{"id":13464,"date":"2007-11-15T10:41:56","date_gmt":"2007-11-15T10:41:56","guid":{"rendered":""},"modified":"2007-11-19T07:52:02","modified_gmt":"2007-11-19T07:52:02","slug":"nell-indaco-o-quasi-ci-trovi-daniela-quaglia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/nell-indaco-o-quasi-ci-trovi-daniela-quaglia\/","title":{"rendered":"Nell\u2019indaco, o quasi, ci trovi Daniela Quaglia"},"content":{"rendered":"
Dalla "Kid's officina" a "Quasi-indaco"<\/strong> – L'intraprendente esperienza dell'associazione "Kid's officina"<\/strong> fondata assieme all'architetto Maria Simonetta<\/strong>, con lo scopo di organizzare e condurre laboratori artistici per i bambini della scuola elementare di Castronno, è servita a ridare fiducia a quest'artista che non esponeva più in una personale dal 2003, anno della mostra allestita nella sala polivalente del Comune di Valledoria (SS). Questa collaborazione ha messo in moto un'attività espositiva, derivata dall'esigenza di dar corpo ai sentimenti, che sfocia in "Quasi-indaco", la cui inaugurazione è fissata per domenica 18 novembre al Cavedio di Varese<\/strong>.<\/p>\n L'esposizione<\/strong> – Daniela esprime nei paesaggi nei quali il colore indaco, predominante o frammisto ad altri colori, rivela un'anima cui piacciono la trasparenza dell'acqua e la profondità del mare, la materia, la serenità e la tranquillità che certi scorci paesaggistici sanno trasmetterle. Per cui l'indaco deflagra nelle ali di un angelo che non è immediatamente visibile ad un occhio distratto. In un'altra tela, invece, si nasconde dietro al rosso di un corallo, per prevalere, poi, con forza nella corrente cristallina di un fiume o accompagnarsi al colore scuro di una terra fisicamente presente nello spazio di "Memorie"<\/strong>.<\/p>\n Lo stimolo creativo non le manca, ma…<\/strong> – E' presente sin dalla tenera età, quando imbrattava muri e pavimenti di casa, per la disperazione dei genitori, e da sempre le proviene dall'osservazione fugace di immagini stampate su libri, che le sanno comunicare qualcosa, o dall'osservazione diretta di paesaggi conosciuti nel corso dei diversi viaggi intrapresi in località europee. Ma la mancanza di tempo e del coraggio di fare dell'arte una professione sono un limite per questa artista che, essendo madre di tre figli, deve dedicarsi ad un lavoro, quello da impiegata presso l'Ufficio servizi sociali del Comune di Castronno, che non l'appagherà mai quanto la creazione di un dipinto.<\/p>\n L'indaco come acqua<\/strong> – È una costante dei suoi paesaggi, soprattutto quelli marini, in cui l'indaco parla di trasparenze così affascinanti, ma anche di profondità e di immensità terrificanti e temibili. Il suo amore per l'acqua, per la sua limpidezza è confermato dal suo ultimo acquisto, un libro intitolato "Abissi", in cui i fondi oceanici e le trasparenze degli animali marini, come le meduse, scatenano in lei un vortice di passioni, tali da voler creare installazioni con luci, metacrilati e plexiglass, capaci di comunicare la leggerezza, l'etereo, la lucentezza e il chiarore che percepisce in certi ambienti.<\/p>\n La materia<\/strong> – Non ne predilige una in assoluto, tutto ciò che comunica è adatto ai suoi quadri. Basta uno sguardo ad un materiale e l'idea nasce da sola. Usa acrilici, colori a olio, vetri tritati, stucchi, terre o veline, qualsiasi materiale può essere un buon inizio per la creazione di un paesaggio. <\/p>\n Il linguaggio<\/strong> – Concettuale, informale? Lo definisce in entrambi i modi ed aggiunge che, in realtà, è anche figurativo, perché dalle sue tele emerge anche questo dato: può trattarsi di un fiume, di un corallo, di un angelo o di uno spruzzo d'acqua. Lei stessa dichiara di amare molto il figurativo, benché non sia l'elemento dominante della sua produzione. Quel che non apprezza, tuttavia, sono certi pittori figurativi che si definiscono artisti, facendo anacronistici ritorni agli stili del passato, e non pensando al figurativo come indagine della realtà attuale. <\/p>\n William Congdon: una folgorazione<\/strong> – La spianata di colori stesa sulle tavole di questo "action painter"americano in mostra a Palazzo Reale a Milano qualche anno fa è stato un colpo di fulmine per Daniela. "Le opere che Congdon ha creato in seguito alla propria crisi spirituale e alla propria conversione al cattolicesimo trasmettono una tale forza e potenza, velate di una certa tristezza e sofferenza", spiega Daniela<\/strong>, "a cui io non ho saputo resistere, tanto da guardare ai simboli della cristianità, in particolare alle cattedrali del Portogallo, osservate da vicino e divenute soggetto di alcune mie tele".<\/p>\n Daniela Quaglia, "Quasi-indaco"<\/strong> Cattedrale del Portogallo Dalla "Kid's officina" a "Quasi-indaco" – L'intraprendente esperienza dell'associazione "Kid's officina" fondata assieme all'architetto Maria Simonetta, con lo scopo di organizzare e condurre laboratori artistici per i bambini della scuola elementare di Castronno, è servita a ridare fiducia a quest'artista che non esponeva più in una personale dal 2003, anno della mostra […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":13465,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[64,15,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
Il Cavedio, via Cavallotti 9, Varese
Inaugurazione: domenica 18 novembre
Durata: 18 nov.-2 dic. 2007<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"