{"id":13087,"date":"2007-10-04T12:21:09","date_gmt":"2007-10-04T12:21:09","guid":{"rendered":""},"modified":"2007-10-05T07:49:09","modified_gmt":"2007-10-05T07:49:09","slug":"d-oora-sempre-in-buona-compagnia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/d-oora-sempre-in-buona-compagnia\/","title":{"rendered":"D’Oora \u00e8 sempre in buona compagnia"},"content":{"rendered":"
La compagnia<\/strong> – Aricò<\/strong>, Bertini<\/strong>, Dangelo<\/strong>, Iacchetti<\/strong>, La Pietra<\/strong>, Raciti<\/strong>, Scanavino<\/strong>, Vago<\/strong>, Vedova<\/strong>; sono solo alcuni tra i compagni di strada che Domenico D'Oora<\/strong> trova nella mostra inaugurale della nuova sede della Galleria Artestudio<\/strong> in via della Moscova a Milano. Oggettività<\/strong> – Entra, D'Oora<\/strong>, così nel clima di quello che fu lo storico Gruppo del Cenobio<\/strong>, fondato nel 1962 da Agostino Ferrari<\/strong>, Ugo La Pietra<\/strong>, Ettore Sordini<\/strong>, Angelo Verga<\/strong> e Arturo Vermi<\/strong>, di cui Artestudio conserva l'archivio, e di cui si propone come continuatore ideale: di quell'idea di rifondazione del linguaggio, al cominciare proprio dei Sessanta, superata la sbornia dell'informale, della gestualità, basato su una nuova, meno espansiva oggettività. <\/p>\n L'indagine percettiva<\/strong> – Con la mostra attuale, si conferma quella che è fin dalle recenti origini, 1992, la linea dello spazio espositivo: coniugare la tradizione dei maestri già di lungo corso, con artisti di più recenti generazioni. Selezionati non solo e non tanto in base a criteri mercantili, quanto a punti di vista e a pratiche sull'arte che facciano il punto sul continuum di quella scelta che rifiuta la pittura come narrazione di fatti e cose, privilegiandone piuttosto l'indagine percettiva ed emozionale. <\/p>\n Di famiglia<\/strong> – D'Oora, che di questo campo è stato anche teorico e divulgatore – basti pensare alle numerose e selezionate mostre che ha curato – appartiene di diritto a quel genere: un artista autoriflessivo e riflessivo, attento alla processualità del fare, alla processualità del percepire la sua pittura satura: attenta, monocroma e sensibile alle vibrazioni. Sospesa eppure di immediata evidenza. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Un'opera di D'Oora La compagnia – Aricò, Bertini, Dangelo, Iacchetti, La Pietra, Raciti, Scanavino, Vago, Vedova; sono solo alcuni tra i compagni di strada che Domenico D'Oora trova nella mostra inaugurale della nuova sede della Galleria Artestudio in via della Moscova a Milano. Compagnia 'alta' che aggiunge ulteriori tasselli prestigiosi al procedere di questo nostro […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":13088,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[65,40,15,52],"tags":[],"yoast_head":"\n
Compagnia 'alta' che aggiunge ulteriori tasselli prestigiosi al procedere di questo nostro silenzioso e appartato artista della pittura minimale, lirica e senza concessioni. <\/p>\n