{"id":15106,"date":"2008-05-26T10:36:55","date_gmt":"2008-05-26T10:36:55","guid":{"rendered":""},"modified":"2008-05-30T06:01:52","modified_gmt":"2008-05-30T06:01:52","slug":"carlo-farioli-e-quelle-emozioni-di-cinquant-anni-fa","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/carlo-farioli-e-quelle-emozioni-di-cinquant-anni-fa\/","title":{"rendered":"Carlo Farioli, e quelle emozioni di cinquant’anni fa"},"content":{"rendered":"
La rinascita e le emozioni<\/strong> – Tutto nasce da una emozione; che cresce da lontano e dura tuttora. Era l'immediato dopoguerra, Milano rialzava la testa. Riaprivano i luoghi simboli dell'arte. A Palazzo Reale, ferito gravemente dalla guerra, tornavano i nomi importanti, nomi internazionali. Picasso in testa, ma ancor prima, anche Van Gogh, riempiva le sale del Piermarini con la sua pittura. Anche il giovane adolescente Carlo Farioli<\/strong> era presente."E fu un'emozione tremenda" – ricorda ancora oggi – "I dipinti sembravano vivi, il paesaggio fluttuava, si muoveva. Era pura gioia del colore". <\/p>\n Come in un film<\/strong> – A distanza di cinquant'anni, il giovane adolescente, una vita per l'arte, tra le difficoltà di una scelta ostica e le conferme ottenute a più riprese, torna a quelle vecchie primigenie emozioni con un nuovo ciclo di opere che vanno proprio a rivisitare quel mito giovanile. "Un serie di lavori – racconta – che ricompongono brani della pittura di Vincent, una sorta di ricostruzione arbitraria, poetica dei suoi soggetti privilegiati, in <\/p>\n particolare i suoi ritratti". In una stessa opera dunque Farioli ha accostato volti resi celebri dal pittore, in altro il dialogo tra Van Gogh già mutilato all'orecchio con un altro pittore. "E' come rivederne la vita attraverso un film". Carlo Farioli La rinascita e le emozioni – Tutto nasce da una emozione; che cresce da lontano e dura tuttora. Era l'immediato dopoguerra, Milano rialzava la testa. Riaprivano i luoghi simboli dell'arte. A Palazzo Reale, ferito gravemente dalla guerra, tornavano i nomi importanti, nomi internazionali. Picasso in testa, ma ancor prima, anche Van Gogh, riempiva […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":15107,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[65,37,42,15],"tags":[],"yoast_head":"\n
La fascinazione della Bretagna<\/strong> – E da un film Farioli desume altri fotogrammi impressi nella memoria: "Dio ha bisogno degli uomini" di Jean Delannoy, realizzato nel 1950: paesaggi bretoni, pittoreschi, le case, i costumi, le atmosfere che lo stesso pittore bustocco ha visitato e rivisitato più volte nel corso della sua vita e infuso nella sua pittura, da sempre letta come una poetica e una tecnica post-impressionista. "Dagli stessi francesi", ricorda inorgoglito. Gli ultimi lavori di Farioli, compresi temi più classici della sua produzione, come le maschere o i paesaggi veneziani, saranno in mostra per tutta l'estate a Stresa presso la Bottega del Pittore, dal primo giugno fino al 30 settembre. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"