{"id":14703,"date":"2008-04-09T04:09:02","date_gmt":"2008-04-09T04:09:02","guid":{"rendered":""},"modified":"2008-04-10T15:06:51","modified_gmt":"2008-04-10T15:06:51","slug":"la-preziosa-eredit-della-famiglia-bustocca","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/la-preziosa-eredit-della-famiglia-bustocca\/","title":{"rendered":"La preziosa eredit\u00e0 della Famiglia Bustocca"},"content":{"rendered":"
Mezzo secolo e oltre di storia<\/strong> – Nel "Carmine o della pittura" si legge un prezioso appunto: "Della cultura non si dà ricetta: ma poiché la cultura non è l'erudizione, cultura diviene solo quella che, entrando a far parte della conoscenza, accresce la coscienza". E Michele Crespi<\/strong>, storico Regiù della Famiglia Bustocca<\/strong>, che ha recentemente passato il testimone ad Ettore Ceriani<\/strong>, ci accoglie in casa sua e racconta la sua personale visione di cultura, la storia del prestigioso cenacolo bustocco e l'attività svolta nella sua città in più di cinquant'anni: "Negli anni successivi al '45 a Busto Arsizio, come anche a Legnano e Gallarate, si verifica il boom economico vero e proprio; gli stabilimenti industriali e le aziende di quegli anni erano autentiche fortezze e la città e la sua gente si sono dovute adeguare a cambiamenti rapidissimi e radicali. In quegli anni si formano anche le radici della Famiglia Bustocca<\/strong> legate al bollettino parrocchiale Bustocchità che ha raccontato cultura e tradizioni della città". La Famiglia Bustocca, che negli anni ha visto succedersi diversi Regiù tra i quali, Luigi<\/strong> Belotti<\/strong>, Bruno Grampa<\/strong>, Narciso Ceriotti<\/strong>, Aldo Speranza<\/strong>, Michele Crespi<\/strong>, vede la luce il 13 marzo del 1951<\/strong> e come patrona dell'Associazione sceglie la Beata Giuliana da Busto.<\/strong><\/p>\n Gioco di squadra<\/strong> – Così racconta Crespi: "Attualmente la Famiglia Bustocca è un'associazione in piena crescita, che ogni anno registra cinquanta – sessanta nuovi iscritti, ma bisogna ricordare che ha avuto, nei decenni passati, i suoi momenti di crisi e in alcuni anni anche l'Almanacco ha vissuto le sue difficoltà. Negli anni ho sempre insistito, e ritengo sia fondamentale anche per il futuro, che ogni anno uscisse un numero, garantendo, in questo modo, regolarità e continuità alla pubblicazione che è richiesta anche dalle Biblioteche di Milano, Firenze e <\/p>\n Roma. Le caratteristiche più significative dell'Almanacco sono l'attenzione alla contestualizzazione di ogni argomento o evento storico locale e la cura anche nell'impaginato. La Famiglia Bustocca è sempre stata inserita profondamente nel tessuto cittadino e ha saputo dialogare con la sua gente e con altre realtà culturali. Tra le tante, vorrei ricordare l'Associazione Culturale "I<\/strong> sentieri dell'Arte<\/strong>" di Busto, che ha recentemente scritto la ricca agenda di appuntamenti dedicati alla storia, alle leggende e alle tradizioni della Madonna in Veroncora, la Famiglia Sinaghina<\/strong> che da decenni, prepara le sfilate carnevalesche nel segno delle maschere cittadine del Tarlisu e della Bumbasina".<\/p>\n La Famiglia e la sua città<\/strong> – Conviene ricordare che la Famiglia di Busto si è occupata anche di alcuni importanti restauri in città<\/strong> come quelli della Chiesetta della Madonna in Veroncora, della statua lignea policroma di Sant'Antonio dei Frati Minori, delle cinquecentine della rinnovata Biblioteca Capitolare di San Giovanni, ha organizzato mostre e concorsi di pittura e scultura <\/strong>tra gli artisti locali e serate di poesia dialettale<\/strong> aperte a tutta la città. Altro merito da non dimenticare è quello di aver proposto alcuni nominativi di personaggi e istituzioni che sono stati poi riconosciuti dall'Amministrazione Comunale ‘Benemeriti<\/strong>' e di aver raccolto volumi e pubblicazioni riguardanti la storia, il dialetto, i costumi e le tradizioni di Busto, ad opera di autori e ricercatori non solo locali. Buona parte di questa raccolta è stata recentemente affidata all'Associazione di storia patria Bruno Grampa.<\/p>\n <\/p>\n Pensare al futuro<\/strong> – Così prosegue Crespi <\/strong>con un filo di commozione: "Tra i tanti ricordi che porto nel cuore, voglio raccontare come, insieme ad altri amici, ho ottenuto che l'attuale Liceo Artistico di Busto portasse il nome del suo fondatore, Paolo Candiani<\/strong>, Presidente dell'Accademia di Brera a partire dal 1950 e attivo anche al Poldi Pezzoli, all'Opera Pia Lombardi e Croci, all'Ente Isola Comacina. Ricordo con piacere una importante mostra del 2001 dedicata a Enrico Richino Castiglioni<\/strong> (Busto Arsizio, 1914 – 2000) grande architetto, pittore e scultore, che dal 1971 al 1977 fu presidente dell'Ordine degli Architetti della Provincia di Varese. Per condurre in porto delle iniziative culturali, a Busto così come in altre città della nostra regione, credo che occorra saper scorgere le novità, incoraggiarle e avere il coraggio di spiccare il volo. Ho sempre condiviso tutto questo con tanti amici e con mia moglie e ora ritengo che sia importante trasmetterlo ai giovani che sapranno continuare in modo nuovo ed appassionato questa opera di ricerca e di trasmissione storica. Ho quasi novant'anni ma le confido che m'è andata bene".<\/p>\n <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Campanile Chiesa San Giovanni Mezzo secolo e oltre di storia – Nel "Carmine o della pittura" si legge un prezioso appunto: "Della cultura non si dà ricetta: ma poiché la cultura non è l'erudizione, cultura diviene solo quella che, entrando a far parte della conoscenza, accresce la coscienza". E Michele Crespi, storico Regiù della Famiglia […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":14704,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[37,230,14],"tags":[],"yoast_head":"\n