{"id":15544,"date":"2008-07-16T03:38:06","date_gmt":"2008-07-16T03:38:06","guid":{"rendered":""},"modified":"2008-07-18T05:41:22","modified_gmt":"2008-07-18T05:41:22","slug":"universitas-studiorum-varesina-i-suoi-primi-dieci-anni","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/universitas-studiorum-varesina-i-suoi-primi-dieci-anni\/","title":{"rendered":"Universitas Studiorum varesina: i suoi primi dieci anni"},"content":{"rendered":"
Una città non nasce universitaria. Lo diventa<\/strong> – L'università dell'Insubria ha celebrato in questi giorni (13-14-15 luglio) il suo decennale, ricordando e celebrando l'ormai lontano 14 luglio del 1998<\/strong>, giorno in cui venne firmato, dall'allora ministro Luigi Berlinguer<\/strong>, il decreto costitutivo dell'Ateneo. Il periodo che portò alla nascita dell'Insubria (che conta oggi più di 10.000 iscritti e 18 dipartimenti di studio e ricerca) non fu breve né indolore. "Un'autentica rivoluzione cittadina – ha commentato Gianni Spartà – forse il più grande risultato degli ultimi trent'anni". Honoris causa sotto il segno di W. J. Goethe <\/strong>– Il programma delle celebrazioni, presentato nella scorsa settimana dal Magnifico Rettore Renzo Dionigi<\/strong>, è proseguito lunedì, nell'aula magna di via Ravasi con un incontro aperto al pubblico al quale hanno partecipato anche ministri e politici, tra i quali Roberto Formigoni<\/strong>, Roberto Maroni<\/strong>, Mariastella Gelmini<\/strong> e Luigi Berlinguer<\/strong>, oltre a docenti e protagonisti della vita d'Ateneo. In occasione dei festeggiamenti sono state, inoltre, conferite due Lauree Honoris Causa<\/strong>: la prima ad Alfredo<\/strong> Ambrosetti<\/strong>, la seconda a Cornelio Sommaruga<\/strong>. Prestigiosa onorificenza conferita dall'Insubria anche al celebre musicista Uto Ughi nel 2002 e, nel 2006, all'allora portavoce del Vaticano Navarro Valls e allo scienziato Robert Gallo.<\/p>\n Per amor di Clio<\/strong> – Un Ateneo le cui eccellenze sono rappresentate da facoltà eminentemente scientifiche ma che ha preso ad investire anche sulla promozione e la ricerca delle storie e delle culture locali con l'International Research Center for Local Histories and Cultural Diversities che dopo aver dato alle stampe, tra gli altri, i volumi "Cinque secoli di carta. Produzione, commercio e consumi della carta nella Regio Insubrica e in Lombardia dal Medioevo all'età contemporanea", "Il Monastero di Santa Maria del Monte sopra Varese" e "Magistri comacini. Storie, antistorie, miti e leggende", sta ora lavorando ai prossimi volumi della "Storia di Varese".<\/p>\n Arte e Scienza: binomio possibile<\/strong> – Una storia lunga e talvolta perigliosa, s'è detto. Ma innanzitutto una scommessa dallo sguardo lungo, che ha saputo puntare sull'innovazione della ricerca e sull'internazionalizzazione, sul legame col territorio, senza cadere nella trappola del provincialismo o del campanilismo. E che ha strizzato più volte l'occhio al mondo dell'arte. Nel 1998 con la mostra "Arnaldo Pomodoro a Varese<\/strong>" (con sedi espositive presso il Rettorato, il Castello di Masnago e lo spazio urbano di piazza della Repubblica) a cura di Flaminio Gualdoni e Riccardo Prina; nel 2001 con la mostra "Nature morte di Aldo Ambrosini<\/strong>" a cura di L. Zanzi e M. De Stasio; nel 2002 con l'esposizione "Lavori domestici<\/strong>" a cura di V. Dehò, e quest'anno con la mostra sui manifesti politici delle campagne elettorali del periodo successivo alla seconda guerra mondiale: "1948 e dintorni: Manifesti politici. Immagini e simboli dell'Italia Repubblicana<\/strong>". E numerose, vogliamo ricordarlo, sono le opere di grandi maestri, ospitate presso l'Ateneo, firmate da Aldo Ambrosini, Vittore Frattini, Giuseppe Santomaso, Valerio Adami, Angelo Cagnone e molti altri.<\/p>\n <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Aula Magna di Via Ravasi Una città non nasce universitaria. Lo diventa – L'università dell'Insubria ha celebrato in questi giorni (13-14-15 luglio) il suo decennale, ricordando e celebrando l'ormai lontano 14 luglio del 1998, giorno in cui venne firmato, dall'allora ministro Luigi Berlinguer, il decreto costitutivo dell'Ateneo. Il periodo che portò alla nascita dell'Insubria (che […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":15545,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[51],"tags":[],"yoast_head":"\n
Rivoluzione copernicana per la cultura<\/strong> – "Ciò che mancava era una nuova mentalità culturale. Rendere indipendente l'Insubria non fu indolore – ha raccontato il professor Roberto Schmid<\/strong>, già Rettore dell'Università di Pavia – ma fui felice quando alcuni giovani professori decisero di accogliere la sfida, dedicandosi a questo nuovo Ateneo. Capirono che si sarebbe aperta una grande opportunità". Una storia proseguita per gradi, dalla gemmazione dall'Ateneo di Pavia, alla costituzione della "rete universitaria", distribuita in quattro sedi: Varese, Como, Busto Arsizio, Saronno.<\/p>\n
mostra il logo di Frattini<\/span><\/div>\n