{"id":13610,"date":"2007-11-30T04:41:01","date_gmt":"2007-11-30T04:41:01","guid":{"rendered":""},"modified":"2007-11-30T06:07:41","modified_gmt":"2007-11-30T06:07:41","slug":"attraverso-l-obiettivo-il-colore-ritrovato","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/attraverso-l-obiettivo-il-colore-ritrovato\/","title":{"rendered":"Attraverso l\u2019obiettivo: il colore ritrovato"},"content":{"rendered":"
Visioni amplificate –<\/strong> Arrivo a Villa De Strens che è già buio e conosco Alessandra subito prima della presentazione della mostra. Con tono amichevole mi dice di darle del tu e mi accompagna nella sala dove sono allestite le fotografie. Colline di sabbia modellate dal vento, oasi di ristoro che sono pause di verde e di acqua, montagne rocciose tra la sabbia rossa. Sono fotografie, le sue, scattate in un recente viaggio in Libia. "Le percezioni visive nel deserto – mi racconta – sono amplificate dalla luce abbagliante, dall'assenza di ostacoli che interrompono lo sguardo, dal silenzio". Camminiamo a fianco dei pannelli e mi tornano alla mente alcune recenti parole di Paul Virilio<\/strong>: "Il deserto è un'altra cosa. Il deserto, come il mare, ci dà la sensazione di essere su questa terra". Alessandra ama fotografare a colori. E sulla carta lucida i colori assolati e le forme delle dune vengono valorizzati, definiti chiaramente dalla messa a fuoco dell'obiettivo.<\/p>\n L'autrice –<\/strong> Alessandra Molinari Faggioli<\/strong> è nata e vive a Milano. Si è accostata alla tecnica fotografica dagli anni Ottanta. Possiede un notevole archivio di fotografie scattate non solo in Italia ma anche in molti paesi stranieri, dalla Spagna allo Yemen, dall'Islanda ai paesi arabi africani. Azzurri e verdi brillanti come pietre preziose, rosa accesi e sfumature di gialli, grigi e ocra, terre rosse e bruciate dall'arsura. Le sue sono immagini che si rivelano attraverso la sublimazione delle forme e il ritmo lineare, lento e scorrevole della luce che sola crea queste finestre spalancate sul paesaggio così potenti nella loro realtà ma al contempo così fragili quasi fluide nella loro essenza, tanto da mostrarsi come fuggenti apparizioni. "Nel deserto – mi racconta Alessandra – vita e morte si alternano e si rincorrono di continuo, ogni cosa è costantemente esposta alla violenza della luce del sole".<\/p>\n La seconda vista dello zoom –<\/strong> Le 31 fotografie in mostra sono accompagnate da didascalie tratte dal libro "Gente in cammino"<\/strong> della scrittrice algerina Malika Mokeddem<\/strong>. Attraverso due differenti canali di comunicazione, l'uno letterario e l'altro figurativo, si può ascoltare il racconto che due donne apparecchiano sull'avventura del viaggio. Le fotografie di Alessandra chiedono all'osservatore una sorta di raccoglimento e di dialogo interiore con l'opera: ci si potrà così immergere nei suoi paesaggi per sentirsi parte integrante di essi. Avvicinare la realtà – anche quella del deserto – con "l'occhio fotografico" porta con sé la possibilità di cogliere meglio i dettagli, le sfumature, i giochi che la luce si diverte a comporre. Il paesaggio del deserto è infatti dei più vari e dei più mutevoli che si possano incontrare su questo pianeta: geometrie naturali fatte da sabbia e ombre scure, contrasti cromatici tra cielo e terra, antri rocciosi che suggeriscono profili femminili.<\/p>\n L'idea e la Parola –<\/strong> Arte e letteratura: il passaggio di testimone è sempre significativo e pieno di spunti di riflessione. Sabato 24 novembre, in occasione dell'inaugurazione della mostra fotografica, l'Associazione "Attilio Cannella" <\/strong>ha presentato i due volumi "L'idea e la Parola"<\/strong>, opera del Professor Cannella (Palermo 1928 – Varese 2005) insegnante di Lettere e Storia per oltre un quarantennio nelle scuole medie superiori. I due volumi presentano un'ampia rilettura della storia della letteratura italiana considerata non come un percorso a sé stante, bensì come un fenomeno organicamente inserito nel contesto più ampio degli avvenimenti storici e culturali (con la musica, col pensiero filosofico e scientifico, con le arti figurative, passando dall'Arte cinetica alla Land Art, dalla trans-avanguardia degli anni Ottanta all'iperrealismo di Malcom Morley) d'Europa e anche d'oltreoceano. Un lavoro di ricerca approfondito e appassionato, un potenziale punto di riferimento per quanti intendano ripensare il ruolo della tradizione culturale italiana ed europea nel XXI secolo. Alessandra Molinari Faggioli Visioni amplificate – Arrivo a Villa De Strens che è già buio e conosco Alessandra subito prima della presentazione della mostra. Con tono amichevole mi dice di darle del tu e mi accompagna nella sala dove sono allestite le fotografie. Colline di sabbia modellate dal vento, oasi di ristoro che sono pause […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":13611,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[12,64,48,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
"Racconti di donne viaggiatrici" di Alessandra Molinari Faggioli<\/strong>
Dal 24 novembre al 7 dicembre 2007
Presso il Municipio
Villa De Strens, via Matteotti, 13\/A –
Gazzada Schianno
Martedì – mercoledì – venerdì dalle 11.00 alle 13.30
Sabato dalle 9.00 alle 12.00<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"