{"id":14782,"date":"2008-04-17T04:14:21","date_gmt":"2008-04-17T04:14:21","guid":{"rendered":""},"modified":"2008-04-18T08:03:51","modified_gmt":"2008-04-18T08:03:51","slug":"cronologia-e-modelli-una-questione-sempre-aperta","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/cronologia-e-modelli-una-questione-sempre-aperta\/","title":{"rendered":"Cronologia e modelli: una questione sempre aperta"},"content":{"rendered":"
A mano libera<\/strong> – Sono elementi tecnici e formali, così come la presenza di numerose correzioni in corso d'opera, ad aver permesso l'attestazione dell'autografia del Sacrificio di Isacco<\/strong> di Modena, oggi a Varese. I pentimenti nella mano armata di coltello di Abramo e altri caratteri stilistici avevano suggerito a Maurizio Marini, sin dall'89, la possibilità che, opportunamente rimosse le ossidazioni in superficie, il dipinto potesse rivelarsi l'autografo fino ad allora irreperibile. Che Caravaggio proceda, nella sua invenzione di artista, a mano libera, vale a dire senza cartoni o graticcio, è attestato dalla sovrapposizione, in trasparenza, delle due opere (Johnson e Modena). E a proposito di confronti e di recenti scoperte, così scrive Sir Denis Mahon in Prefazione al volume Michelangelo da Caravaggio. La notte di Abramo: "Dopo il recupero al Caravaggio della "Vocazione dei Santi Pietro e Andrea", appartenente alla Royal Collection di Hampton Court Palace, quello della presente versione notturna del Sacrificio di Isacco è un altro momento della riflessione sulla concezione pittorica del grande artista lombardo e del suo modo di interpretare se stesso nell'occasione della replica autografa". Copie, doppi e variazioni<\/strong> – Confronti somatici di modelli e di tipologie compositive sono le altre frecce a disposizione nella faretra del critico per proporre e dimostrare attribuzione e datazione di un'opera. Secondo Maurizio Marini, numerosi sono i confronti tra l'opera conservata a Modena e altre celebri dipinti del Merisi come l'Amore Vincitore<\/strong> di Berlino, il San Giovanni Battista <\/strong>della Pinacoteca Capitolina o ancora il Sacrificio di Isacco <\/strong>di Firenze (commissionato dal cardinale Maffeo Barberini<\/strong>, futuro papa Urbano VIII) e il Narciso<\/strong> di Palazzo Barberini. Sempre secondo il Marini, il modello del Sacrifico degli Uffizi compare nel San Giovanni Battista<\/strong> che Caravaggio dipinge nel 1602 per Ciriaco Mattei<\/strong>, in occasione della nascita del primogenito Giovanni Battista. Sotto le spoglie di Amore Vincitore è ancora lo stesso modello adolescente a esprimere il personaggio che quindi dovrebbe essere stato eseguito nel 1602. Nondimeno l'Isacco delle due versioni (Johnson e Modena) offre altre connessioni cronologiche che rinviano allo stesso 1602. Molteplici sono "i casi di doppi sconcertanti per la reciproca difformità nonostante l'accertata concomitanza esecutiva: le due pale e il laterale destro di San Luigi dei Francesi<\/strong>, San Matteo<\/strong> e l'angelo<\/strong>, il Martirio di San Matteo<\/strong>, e le altre di Santa Maria del Popolo<\/strong>, la Conversione di Saulo<\/strong> e la Crocifissione di San Pietro<\/strong>. La loro reinvenzione ed esecuzione nel corso di brevi archi di tempo hanno indotto talvolta a porre in dubbio, l'inoppugnabile realtà filologica attestata dai documenti".<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Il Sacrificio di Isacco coll. priv. Modena A mano libera – Sono elementi tecnici e formali, così come la presenza di numerose correzioni in corso d'opera, ad aver permesso l'attestazione dell'autografia del Sacrificio di Isacco di Modena, oggi a Varese. I pentimenti nella mano armata di coltello di Abramo e altri caratteri stilistici avevano suggerito […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":14783,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[64,15,231,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
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