{"id":13183,"date":"2007-10-17T10:41:35","date_gmt":"2007-10-17T10:41:35","guid":{"rendered":""},"modified":"2007-10-18T17:13:12","modified_gmt":"2007-10-18T17:13:12","slug":"il-concetto-dell-arte-spiegato-da-segre","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/il-concetto-dell-arte-spiegato-da-segre\/","title":{"rendered":"Il concetto dell’arte spiegato da Segre"},"content":{"rendered":"
Mostrare il diverso
posizionamento reciproco degli elementi costitutivi dell'opera di Kosuth: significato e funzione,
informazione e comunicazione, forma e
contenuto. Sembra facile. Ma da qui parte l'intenzione elaborata dal Fai di affrontare in una prospettiva multifocale e interdisciplinare le fondamente dell'arte concettuale, i suoi rapporti con il linguaggio. Il Fai si è affidato a Cesare Segre, critico, filologo, una serie impressionante di titoli e incarichi, nonché colui che ha contribuito con le sue ricerche a introdurre le teorie formaliste e strutturali nella critica italiana.<\/p>\n
Professor Segre, un ciclo di conferenze che ruotano intorno al problema posto da Joseph Kosuth: la relazione tra oggetto artistico e linguaggio<\/strong>. Può sintetizzarne gli estremi?<\/strong> E qualche esempio di letteratura 'alta'<\/strong>? Dunque Kosuth è stato o no un artista che ha sconvolto i codici, ha rappresentato una vera rottura?<\/strong>
"L'idea degli incontri nasce dall'uso particolare che Kosuth fa della scrittura nella sua opera e viceversa. Della definizione del significato di certe parole che l'artista fa diventare addirittura l'oggetto stesso dell'opera d'arte. Ed è un atteggiamento abbastanza inconsueto, questo, nell'arte figurativa, al punto che i suoi lavori abbandonano la consueta definizione di pittura o di scultura. Il senso di questo ciclo, almeno per come l'ho impostato e per quanto riguarderà il mio contributo, è dunque una sorta di viaggio nella relazione tra scrittura e figurazione".<\/p>\n
"La scrittura nasce della figurazione, ad esempio, la scrittura ideografica o quella geroglifica. Si segue poi lo sviluppo della figuratività in verbalità. Poi nel corso dell'evoluzione del linguaggio e delle culture, le strade sembrano dividersi, anche se spesso, la parola entra nell'opera d'arte, anche se solo come elemento ornamentale. decorativo. Successivamente gli incroci tra verbalità e figuratività si rinnovano come nei Carmina Figurata<\/strong>, generi di cui oggi ci si occupa poco". <\/p>\n
"La lirica di Montale Da un lago svizzero<\/strong>, ad esempio. E' un acrostico. Tutte le iniziali dei singoli capoversi letti in verticale formano il nome della dedicataria. O i Calligrammi<\/strong> di Apollinaire. E come dimenticare il Futurismo<\/strong> e Marinetti<\/strong> che ripropose superbamente il rapporto tra gioco linguistico e gioco visivo, poesie che diventano figure, suoni, rumori e vibrazioni". <\/p>\n
"Difficile dare un diploma di questo tipo, anche perché adesso si tende a definire un po' troppo facilmente il cosidetto 'fenomeno di rottura'. Certamente Kosuth con la sua arte arriva a posizioni estreme, fino quasi a negare l'esistenza dell'opera d'arte e considerare i suoi lavori come sostitutivi dell'oggetto estetico. Senza dubbio la sua è una posizione da creatore. Che ha dato vita poi ad una serie di 'emulazioni'. Sua, solamente sua, è la primogenitura".