{"id":14822,"date":"2008-04-23T07:09:14","date_gmt":"2008-04-23T07:09:14","guid":{"rendered":""},"modified":"2008-04-24T09:45:20","modified_gmt":"2008-04-24T09:45:20","slug":"il-dolce-stil-novo-di-mario-da-corgeno","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/il-dolce-stil-novo-di-mario-da-corgeno\/","title":{"rendered":"Il dolce stil novo di Mario da Corgeno"},"content":{"rendered":"
\"LeLe mani dell'artista<\/span><\/div>\n

La triologia di forme – <\/strong>Una serie di dolci lineamenti appena definiti. Una scelta di assottigliare i profili e le forme. Il bianco e nero del tratto grafico allunga il collo di una modella dal viso grazioso e  perfetto. Una perfezione non morbida, ma spigolosa. I colori ruggenti che deformano invece chi ha vissuto la sofferenza, ma in qualche modo sottolineano solo che c'è stata. Perchè oggi su quel foglio c'è una persona nuova, rinata. Poi la materia, che arriva incombente e lascia fuoriuscire la figura, perchè forse già contenuta. Una predestinazione del blocco di marmo che attende di essere scalfito. E ancora la donna. Una mostra che non ammette l'uomo, se non le mani dell'artista. L'universo femminile incontra anche il bronzo, e qui si fa indefinito, brancusiano.<\/p>\n

Intensità – Mario da Corgeno<\/strong> crea nel suo studio, un casolare, nel piccolo paesino vicino a Vergiate dal quale prende il nome d'arte. Un angolo di silenzi e magia della natura. Un posto dove lavora molto e soprattutto riflette. Prima di ogni opera sceglie, seleziona dalla realtà che vive e lo coinvolge anche i prima persona, per arrivare dove secondo lui l'arte deve portare "alla verità dell'emozione". Una perfezione, che con "umile vocazione provo a raggiungere, perchè l'arte sia bellezza, perchè racchiuda l'animo e l'intensità dell'emozione" spiega l'artista. Non a caso le sue opere a Villa Castellani sono raccolte sotto il nome "Cosmo d'amore"<\/strong> a sottolineare anche con la parola il tragitto dal quale arrivano. Mario si lascia coinvolgere dalla sua arte, disegna, modella o scalfisce, l'importante è esprimere ciò che sente. Alla ricerca di un'universalità che coinvolga il mondo quotidiano di un altro io segnato da tappe impreviste della vita o che arrivi a sfiorare quell'oltre che invade la religiosità.<\/p>\n

\"Un'operaUn'opera in marmo<\/span><\/div>\n

Intorno alla donna –<\/strong> Un percorso artistico ed artigiano insieme. Una collaborazione col fratello che crea per lui i sostegni per le opere. Un'attenzione al minimo dettaglio per preparare tutto con le 'proprie mani', dall'espositore per la locandina che accoglie i visitatori ai pannelli di legno colorato. L'opera d'arte si innesta quindi in un ambiente creato dall'artista stesso e dal suo fraterno aiutante, anch'esso artista. Mario da Corgeno impara il confronto con la materia dalle cattedre di Firenze e conserva oltre all'abilità manuale, l'ideale Rinascimentale. Quando nel Cinquecento c'era Michelangelo<\/strong> che semplicemente 'faceva uscire la forma dal blocco, perchè doveva sprigionarla', come se esistesse già dopo il semplice pensiero di essa. Mario parla del grande maestro, lo elegge a miglior artista che la storia è riuscito a darci. Mario però lo nomina senza paragonarsi, lo elegge ad ideale. L'artista infatti 'fa il suo' da provinciale e lascia alle opere il compito di rendergli merito. Un artista in evoluzione Mario da Corgeno, che ha guardato anche alle avanguardie artistiche, al cubismo, ma non cerca etichette, vuole solo perseguire il suo fine e sceglie la donna come mezzo. "Voglio creare un messaggio di energia pura, il messaggio profondo che nasce dalla realtà" dice l'artista "la donna è la parte dominante del mio lavoro, ogni donna possiede una forza, un'energia interiore grandissima".<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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