{"id":15310,"date":"2008-06-18T06:42:43","date_gmt":"2008-06-18T06:42:43","guid":{"rendered":""},"modified":"2008-06-20T06:01:12","modified_gmt":"2008-06-20T06:01:12","slug":"aligi-sassu-il-rosso-e-il-nero","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/aligi-sassu-il-rosso-e-il-nero\/","title":{"rendered":"Aligi Sassu: il rosso e il nero"},"content":{"rendered":"
'Non faceva gioco di squadra'<\/strong> – Così Sgarbi definisce la figura di Aligi Sassu<\/strong> (Milano 1912-Maiorca 2000). E' lui il protagonista della mostra personale allestita in parallelo a quella del movimento 'Corrente' che lo ha visto a lungo partecipe. L'esposizione curata da Giuseppe Bonini<\/strong>, è stata realizzata dal Comune di Milano in collaborazione con la Fondazione Aligi Sassu e Helenita Olivares di Lugano e lo Studio-Archivio Sassu di Milano<\/strong>. Rosso vita <\/strong>– Sono gli anni '30<\/strong>, con gli uomini rossi<\/strong>, a segnare la carriera del pittore. Rosso <\/strong>in opposizione al nero del regime<\/strong>, della morte. Come nell'opera 'Cavallo nero<\/em>', del 1930, esposta in mostra, il rosso degli uomini in primo piano riflette il distacco dalla forza minacciosa del cavallo nero alle loro spalle. Uomini che si vestono di quotidianità e lottano contro il nulla<\/strong>. Figure proposte nelle sale di Palazzo Reale, con un'accurata selezione di 'Argonauti<\/em>', 'Suonatori<\/em>', 'Cavalieri<\/em>' e 'Giocatori di dad<\/em>i'. Anni, questi, di continuo altalenarsi tra mito e realtà<\/strong>, tra ricerca e sperimentazione. "La questione essenziale per Sassu giovane era decidere la sua oscillazione tra mito e realtà, era vestire i suoi uomini nudi", ha scritto Guttuso<\/strong> nel 1959, per la presentazione della personale dell'artista, alla Galleria delle Ore a Milano. Risalgono al 1934-36 i soggiorni parigini di Sassu, dove il suo occhio attento indaga la pittura di grandi dell'arte come Matisse, Gauguin, Cèzanne, Van Gogh fino ai Fauves. Ma tra i modelli, un posto di riguardo è occupato dai pittori del '400 toscano, Masolino<\/strong>, Beato Angelico<\/strong> e Paolo Uccello<\/strong>.<\/p>\n Con i compagni di viaggio<\/strong> – Negli anni a venire la sua arte si miscela sempre più con l'impegno civile. Insieme ad altri artisti, opera attivamente contro il fascismo<\/strong>. Viene accusato di complotto e incarcerato prima a Milano e poi a Roma. Nel periodo della sua reclusione, a Milano nasce 'Corrente'. E' il '41 quando allestisce una personale nella Bottega di Corrente. E' qui che espone per la prima volta gli Uomini rossi<\/strong>. Sassu giunge così ad un linguaggio realista che gli permetterà l'ingresso al movimento di Treccani e di altri 'resistenti' leggibile nell'opera esposta a Palazzo Reale, 'Il Grande Caffè<\/em>' (1936-39). La lotta diventa attuale e nell'ultima opera presentata 'Sortita dei cavalieri veneti a Famagosta<\/em>' (1940), i protagonisti dell'episodio storico risalente al 1571, diventano suoi coetanei, compagni, amici. Una mostra con 74 pezzi<\/strong>, che presenta solamente la produzione pittorica di Sassu<\/strong> perchè è questa che ripercorre fedelmente ogni sua evoluzione, pensiero, ribellione.<\/p>\n 'Aligi Sassu: dal mito alla realtà. Dipinti anni Trenta'<\/strong> 'Il cavallo bianco', 1931 'Non faceva gioco di squadra' – Così Sgarbi definisce la figura di Aligi Sassu (Milano 1912-Maiorca 2000). E' lui il protagonista della mostra personale allestita in parallelo a quella del movimento 'Corrente' che lo ha visto a lungo partecipe. L'esposizione curata da Giuseppe Bonini, è stata realizzata dal Comune di Milano […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":15311,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[45,64,15],"tags":[],"yoast_head":"\n
Quando ammirava Carrà e Boccioni<\/strong> – Scoperto da Marinetti<\/strong>, Aligi Sassu partecipa a soli 16 anni alla Biennale di Venezia nella sala riservata ai futuristi<\/strong>. Un'adesione a questo movimento, che trova spiegazione in quella fuga da Novecento<\/strong>, realtà dominatrice del campo artistico in quel periodo. Un anti-accademismo deciso nell'esistenza di questo pittore; non Accademia di Brera, come voleva la tradizione, ma Accademia Libera<\/strong>, promossa da Vittorio Emanuele Barbaroux. E con i compagni di questo periodo, da Birolli<\/strong> a Manzù<\/strong>, Sassu allarga l'orizzonte d'ispirazione. Uno sguardo attento e di ammirazione per la Francia, per il cromatismo impressionista e post-impressionista. Non come voleva Novecento l'esaltazione del Rinascimento e il predomio di un realismo sintetico attraverso il disegno, ma piuttosto del colore<\/strong> e di tutta l'energia ad esso intrinseca.<\/p>\n
a cura di Giuseppe Bonini
8 giugno – 7 settembre 2008
Orari: mart-merc-ven.sab-dom 9.30\/19.30. Giov. 9.30\/22.30. Lun. 14.30\/19.30
Biglietti euro 9,00 intero – euro 7,00 ridotto – euro 4,50 ridotto speciale scuole – bambini fino a 5 anni gratuito, da 6 a 14 anni ridotto.
(Il biglietto comprende l'ingresso alla mostra 'Corrente: le parole della vita')
Palazzo Reale
Piazza Duomo, 12
Milano
www.comune.milano.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"