler<\/strong>: la sua scena con un prete di spalle, la tonaca alzata, i piedi nell'acqua e una donna di fronte a lui che sembra ammiccare, ha destato qualche commento: "L'opera si intitola 'Non è fredda, Reverendo'", spiega l'artista, dicendosi innocente come un bambino.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"