{"id":14332,"date":"2008-02-25T06:49:55","date_gmt":"2008-02-25T06:49:55","guid":{"rendered":""},"modified":"2008-02-29T09:22:52","modified_gmt":"2008-02-29T09:22:52","slug":"ripensare-la-pittura-senza-figura","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/ripensare-la-pittura-senza-figura\/","title":{"rendered":"Ripensare la pittura senza figura"},"content":{"rendered":"
Pitture vs pitture<\/strong> – Potrebbe essere la risposta alla mostra allestita la scorsa estate a Palazzo Reale, questa di prossima apertura a Casa del Mantegna a Mantova<\/strong>. Quella recava come titolo Arte italiana. 1968-2007. Pittura<\/strong>, ma la cura del prodotto, firmata Vittorio Sgarbi<\/strong>, non poteva che indicare la scelta prevalente: la pittura iconica, il quadro di figura, benché non mancassero rade incursioni nel campo dell'astratto e del concettuale. Quella mantovana, al contrario, curata da Claudio Cerritelli<\/strong>, pur indagando il medesimo arco temporale, ha una ben precisa caratterizzazione: Pittura aniconica, Percorsi tra arte e critica in Italia (1968-2007)<\/strong>. <\/p>\n Una via più stretta<\/strong> – Le diversità non si limitano ad una scelta di campo che continua a dividere la cultura pittorica. Differente è anche l'approccio. Sgarbi ne fece una parata, fin troppo affastellata e confusa nella mostra e nel catalogo. L'obiettivo della mostra mantovana è piuttosto quello di rastremare e selezionare, senza farne un'ammucchiata, la via all'antifigurazione espressa da maestri più o meno acclamati nel corso degli ultimi<\/p>\n decenni. Da tempo di questo si occupa Cerritelli, critico e docente di storia dell'arte all'Accademia di Brera: di quelle esperienze che si sono affermate, consolidate, verificate, attraverso nuove definizioni dello spazio pittorico e dei nuovi materiali. <\/p>\n Ortelli <\/strong>– Lo stesso Cerritelli, in questo vasto campo di indagine, non ha mancato di avvicinarsi a quanti di questo discorso tirano le fila, anche tra artisti più vicini a noi. E' il caso, storico di Gottardo Ortelli<\/strong>, ad esempio, colleghi per lungo tempo in Accademia, di cui il critico più giovane ha seguito a lungo i corsi. E l'opera dell'ex assessore alla Cultura di Varese rientra, in mostra, in quel novero di artisti della generazione nata a cavallo degli anni Trenta e Quaranta, di Gastini<\/strong>, di Griffa<\/strong>, di Verna<\/strong>, di Olivieri<\/strong> che hanno condotto indagini sulla pittura analitica nel corso degli anni Settanta. dell'emblematico titolo Paesaggi astratti<\/strong>; anche il pittore di Castelveccana, rientra nella griglia prevista da Cerritelli in quel novero di figure che coltivano la pittura monocroma, affidandosi alle vibrazioni e agli spasimi luminosi di un solo colore, al pari di Iacchetti<\/strong>, Pellegrini<\/strong>, Ruaro<\/strong>, Marchetti<\/strong>. Ci sarà anche Giorgio Vicentini<\/strong>, inserito in quella cerchia che hanno fatto dall'aniconicità, una sorta di campo di battaglia, di corpo a corpo, tesi e inquieti, davanti ad uno spazio da ricostruire, senza scorciatoie. <\/p>\n Un percorso critico<\/strong> – La mostra, che muove dall'astrattismo geometrico storico, di Veronesi, di Dorazio, di Bonfanti per arrivare agli ultimi esiti più recenti, cade in occasione dell'uscita di un volume, edito da Mazzotta<\/strong>, a cura dello stesso Cerritelli che ripercorre il dibattico critico sulla pittura in Italia dopo il 1968, attraverso le diverse interpretazioni degli artisti e dei critici. Un insieme di opinioni dal di dentro, un coro di voci tra quante hanno contribuito a sostenere e difendere la pratica della pittura come linguaggio altro rispetto ai suoi corsi figurativi; che hanno contribuito al sostegno del dipingere come linguaggio autonomo.<\/p>\n Pittura aniconica; percorsi tra arte e critica in Italia (1968-2007)<\/strong> La Casa del Mantegna Pitture vs pitture – Potrebbe essere la risposta alla mostra allestita la scorsa estate a Palazzo Reale, questa di prossima apertura a Casa del Mantegna a Mantova. Quella recava come titolo Arte italiana. 1968-2007. Pittura, ma la cura del prodotto, firmata Vittorio Sgarbi, non poteva che indicare la scelta prevalente: la […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":14333,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[65,40,15],"tags":[],"yoast_head":"\n
D'Oora e Vicentini<\/strong> – Ma presenti in mostra saranno anche direttrici di altro tipo che hanno una comune matrice nel rifiuto della figura e della storia. D'Oora <\/strong>ad esempio, in mostra, tra l'altro, in contemporanea in questi giorni a Francoforte, in una rassegna <\/p>\n
A cura di Claudio Cerritelli
1 marzo – 6 aprile 2008
Orari: da martedì a domenica 10-13, 15-18
lunedì chiuso<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"