{"id":15115,"date":"2008-05-28T03:43:21","date_gmt":"2008-05-28T03:43:21","guid":{"rendered":""},"modified":"2008-05-30T06:07:06","modified_gmt":"2008-05-30T06:07:06","slug":"dialogo-tra-sguardi-e-luce","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/dialogo-tra-sguardi-e-luce\/","title":{"rendered":"Dialogo tra sguardi e luce"},"content":{"rendered":"
<\/span><\/p>\n Da Panza al Cavedio<\/strong> – Formazione artistica allo IED (Istituto Europeo Design) di Milano, ma il vero mestiere di fotografo l'ha appreso sul campo. Una gavetta seria e impegnativa, dal 1989 al 1993, nelle storiche sale di Villa Panza a Biumo<\/strong>. Sergio Tenderini <\/strong>è stato per anni impegnato come fotografo 'ufficiale' del mecenate Panza. "Un'esperienza che mi ha dato tanto. Ho imparato le diverse tecniche della stampa; ma soprattutto la difficoltà di tale lavoro consisteva nello studio specifico della luce", racconta il fotografo. Un lavoro a fianco di Giorgio Colombo<\/strong>, figura importante nella formazione del fotografo. "L'arte contemporanea per la sua specificità, richiede uno studio preliminare alla foto di un certo tipo. In particolare nella collezione Panza le opere più complesse da riprendere sono i quadri di David Simpson<\/strong>, monocromi con una tonalità precisa a volte non semplice da ritrovare". <\/p>\n La prima mostra <\/strong>– Dal 1993, giovanissimo, Sergio Tenderini<\/strong> inizia un'attività propria, che lo impegna ancora oggi. Con qualcosa in più. Una mostra, la prima. L'artista ha deciso di presentarsi al pubblico con un soggetto che lo attrae e coinvolge da sempre: il ritratto. Una quindicina di pezzi, riconducibili agli ultimi 3\/4 anni, sono proposti al pubblico nei locali del Cavedio<\/strong>, in Via Cavallotti. Colori e bianco e nero, volti e corpi, tutte figure che si raccontano. Protagonista indiscussa è la luce, quell'effetto che nelle immagini di Tenderini scaturisce dall'esperienza intrapresa con la fotografia industriale, con la pubblicità, con lo still life<\/em>. Una luce che dà dinamismo, che non fissa una dettaglio ma la corporeità della figura. <\/p>\n Tonalità perdute<\/strong> – Tenderini ama molto quello che era la fotografia, quando il lavoro si toccava con mano. Una serie di ritratti, conservati nel suo studio, in bianco e nero, e altre mille sfumature. Quelle cromie che non sono riproducibili con uno scatto digitale. Quei colori che fuoriuscivano solamente con una serie di passaggi, con la lavorazione in camera oscura, con una varietà di procedimenti delicati. <\/p>\n 'Ascoltando gli sguardi' ATELIER TENDERINI<\/strong> Foto Tenderini Da Panza al Cavedio – Formazione artistica allo IED (Istituto Europeo Design) di Milano, ma il vero mestiere di fotografo l'ha appreso sul campo. Una gavetta seria e impegnativa, dal 1989 al 1993, nelle storiche sale di Villa Panza a Biumo. Sergio Tenderini è stato per anni impegnato come fotografo 'ufficiale' del mecenate […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":15116,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[12,64,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
Sergio Tenderini<\/strong>
fino al 12 giugno
Il Cavedio
Via Cavallotti, 9
Varese
www.ilcavedio.it
ilcavedio@ilcavedio.it<\/p>\n
Via Dandolo, 25
0332-234378
info@tenderinifotografia.com<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"