{"id":14705,"date":"2008-04-09T04:35:59","date_gmt":"2008-04-09T04:35:59","guid":{"rendered":""},"modified":"2008-04-11T04:20:24","modified_gmt":"2008-04-11T04:20:24","slug":"il-mestiere-d-archivista-la-quintessenza-del-ricordo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/il-mestiere-d-archivista-la-quintessenza-del-ricordo\/","title":{"rendered":"Il mestiere d\u2019archivista? La quintessenza del ricordo"},"content":{"rendered":"
Istruzioni di viaggio<\/strong> – Nel 1872 Henry James<\/strong> annotava nei suoi taccuini un consiglio rivolto ad un ipotetico lettore: "La prima cura sarà di non avere fretta, di camminare dappertutto molto lentamente e senza meta e osservare tutto quel che gli occhi incontreranno". E perché il viaggio risulti arricchente e porti i suoi frutti occorre innanzitutto un'ottima guida. Tutto è pronto: Carlo Alessandro Pisoni<\/strong>, conservatore dell'Archivio<\/strong> Borromeo<\/strong> e tra gli animatori del Magazzeno Storico<\/strong> Verbanese<\/strong>, ci accompagna alla scoperta dell'Isola Bella<\/strong>, raccontando la storia plurisecolare della famiglia Borromeo, i suoi tesori d'arte e la vita quotidiana degli isolani: "Nel corso dei secoli l'Isola si è costituita come prestigioso tavolo di trattative diplomatiche, scrigno barocco realizzato ad opera dell'intelligente mecenatismo di una casata, tappa obbligata di affari politici e di cultura. Di qui sono passati, tra gli altri, Giuseppe II, Napoleone, la regina Vittoria, la zarina Alessandra II, Ernest Hemingway, William J.M. Turner, John Ruskin".<\/p>\n Mecenatismo lungimirante<\/strong> – Superato il grande salone, completato nel secolo scorso sulla base dei disegni di Carlo Fontana<\/strong>, Pisoni ci conduce nella sala di Napoleone, dove è esposta, tra le altre opere, un'incisione di Varin<\/strong> dal quadro di Flameng rappresentante il (mai tenutosi) concerto di Giuseppina Grassini davanti a Napoleone nel 1797. "Sulle pareti – continua Pisoni – fanno bella mostra di sé opere di Pieter Mulier<\/strong> detto il Tempesta, del Cerano<\/strong>, di Francesco Cairo<\/strong> e preziosi arazzi del Cinquecento di manifattura fiamminga. Inoltre, come accade anche con i documenti e autografi d'Archivio, parte dei quali esposti recentemente al museo milanese Poldi Pezzoli e al Liechtenstein Museum di Vienna, si scoprono le personalità a tuttotondo degli artisti e i loro rapporti con i mecenati Borromeo".<\/p>\n Le opere degli artisti <\/strong>– Dalla biblioteca, riunita nel Seicento dal conte Vitaliano VI anche grazie alla consulenza del celebre erudito e bibliofilo fiorentino Antonio Magliabechi, si giunge nella sala di Luca<\/strong> Giordano<\/strong> dove è conservato uno dei tanti splendidi stipi in legno con specchiature dipinte da Giovanni Saglier<\/strong>. Né mancano le donne pittrici. Elisabetta Borromeo<\/strong>, allieva di Filippo Palizzi<\/strong>, è infatti l'autrice del quadro con la culla in cui dorme il figlio Giberto vigilato da due cani. Dalla sala dello Zuccarelli, autore dei paesaggi e delle vedute racchiuse in preziose cornici mistilinee, si prosegue nella sala di Conversazione<\/strong> dove sono collocati due busti scolpiti dal ticinese Vincenzo Vela<\/strong>. La meraviglia continua percorrendo le grotte, progettate come luogo di frescura e di diletto, che oggi ospitano una serie di vetrine in cui sono conservate varie testimonianze della cultura preistorica di Golasecca e la sensuale Venere dormiente di Gaetano Monti<\/strong>.<\/p>\n Botanici a corte e vita quotidiana<\/strong> – La visita continua all'esterno. Prima nei giardini del palazzo, vera opera d'arte con magnolie, piante di limoni e arbusti rari. "I giardinieri, celebri stirpi di artefici virtuosi, come la famiglia Bazzi<\/strong>, erano veri e propri artigiani dei fiori – spiega Pisoni – e a loro veniva richiesta, oltre la perizia nella cura di fiori e aiuole, la conoscenza dettagliata della nomenclatura botanica, una competenza accorta e appassionata che veniva trasmessa ai figli e ai nipoti. Uno dei più noti tra questi artisti è sicuramente Giovan<\/strong> Battista Rossi<\/strong>, divenuto capogiardiniere nella Villa Reale di Monza, imparentato con l'altrettanto celebre Luigi Villoresi e chiamato a Monza dal vicerè Beauharnais in persona". Si prosegue nelle strade fuori dal palazzo, animate dal vociare degli isolani. Qui conosco Luisella<\/strong> Bazzi<\/strong> che da decenni gestisce, in via Zucconi, il Ristorante Vittoria, Stefano Corvisiero<\/strong> del Caffè Lago, collezionista di chitarre Fender e di preziosi memorabilia del Rock, Giusy Tacconi<\/strong> che ci accoglie nello sfavillio di vetri di Murano, Lia Zucconi <\/strong>vera memoria vivente delle storie più belle dell'Isola. "Sono loro tra i veri custodi della storia di questo scoglio di lago – prosegue Pisoni – un luogo di cui non si può fare a meno di innamorarsi, e che si lascia ammirare da tutti, ma non si concede a nessuno, se non a chi lo ama davvero".<\/p>\n L'archivio on line<\/strong> – Resta da incitare Pisoni sull'attività e sui progetti futuri del Magazzeno Storico Verbanese<\/strong> (già segnalato da ArteVarese), vera miniera che in poco meno di quattro anni, dacché il sito da "statico" è divenuto "dinamico", ha reso disponibili on line più di 30.000<\/strong> schede<\/strong> con documenti e inedite fonti storiche. Così si congeda Alessandro Pisoni: "Il Magazzeno, che ha raccolto richieste perfino da studiosi di Tunisi, Berna e Parigi, o più domesticamente da Bologna, Milano e altre città d'Italia, si propone quale innovativo strumento di ricerca e aggiornamento al servizio di storici, ricercatori e cultori di materie umanistiche e non solo. È già consultabile on line parte dell'inedito manoscritto di genealogie famigliari lombarde "La verità smascherata" del 1716. Un vivo ringraziamento deve essere espresso dai fruitori del sito a tutti i collaboratori che a vario titolo rendono possibile il miracolo del Magazzeno e ad Andrea Brunoni<\/strong>, tra i responsabili di Lakeweb, nostro provider del sito. Davvero la cultura non è un concetto evanescente ma un modo di essere, di vivere. A tal proposito, e per tornare una volta ancora alla "mia" Isola Bella, posso anticiparle con gioia, l'imminente apertura, ad opera di Giampiero Zanzi<\/strong>, di un cenacolo culturale in un ambiente dove simboli medievali scolpiti si incontrano con fotografie di avanguardia e libri di lago… Una speranza per la cultura della nostra Isola, per l'Isola di tutti coloro che amano il lago Maggiore".<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Particolari del giardino Istruzioni di viaggio – Nel 1872 Henry James annotava nei suoi taccuini un consiglio rivolto ad un ipotetico lettore: "La prima cura sarà di non avere fretta, di camminare dappertutto molto lentamente e senza meta e osservare tutto quel che gli occhi incontreranno". 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