{"id":13476,"date":"2007-11-16T05:20:17","date_gmt":"2007-11-16T05:20:17","guid":{"rendered":""},"modified":"2007-12-07T09:53:59","modified_gmt":"2007-12-07T09:53:59","slug":"la-pittura-di-un-maestro-del-realismo-esistenziale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/la-pittura-di-un-maestro-del-realismo-esistenziale\/","title":{"rendered":"La pittura di un maestro del Realismo Esistenziale"},"content":{"rendered":"
Il realismo esistenziale di Ferroni –<\/strong> La Galleria Palmieri<\/strong> di Busto Arsizio inaugura sabato 17 novembre una mostra imperdibile dell'artista Gianfranco Ferroni<\/strong>, scomparso a Bergamo nel 2001. La rassegna propone una trentina di opere che vanno dai primi anni '50, periodo del Realismo Esistenziale<\/strong>, fino alle opere realizzate negli ultimi anni. Ferroni nasce a Livorno nel 1927. Nel 1944 si trasferisce a Milano dove vive anni di inquietudine e insoddisfazione alla ricerca di uno stile personale. Dopo una formazione autodidatta verso la metà degli anni Cinquanta, entra a far parte del gruppo del "Realismo esistenziale" con Banchieri<\/strong>, Ceretti<\/strong>, Guerreschi<\/strong>, Romagnoni<\/strong>, Vaglieri<\/strong>, un realismo espressionista svincolato dalla partecipazione attiva alla politica e privo di ideologismi. <\/p>\n Evoluzioni pop –<\/strong> Dal 1957 l'artista livornese si dedica all'acquaforte e all'incisione, ottenendo nel 1963 il Premio Biella<\/strong>. A partire dai primi anni'60 la pittura di Ferroni si avvicina alla cultura pop che scaturisce in un forte connubio fra disegno, incisione e pittura; l'attenzione dell'artista si concentra quindi sulla resa dello spazio diviso in sezioni e campiture cromatiche, dove si collocano sequenze differenti di un racconto esistenziale. Questa nuova dimensione segna indelebilmente lo stile degli anni successivi. <\/p>\n La svolta intimistica –<\/strong> Negli anni '70-‘80, infatti, nelle sue opere avviene una svolta intimistica dell'autoritratto, che assumerà le sembianze di un ombra, del suo studio, del cavalletto, del suo lettino sfatto, degli strumenti o delle cose di ogni giorno sul tavolino da lavoro, delle stanze abbandonate. Ferroni espone in Italia e all'estero, tra cui alle Biennali di Venezia del 1950, ‘58, ‘64, ‘68, ‘82, alle Quadriennali di Roma del ‘59, del ‘72 e del '99, dove ottiene il premio per la pittura. Ferroni ha lavorato tra Milano e Bergamo. Le due città lo hanno ricordato con due personali, una a Palazzo Reale a Milano e l'altra Palazzo della Ragione a Bergamo.<\/p>\n La luce è sovrana –<\/strong> Di Ferroni il critico Roberto Tassi<\/strong> ha scritto: "Sovrana è la luce. Questa è la grande conquista che pone Ferroni diverso, nuovo, e potente creatore, non solo entro la sua generazione, ma in tutta la seconda parte del Novecento italiano. È una luce nitida, cristallina, ma priva di fisicità; fantastica, senza fonte precisa di origine, invade lo spazio, a volte come impalpabile nebbia, a volte come irradiata a zone; crea a volte gli oggetti contornandoli e fornendo loro volume, a volte li penetra, li trapassa, li imbibisce. È luce del vero e luce dello spirito,in una stretta fusione". Gli fa eco Ettore Ceriani, curatore della presenta rassegna bustocca: "Le icone di Ferroni si tramutano in poesia silenziosa e raccolta, sommessamente dolorosa, che non può essere codificata entro uno spazio pittorico, ma che trova in esso un ultimo sussulto coscienziale".
Gianfranco Ferroni<\/strong>
Galleria d'Arte Palmieri
via Mameli 24
Busto Arsizio
inaugurazione sabato 17 novembre ore 18
fino al 16 dicembre 2007
orari: da martedì a domenica dalle 15.30 alle 19.30
a cura di Ettore Ceriani