{"id":14502,"date":"2008-03-19T11:37:45","date_gmt":"2008-03-19T11:37:45","guid":{"rendered":""},"modified":"2008-03-21T07:30:38","modified_gmt":"2008-03-21T07:30:38","slug":"un-filosofo-per-il-cristo-di-grnewald","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/un-filosofo-per-il-cristo-di-grnewald\/","title":{"rendered":"Un filosofo per il Cristo di Gr\u00fcnewald"},"content":{"rendered":"
L'ermeneuta<\/strong> – Sarà Giovanni Reale, il filosofo che ha indagato il pensiero di Platono, che ha letto come pochi altri l'opera di Raffaello, ad introdurre nei misteri di uno dei vertici dell'arte religiosa di ogni tempo, il polittico<\/strong> di Grünewald<\/strong>, in una serata organizzata dalla Famiglia Bustocca<\/strong> al Teatro Fratello Sole, prevista lunedì 7 aprile. Opera densa di simboli, di criptici riferimenti al testo biblico, ancora in parte da decifrare: specie nell'episodio più drammatico, la celebre Crocefissione<\/strong>, punto focale di questo vero e proprio libro illustrato da nove pagine, tante le tavole che lo componevano, che raccontano i capisaldi teologici del cristianesimo: incarnazione, passione, resurrezione. In una visione esasperata, fuori dalle coordinate temporali consuete – il San Giovanni Battista è sotto la croce, come un fatto eterno, l'agnello sanguina da sempre e per sempre – Grünewald<\/strong> ha piantato sulla croce il Cristo<\/strong> patiens<\/strong><\/em> più sofferente e doloroso della storia dell'arte, a partire dalla tensione spasmodica delle dita fino ad arrivare al dettaglio della bocca arsa. Agli altri personaggi il pittore conferisce non meno forza drammatica: le mani intrecciate in maniera innaturale della Maddalena, l'accorato gesto di Giovanni che sorregge Maria. Una stupefacente epifania del dolore umano connessa alla funzione originaria dell'opera: rivolgersi in primo luogo ai lebbrosi ospitati dal monastero, per aiutarli nell'accettazione e nella sopportazione delle loro sofferenze. <\/p>\n L'invito alla città <\/strong>– L'approfondimento dell'opera di Grünewald sarà accompagnato anche dall'esecuzione di due brani musicali tratti da "Membra Jesu Nostri" <\/strong>di Buxtehude<\/strong>, interpretati dal coro Laus Deo<\/strong> diretto da Gabriele Mara<\/strong>, introdotti dal musicologo Giancarlo Angelieri<\/strong>. Una scultura di Franco Puxeddu<\/strong>, artista luinese più volte commentato dallo stesso Reale, sarà apposta all'ingresso del teatro. I biglietti ad invito per l'incontro sono stati suddivisi: una parte riservata ai soci della Famiglia Bustocca e delle altre Associazioni promotrici dell'evento, gli altri destinati alla cittadinanza. Gli inviti potranno essere ritirati presso la Libreria Boragno in via Milano e presso la sede della Famiglia Bustocca, in via Fratelli d'Italia, il lunedì e il giovedì pomeriggio dalle 15-30 alle 19.30. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" La Crocefissione di Grunewald L'ermeneuta – Sarà Giovanni Reale, il filosofo che ha indagato il pensiero di Platono, che ha letto come pochi altri l'opera di Raffaello, ad introdurre nei misteri di uno dei vertici dell'arte religiosa di ogni tempo, il polittico di Grünewald, in una serata organizzata dalla Famiglia Bustocca al Teatro Fratello Sole, […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":14503,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[37,15],"tags":[],"yoast_head":"\n
Il filosofo già dal 2006 ha condensato le sue riflessioni sull'opera di terrificante potenza espressiva in un volume Misteri dell'altare di Isenheim di Grunewald<\/strong>, edito da Bompiani e sulla base di quelle riflessioni ha condiviso la realizzazione del film Apparizioni – Mathias Grünewald<\/strong>, diretto da Elisabetta Sgarbi. Accanto a Reale, l'attore Carlo Rivolta<\/strong> che darà il suo contributo alle parole del filosofo in una forma recitativa.
Lo scandalo della croce<\/strong> – Originariamente concepito per l'altare del Monastero di Isenheim<\/strong> agli inizi del sedicesimo secolo, smembrato dalla furia iconoclasta dei Francesi nel 1793 e oggi fortunatamente conservato nel Museo di Colmar, il polittico è di un autore per certi versi ancora misterioso – l'identità stessa è ancora al vaglio degli studiosi – così come misteriosa appare la forza che ha spinto l'artefice a superare quella soglia impervia che Giovanni Testori <\/strong>definiva lo scandalo della croce. "Uno scandalo – scrive il critico – che all'arte, con le sue nari da cagna, era pur accaduto alcune volte di annusare e persino di avvistare; ma da cui s'era sempre ritratta come se, restandovi ai soli bordi, e quindi in zone ancora di qualche sicurezza o di sopportabile minaccia, sentisse che per procedere la temperatura era troppo alta". <\/p>\n