{"id":13824,"date":"2007-12-19T08:45:55","date_gmt":"2007-12-19T08:45:55","guid":{"rendered":""},"modified":"2007-12-20T17:33:09","modified_gmt":"2007-12-20T17:33:09","slug":"sala-veratti-il-tris-servito","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/sala-veratti-il-tris-servito\/","title":{"rendered":"Sala Veratti, il tris \u00e8 servito"},"content":{"rendered":"
Il silenzio istituzionale –<\/strong> A memoria non era mai successo che si convocasse una conferenza stampa per presentare una serie di iniziative in serie presso la Sala Veratti. Succede ora, con la tris varata dalla coppia ormai consolidata Franco Prevosti e Luciana Schiroli<\/strong>. Un buon segno? Forse si, ma a prima vista sotto cattivi auspici. La conquista del west <\/strong>– L'altra considerazione che emerge è questa: a quale titolo oggi il presidente della Commissione Cultura<\/strong> e Luciana Schiroli propongono alla città questa programma di mostre? Una delega, una consulenza, un incarico ufficiale? Perché da un giorno all'altro una sequenza quasi schizofrenica di esibizioni senza un criterio, che non sia quello di mettersi in coda come al supermercato, viene interrotto da un pacchetto di mostre <\/p>\n del duo semi-istituzionale, sostenuti dalla Circoscrizione e dal Circolo Cavour? Mistero naturalmente. Come sempre da queste parti: l'improvvisazione è sovrana, la mancanza di chiarezza, di strategie coraggiose è la regola. La voglia di far qualcosa per la città che si confonde con la voglia di occupare gli spazi. In questa sorta di parodia di conquista del west, nella prateria che è diventata la politica museale cittadina. Spazi per tutti, avanti il prossimo. Una questione di metodo, questa che solleviamo, senza che venga meno il rispetto dovuto a chi fa, così come agli artisti coinvolti. <\/p>\n Tris –<\/strong> Tre le mostre, curate da Luciana Schiroli<\/strong>. A partire dal 10 gennaio e fino al 13 aprile. Inaugura il programma di sala Loris Ribolzi<\/strong> con le sue "Storie naturali"<\/strong>;acqueforti e incisioni, un diario di viaggio sui luoghi prediletti, e lavori in legno con i quali è maggiormente conosciuto. A seguire i fratelli Riccardo <\/strong>e Stella Ranza<\/strong>; fotografo solitario ed ermetico lui, pittrice e scultrice lei. Stella espone la duplicità del suo operare, Riccardo la fotografa mentre lavora, nei luoghi dove lavora. Rod Dudley<\/strong> infine, l'australiano varesino d'adozione, chiude il cerchio con le sue sculture. Loris Ribolzi con un suo lavoro Il silenzio istituzionale – A memoria non era mai successo che si convocasse una conferenza stampa per presentare una serie di iniziative in serie presso la Sala Veratti. Succede ora, con la tris varata dalla coppia ormai consolidata Franco Prevosti e Luciana Schiroli. Un buon segno? Forse si, ma […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":13825,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[59,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
Fa specie, intanto, la solitudine istituzionale intorno a questo incontro. Annunciati il sindaco e il direttore dei musei, i due organizzatori erano accompagnati dal solo presidente di circoscrizione 1, con rispetto parlando. C'è significato in tutto ciò? Malignamente si. Un tempo fiore all'occhiello e parte integrante degli spazi espositivi museali, oggi la sala Veratti – il suo carico di storia, la sua letteratura figurata – è una sorta di peso, un luogo 'svenduto' e dunque snaturato. Una tantum in grado di ospitare cose di pregio, quando capita, se capita. <\/p>\n
Nel mezzo due appuntamenti: dal 27 gennaio al 10 febbraio un ricordo dell'olocausto a cura dell'associazione Italia-Israele. Dall'8 marzo, festa della donna, una mostra di giovani artiste varesine curata da Fabrizio Buzio Negri<\/strong>. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"