{"id":15010,"date":"2008-05-15T11:13:34","date_gmt":"2008-05-15T11:13:34","guid":{"rendered":""},"modified":"2008-05-16T09:27:04","modified_gmt":"2008-05-16T09:27:04","slug":"mario-aubel-ospite-da-salvini","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/mario-aubel-ospite-da-salvini\/","title":{"rendered":"Mario Aubel ospite da Salvini"},"content":{"rendered":"
Parlare scrivendo – <\/strong>"Dal 1913\/14, appena arrivato sul Lago Maggiore, al 1958, anno della morte, mio nonno ha sempre scritto moltissimo – racconta la pronipote Anna Gasparotto<\/strong>, in merito al nonno Mario Aubel<\/strong>. "Questi scritti sono serviti a lui in un certo senso, per riflettere sulla sua produzione artistica; ma anche a noi per provare ad entrare nella logica che l'ha tenuto ancorato alle sue sperimentazioni e passioni artistiche", continua la pronipote. L'esposizione, che inaugura in concomitanza con la manifestazione 'Fai il pieno di cultura<\/strong>', è curata da Anna Gasparotto<\/strong> e Anna Visconti<\/strong>.<\/p>\n Di anno in anno<\/strong> – La mostra è strutturata seguendo le ricerche del pittore con lo scorrere dei decenni. Ogni periodo ha delle peculiarità, che vengono così sintetizzate da Anna Gasparotto<\/strong>: "gli anni '10 sono caratterizzati dallo studio della luce, su un piano ottico e fisico; gli anni '20 dallo studio della pennellata. Dal 1940 l'attenzione si concentra sul contrasto, intonazione e riflesso, per poi giungere negli anni '50 ad una sintesi totale di tutta la sua esperienza". Abituato a lavorare su piccoli formati, negli anni '30 si trovano invece alcuni esempi di opere di grandi dimensioni, 'strani', li definisce la nipote. <\/p>\n Dall'esordio al cenacolo<\/strong> – L'esposizione, che vanta di una cinquantina di pezzi, è organizzata secondo un criterio scientifico, sulla base del catalogo ragionato steso da Anna Gasparotto<\/strong>. Pubblicazione questa, che ricorda anche l'amicizia tra Mario Aubel<\/strong> e l'artista futurista Luigi<\/strong> Russolo<\/strong>. Legame che scaturisce dai loro scritti, in cui spesso e volentieri avvenivano scambi di idee anche sul piano artistico. Negli anni '40 nei dibattiti tra i due, si inserisce anche Innocente Salvini<\/strong>, in quel particolare periodo dagli artisti stessi definito 'del cenacolo'<\/strong>. Momenti in cui il mulino diventava luogo di confidenze artistiche tra grandi maestri. <\/p>\n 'Lascito Aubel<\/strong>' – Lascito da intendere come insegnamento, testimonianza, passione, tecnica. Una delle sale del museo sarà dedicata a sei artisti<\/strong> che hanno avuto come maestro Mario Aubel<\/strong>. Prima fra tutti la figlia Natalia Aubel Bolis<\/strong>, accanto a Fioravanti Arioli<\/strong>, esponente del chiarismo, Marco Costantini<\/strong>, noto incisore lavenese, Albino Reggiori<\/strong>, Martino Bevilacqua<\/strong> e De<\/strong> Ambrosis<\/strong>.<\/p>\n <\/strong> 'Incontro con Mario Aubel al Museo Salvini' Mulino, Museo Salvini Parlare scrivendo – "Dal 1913\/14, appena arrivato sul Lago Maggiore, al 1958, anno della morte, mio nonno ha sempre scritto moltissimo – racconta la pronipote Anna Gasparotto, in merito al nonno Mario Aubel. "Questi scritti sono serviti a lui in un certo senso, per riflettere sulla sua produzione artistica; ma anche a […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":15011,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[64,15,52],"tags":[],"yoast_head":"\n
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18 maggio-18 giugno
<\/strong>inaugurazione domenica 18 maggio ore 16.00
mostra a cura di Anna Visconti e Anna Gasparotto
orari: mercoledì-sabato-domenica ore 15-18
Museo Salvini
contrada Innocente Salvini
Cocquio Trevisago
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