{"id":13324,"date":"2007-11-05T06:41:09","date_gmt":"2007-11-05T06:41:09","guid":{"rendered":""},"modified":"2007-11-08T12:21:28","modified_gmt":"2007-11-08T12:21:28","slug":"la-cena-degli-ultimi-nel-mondo-di-hirsch","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/la-cena-degli-ultimi-nel-mondo-di-hirsch\/","title":{"rendered":"La cena degli ultimi nel mondo di Hirsch"},"content":{"rendered":"
Lo spiazzamento di Debora<\/strong> – Che abbondi in talento, che conosca il mestiere e la pratica della pittura non c'è dubbio. A questa vocazione manuale, esibita con la padronanza della tecnica ad olio, e una memoria visiva che pesca a piene mani nel pozzo della tradizione figurativa rinascimentale e moderna europea, l'artista brasiliana Debora Hirsch<\/strong> coniuga il disinvolto utilizzo di altri media, sempre con la certezza di agire ad un livello di incisivo spiazzamento e disvelamento delle problematiche legate alla precarietà e all'indeterminatezza dei confini sociali, culturali e individuali. Tra enciclopedia e strip <\/strong>– Può raccontare il suo paese d'origine, può lavorare sul linguaggio, può insistere sull'immaginario visivo di massa, a cavallo tra enciclopedia dell'arte e cartoon strip; la sua opera rimane comunque testimonianza di vitalità e disibinizione e i suoi lavori valere spesso molto più di tante teorie o di tante spiegazioni sociologiche. <\/p>\n Piero e la Cosa <\/strong>– A Varese, la Hirsch è presente proprio con tre delle sue facce: quella del virtuosismo pittorico con il ciclo So What<\/strong>, spregiudicata relazione tra le icone di una cultura popular<\/em> di larga diffusione, i fumetti, ad esempio, con i ritratti miliari della nostra tradizione artistica: Leonardo<\/strong> che dialoga con la Cosa<\/strong> dei Fantistici 4<\/strong>, Dick Tracy <\/strong>con il Duca di Montefeltro<\/strong> dipinto da Piero della Francesca<\/strong>, Warhol<\/strong> è messo fianco a fianco con Hulk<\/strong>, Papa Innocenzo X <\/strong>ha la stessa sostanza di Silver Surfer<\/strong>, Van Gogh<\/strong> si contempla quasi con languore negli occhi celesti di Corto Maltese<\/strong>. Rinascimento e Pop Art, l'arte senza tempo di Piero e la linea senza interruzione di Cavandoli<\/strong>. Il tutto con un sapiente uso esclusivo delle tecniche ad olio, sviluppate in lunghe pratiche dentro i confini dell'iperrealismo. La cena degli ultimi <\/strong>– Ma in mostra ci sarà anche il "totemico" video The last supper<\/strong>, altro evidente riferimento all'iconografia leonardesca. In una struttura che richiama i grattacielo alveari di San Paolo, un video mette in scena in bassissima definizione, a livello di pixel e quindi di qualità di immagine, i profili di 12 uomini di strada, delinquenti da bassi fondi della città brasiliana. Non è un problema di conservazione di un capolavoro dovuto ad una tecnica che segna il passo, ma l'impossibilità, oggi, lì, come altrove, di trovare una identità, una certezza di esistenza. Non l'ultima cena, ma la cena degli ultimi. <\/p>\n Viaggio sulla BR<\/strong> – Quelle certezze che vengono meno anche nel viaggio fotografico tracciato lungo la route 66 brasiliana, la celebre arteria BR 101<\/strong>, da cui il cilo prende il nome, che congiunge il paese, per 4500 km, da una estremità all'altra. Da qui, Hirsch solleva il velo di incongruenze incolmabili, dissidi e disuguaglianze irrimediabili, dando conto, se ancora ce ne fosse bisogno, di quanto la fotografia sia ancora un mezzo prezioso per dire l'urgenza, non romanzata, delle cose. In mostra alla Duet Art una selezione di un monumentale lavoro di circa 4000 immagini. <\/p>\n Mostra personale di Debora Hirsch<\/strong> Leonardo da Vinci e La Cosa Lo spiazzamento di Debora – Che abbondi in talento, che conosca il mestiere e la pratica della pittura non c'è dubbio. A questa vocazione manuale, esibita con la padronanza della tecnica ad olio, e una memoria visiva che pesca a piene mani nel pozzo della tradizione figurativa rinascimentale e […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":13325,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[64,15,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
<\/strong>L'artista bocconiana <\/strong>– La Duet Art<\/strong> prosegue nel proporre nel cuore sonnacchioso di Varese figure che starebbero bene e, di fatti fanno la loro discreta presenza, in centri dell'arte di gran lunga più vivaci della nostra città. La Hirsch<\/strong>, nata a San Paulo nel 1967, laureata al Politecnico della città nativa, un Master in Business Administration alla Bocconi di Milano, non difetta in personalità manageriale e in volitività. Come questo si traduca poi in presenza artistica basta scorrere la sua biografia. Che alterna cicli pittorici, geniali sconfinamenti nel linguaggio video, progetti di lunga durata nel campo fotografico. <\/p>\n
<\/strong><\/p>\n
Duet Art
vicolo santa chiara 4 \/ via griffi 3 \/ 21100 varese
10 novembre – 5 dicembre 2007
inaugurazione sabato 10 novembre ore 18.00
dal martedì al sabato dalle ore 15.30 alle 19.30
tel. +39 0332 231003
www.duetart.com
info@duetart.com<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"