{"id":14348,"date":"2008-02-27T04:24:05","date_gmt":"2008-02-27T04:24:05","guid":{"rendered":""},"modified":"2008-02-29T09:21:53","modified_gmt":"2008-02-29T09:21:53","slug":"le-suites-di-toni-salmaso","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/le-suites-di-toni-salmaso\/","title":{"rendered":"Le suites di Toni Salmaso"},"content":{"rendered":"
L'un l'altro –<\/strong> Anche Qoelet <\/strong>doveva riconoscere che: "È meglio essere in due che uno solo: infatti, se vengono a cadere, l'uno rialza l'altro. Guai invece a chi è solo: se cade non ha nessuno che lo rialzi. Se due dormono insieme, si possono riscaldare; ma uno solo come fa a riscaldarsi?" Donne solitarie, bambini paffuti accolti in un abbraccio, vecchi pensosi. Questi i soggetti che si "incontrano" nel ciclo "Sperando<\/strong>" di Toni Salmaso<\/strong> (www.tonisalmaso.net<\/u>), proprio come lungo una via o nella metropolitana si incrociano sguardi delusi, stanchi o trasfigurati di felicità, volti che riflettono, ricordano, implorano, comunicano speranza. Sono visi che si ispirano a foto scattate in più paesi, Sud America<\/strong>, ma anche Africa <\/strong>e naturalmente Europa<\/strong>. Le figure di Toni, persone ritratte in un rapporto di reciprocità e di relazione (anche con lo spettatore), si aggrovigliano nei fili colorati, in una matassa di tinte accese, decise, talvolta pure che ne lasciano cogliere la tridimensionalità. Già in altri lavori, come quelli della mostra Contaminazioni<\/strong> ospitata a Castello Cabiaglio (settembre – ottobre 2007), le figure erano percorse da fili colorati incandescenti come neon, da tracce di segno basate sul contrasto cromatico. A volte i protagonisti delle sue opere prendono vita entro l'orizzonte urbano – un bar, una stazione, il metrò – e si muovono negli spazi metropolitani. Le città moderne, i supermarket, i grattacieli, gli uffici che si affacciano sulle strade che si sovrappongono: è nella città che si coglie quel tipico modo di rapportarsi tra individui, tra persone sempre in bilico tra socialità e isolamento, tra solitudini e speranze.<\/p>\n <\/strong><\/p>\n Tema centrale –<\/strong> Toni Salmaso è nato nel 1964 a Padova, dove è cresciuto, ha studiato e ha iniziato a dipingere negli anni '80. Ha esposto al Caffè Giubbe Rosse <\/strong>di Firenze (1998), a Montecatini Terme (2000), a Brescia (2204) e a Bagnolo S. Vito (2006). Ultimamente è stato presente alla mostra "Lo sguardo nell'arte<\/strong>", presso il Complesso Monumentale di S. Caterina<\/strong>, Oratorio dei Disciplinanti<\/strong> (Finale Ligure). Salmaso ama dipingere cicli i cui nomi e titoli nascono da situazioni affettive, sentimenti, ricordi. La passione per il volto umano si traduce in opere in cui è evidente la centralità del disegno riconoscibile dalla nettezza della struttura di ritratti che paiono familiari, del nostro tempo: una madre, con viso dolcissimo, stringe a sé il figlio e i due paiono cercare conforto nello stringersi l'uno l'altro. Il tema centrale del ciclo "Sperando" è indubbiamente la figura umana, tema che già lo aveva portato a dipingere una lunga e complessa serie di visi, presentati nel 2002 a Provaglio d'Iseo nell'Oratorio secentesco di San Pietro in Lamosa<\/strong>, con lo stesso titolo. Degli anni immediatamente successivi sono i dipinti del ciclo "Divenire<\/strong>" esposti a Brescia alla Pieve di Urago Mella nel 2004 e ancora nel 2005 la serie dei danzatori di strada dal titolo "Il filo di G<\/strong>". Per molti contemporanei la ricerca sulla figura umana è sentita vecchia, scoraggiante o diventa un imbarazzante esercizio infantile e superficiale: alcuni artisti rifiutano la figurazione o dicono di non sapere che farsene. Per Toni Salmaso l'arte è innanzitutto un lungo e prezioso tirocinio, una ricerca continua e un esercizio rispettoso e sempre sostenuto dal desiderio di perfezionarsi anziché di imitare. <\/p>\n In contemporanea –<\/strong> Toni Salmaso è stato da poco protagonista di un'originale iniziativa condivisa con altri artisti: Leopoldo Verona<\/strong>, cantautore, regista e poeta e Enrico Pompili<\/strong>, pianista. Proprio il 29 febbraio si sono trovati uniti per condividere un lavoro di musica, colore, parole, una ricerca che in qualche modo comprende caratteristiche comuni. Leopoldo Verona, infatti (www.leopoldoverona.com<\/u>), classe 1951 si è laureato a Firenze con una tesi sul Teatro e collabora con la rivista svizzera "Verifiche<\/strong>" e con il "Quaderno Montessori<\/strong>". Nel 2006 la Biblioteca di Cremona gli ha dedicato un'interessante esposizione intitolata "…compagni di bellezza<\/strong>". Enrico Pompili (www.enricopompili.it<\/u>), invece, ha svolto i suoi studi musicali a Bolzano, sua città natale, con Andrea Bambace<\/strong>. Nel 1995 ha vinto il concorso pianistico internazionale di Santander, in Spagna ottenendo il premio speciale per la musica contemporanea. <\/p>\n Toni Salmaso<\/strong>, "Sperando<\/strong>", Un'opera in mostra L'un l'altro – Anche Qoelet doveva riconoscere che: "È meglio essere in due che uno solo: infatti, se vengono a cadere, l'uno rialza l'altro. Guai invece a chi è solo: se cade non ha nessuno che lo rialzi. Se due dormono insieme, si possono riscaldare; ma uno solo come fa a riscaldarsi?" […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":14349,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[45,64],"tags":[],"yoast_head":"\n
opere in mostra a Milano,
Chiesa di San Carlo al Corso Rotonda della Basilica
Corso Vittorio Emanuele
dal 29 febbraio 2008<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"