{"id":14164,"date":"2008-02-06T07:10:07","date_gmt":"2008-02-06T07:10:07","guid":{"rendered":""},"modified":"2008-02-08T03:54:31","modified_gmt":"2008-02-08T03:54:31","slug":"tutta-un-altra-musica-per-san-giorgio","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/tutta-un-altra-musica-per-san-giorgio\/","title":{"rendered":"Tutta un\u2019altra musica per San Giorgio"},"content":{"rendered":"
Capolavoro di autentica arte<\/strong> – Entrando si resta senza fiato per la Gloria della Vergine<\/strong><\/em> affrescata da Pietro Antonio Magatti<\/strong> e Giuseppe Baroffio<\/strong> e per lo sfavillante tabernacolo a tribuna in legno scolpito e dorato. Così Silvano Colombo presenta la chiesa di San Giorgio di Biumo Superiore nel suo Occhio al Barocco a Varese: "È in assoluto la nostra chiesa barocca per eccellenza, sintesi di architettura dipinta e di figure (…). Il travestimento delle pareti e delle volte è completo e allucinante. Ma, superiamo l'impatto, teniamo gli occhi in basso, puntati verso l'altare maggiore dove brilla la macchina lignea architettata, scolpita, intagliata e dorata del tabernacolo a tribuna. (…) L'opera, che si vede benissimo essere importante ed impegnativa, si realizza combinando il lavoro del legnamaro e dell'indoratore".<\/p>\n Il recupero a seguito del restauro<\/strong> – Già da qualche mese, la bellezza delle arti figurative si è arricchita delle armonie dei suoni dell'organo restaurato presso il laboratorio della famiglia Vincenzo Mascioni <\/strong>ad Azzio. A settembre il primo concerto di inaugurazione. Sabato scorso (2 febbraio) il secondo appuntamento musicale, diretto dal Maestro Matteo Galli. Durante la serata è stato presentato il volume: "L'organo di San Giorgio in Biumo Superiore di Varese" <\/strong>di Maurizio Isabella<\/strong>, introdotto da don Piero Quattrini<\/strong>, parroco di Biumo Superiore e da Roberto Nessi<\/strong> presidente del Comitato per l'Organo di San Giorgio<\/strong>, associazione costituitasi più di vent'anni fa con l'obiettivo di promuovere il restauro del prezioso manufatto. Scrive Nessi nella prefazione al libro: "Un antico organo a canne a trasmissione meccanica è al tempo stesso uno straordinario strumento musicale, un raffinato congegno meccanico, concentrato di secoli di esperienze e di ingegnose soluzioni, un elemento architettonico, ma è anche un documento, nonché l'opera dell'abilità, dell'impegno e dell'amore di nostri simili: pertanto è a pieno titolo un bene culturale".<\/p>\n Tradizione musicale a Varese<\/strong> – Lo studio di Maurizio Isabella presenta non soltanto le varie tappe del restauro e gli interventi di riparazione delle parti danneggiate ma ripercorre alcune tappe fondamentali della vita musicale e organaria varesina: "La città con le sue castellanze e il territorio circostante tenne sempre in grande considerazione la musica e le espressioni artistiche e religiose ad esse legate. Ne fanno fede l'iconografia, gli strumenti e i musicisti da sempre presenti sulla scena varesina. Alquanto importante è il ben noto affresco quattrocentesco conservato nel Castello di Masnago con una elegante dama che, sotto una tenda, suona un portativo. (…) L'importanza per la musica e il posto d'onore assegnatole emerge eloquentemente anche dalla Cronaca di Varese del Tatto. In questo prezioso scritto numerose sono le notizie inerenti la posa di strumenti, la manutenzione agli stessi e l'organizzazione di manifestazioni musicali". C'è da aggiungere infine che la famiglia organaria varesina Biroldi si distinse nel panorama musicale del Settecento.<\/p>\n Nota degna di merito<\/strong> – Nel 2007 è stato organizzato dalla Provincia un ciclo di concerti su antichi organi del nostro territorio: Busto Arsizio, Mesenzana, Oggiona con Santo Stefano, Gornate Olona, per un totale di 25 appuntamenti musicali. La mossa vincente è stata quella di inserire tutti gli organi restaurati all'interno di un circuito di cultura musicale e di riscoperta storica. Ci auguriamo un bis di altrettanto successo per l'anno della Varese mondiale.<\/p>\n <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" La volta di San Giorgio Capolavoro di autentica arte – Entrando si resta senza fiato per la Gloria della Vergine affrescata da Pietro Antonio Magatti e Giuseppe Baroffio e per lo sfavillante tabernacolo a tribuna in legno scolpito e dorato. Così Silvano Colombo presenta la chiesa di San Giorgio di Biumo Superiore nel suo Occhio […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":14165,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[13,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
Somiere, catenacciature, condotti del vento, violeggianti<\/strong> – Termini che ai più suonano come parole sibilline, misteriose. Si tratta invece delle principali componenti dell'organo sottoposte, dopo approfondita lettura e comparazione con altri manufatti, a restauro e, solo in presenza di rotture o vistosi cedimenti, a sostituzioni. Da tutte le parti dell'organo si sono rimosse incrostazioni e polveri, si sono controllate le guarnizioni e, dove necessario, rimpiazzate. Le parti metalliche sono state disossidate, mentre quelle lignee trattate con sostanze antitarlo. Scrive l'autore del volume: "Le pesanti manomissioni subite dall'organo di Biumo nel corso degli anni avevano del tutto offuscato e reso irriconoscibile questo prezioso strumento. L'eliminazione di alcuni registri e l'accorpamento di altri con la modifica sostanziale della loro meccanica sono solo alcuni degli impropri interventi che avevano alterato la fisionomia originale. La comprensione di queste stratificazioni è stato il momento più complesso del restauro. La lettura approfondita dello strumento è stato il primo problema con il quale il restauratore si è dovuto cimentare".<\/p>\n