{"id":14733,"date":"2008-04-10T07:47:25","date_gmt":"2008-04-10T07:47:25","guid":{"rendered":""},"modified":"2008-04-10T14:38:25","modified_gmt":"2008-04-10T14:38:25","slug":"il-bambino-sulla-soglia-dell-espressione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/il-bambino-sulla-soglia-dell-espressione\/","title":{"rendered":"Il bambino sulla soglia dell\u2019Espressione"},"content":{"rendered":"
Tutto esaurito<\/strong> – La sala della Biblioteca Frera di Tradate diventa sempre più piccola, dopo Gherardo Colombo, che ha affrontato temi di valore strettamente civile, un altro tema ha toccato le corde giuste e ha fatto il tutto esaurito: "Il bambino alle soglie dell'espressione"<\/strong>. Titolo solo apparentemente complicato, perché il relatore, Arno Stern<\/strong>, è stato capace, nonostante la traduzione dal francese, a rendere semplice ciò che, di fatto, è frutto d'anni d'attenta osservazione e studio del bambino, quando gioca con la tavolozza dei colori e un bianco foglio di carta davanti a sé.<\/p>\n Il gioco del dipingere<\/strong> – Tutti i bambini provano piacere nel tracciare un segno su un foglio bianco, questo piacere permane, finché sussiste la dimensione del gioco, finché il segno non è fatto per alcun spettatore particolare, non deve essere spiegato dal bambino a nessun interlocutore terzo. Il segno ha valore e significato solo per il bambino stesso, che nel tracciarlo esprime una sua necessità 'organica', che si esterna nel segno. I Closlieu e l'alfabeto universale<\/strong> – I Closlieu<\/strong> sono gli atelier di pittura creati da Arno Stern<\/strong> a partire dal 1949 a Parigi, dopo un'esperienza come educatore in un istituto per orfani di guerra. Il bambino negli atelier di pittura, in un ambiente privo di condizionamenti, è libero di esercitare o meglio di giocare liberamente con il colore, il segno, e il foglio bianco appeso davanti a lui. Atelier di Pittura:<\/strong> La sala gremita Tutto esaurito – La sala della Biblioteca Frera di Tradate diventa sempre più piccola, dopo Gherardo Colombo, che ha affrontato temi di valore strettamente civile, un altro tema ha toccato le corde giuste e ha fatto il tutto esaurito: "Il bambino alle soglie dell'espressione". Titolo solo apparentemente complicato, perché il relatore, Arno […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":14734,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[15,50],"tags":[],"yoast_head":"\n
Arno Stern ne ha riconosciuto l'alfabeto originale e universale, che ogni essere umano in qualsiasi latitudine si trovi, nella fase della sua infanzia è in grado istintivamente di formulare e che se rispettato in tutte le fasi evolutive permette al bambino di acquisire una gran sicurezza nelle proprie capacità intellettive, volitive, e manuali. <\/p>\n
Le figure primarie, cerchio, triangolo, linea retta, punti, che poi evolvono o si congiungono insieme man mano che il pensiero del bambino diventa più articolato, possono riemergere sempre anche in disegni complessi, e ciò accade sia nel bambino, sia nell'adulto, che segue questo tipo di approccio innovativo al gioco del dipingere. Il comune denominatore è il piacere di tracciare, incondizionato. Lasciare un segno sul foglio è espressione di un'infinita libertà interiore, che si esprime senza trovare alcuna referenzialità esterna se non quella del bambino stesso o di chi lo compie. Nel 1986 Arno Stern fonda l'Istituto di Ricerca e Semiologia dell'Espressione<\/strong> (I.R.S.E) e ancor prima inizia un'opera di promozione e divulgazione delle proprie conoscenze al fine di avviare, al suo mestiere, per mezzo di appositi stages di formazione dei ‘praticticiens'.
Vedere con occhi nuovi <\/strong>– Lo scopo è dare ai genitori, agli educatori d'asili nido e scuole materne, insegnanti di scuole elementari e medie, pedagogisti, psicologi e terapeuti, studenti e tutti quelli che sono interessati, la possibilità di vedere con occhi nuovi le tracce che i bambini lasciano sui loro fogli di carta, "…che è uno spazio vivo dove il bambino fa degli incontri…", come ha detto Arno Stern, e rispettarli profondamente per quello che sono semplicemente segno "del piacere del gioco del dipingere". La Formulazione non si sostituisce all'Arte, perché sono due campi ben distinti: un conto è ‘l'arte del dipingere', un altro conto è ‘il gioco del dipingere'. "Ciò che impedisce la Formulazione è l'educazione artistica, – dice Stern – perché quest' ultima educa a vedere la realtà secondo condizionamenti esterni, con la riproduzione d'oggetti od opere d'arte, metodo, che, di fatto, impedisce l'esercizio naturale della Formulazione". Argomento di approfondimento e comprensione ulteriore della sua ricerca e degno, come altri, di un'altra conferenza, alla quale Arno Stern ha dato piena disponibilità.<\/p>\n
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Asilo infantile di Abbiate Guazzone
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