{"id":15663,"date":"2008-07-30T12:03:36","date_gmt":"2008-07-30T12:03:36","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-12-25T09:25:55","modified_gmt":"2012-12-25T09:25:55","slug":"da-bischof-agli-alinari-nel-mezzo-quasi-il-vuoto","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/da-bischof-agli-alinari-nel-mezzo-quasi-il-vuoto\/","title":{"rendered":"Da Bischof agli Alinari, nel mezzo quasi il vuoto"},"content":{"rendered":"
Era il 1958<\/strong> – Sono trascorsi esattamente cinquant'anni da quando a Villa Mirabello veniva inaugurata la mostra personale dedicata a Werner Bischof<\/strong>, capofila dei fotografi della scuderia Magnum<\/strong>, uno dei maestri del Novecento, dietro al suo obiettivo, capace nel volgere di pochissimo tempo di declinare la sua idilliaca fotografia elegante, a tratti quasi stucchevole, del suo cosidetto periodo di studio, in una delle più sensibili trascrizioni dei disastri del dopoguerra. Una mostra che, per Varese, era un fulmine a ciel sereno. L'Archivio per eccellenza<\/strong> – La mostra che si aprirà il 22 settembre sul colle del Mirabello, proviene a sua volta da un fondo privato, il Fondo per eccellenza, quello Alinari<\/strong>. Un esperienza pionieristica, immaginata e concretizzata a partire dalla metà dell'Ottocento da Leopoldo Alinari e i suoi fratelli, in un paese che allora come per troppo tempo in seguito non ha mai badato tanto alla preservazione e alla valorizzazione del proprio patrimonio fotografico. Mostra focalizzata sull'epica del ciclismo, 40 immagini selezionate dall'immenso archivio di circa 3 milioni e mezzo di reperti visivi che hanno accompagnato la storia più recente del paese e che fanno del nome Alinari un marchio riconoscibile universalmente. Werner Bischof (da internet) Era il 1958 – Sono trascorsi esattamente cinquant'anni da quando a Villa Mirabello veniva inaugurata la mostra personale dedicata a Werner Bischof, capofila dei fotografi della scuderia Magnum, uno dei maestri del Novecento, dietro al suo obiettivo, capace nel volgere di pochissimo tempo di declinare la sua idilliaca fotografia elegante, a […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":15664,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[12,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
Le arti della fotografia<\/strong> – A distanza di cinquant'anni, un'altra fotografia approda a Villa Mirabello. Non che non che nel frattempo non ci sia stato esattamente nulla in tal senso, ma nemmeno si è esagerato. Quanto si ricorda di più, è la doppia mostra Le arti della fotografia<\/strong>, spalmata su sei mesi, tra il 1997 e il 1998, con opere che provenivano in buona parte da una delle più sofisticate collezioni private del territorio, quella di Fabio Castelli<\/strong>, a cui si aggiungevano opere di proprietà della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo<\/strong> e di altri archivi privati o pubblici. <\/p>\n
Arc. Alinari, Studio Villani<\/span><\/div>\n
Lo stimolo<\/strong> – C'è solo da auspicare che non sia un fuoco di paglia. E che i responsabili culturali della città riconoscano finalmente la centralità del mezzo fotografico nel produrre e delineare modelli culturali, generare più di altre forme visive tradizionali, escluso il cinema, nuovi archetipi dell'immaginario, spiegare la realtà nei suoi intricati aspetti. Varese si è trovata sul tavolo la proposta della mostra Alinari, in pratica già garantita, e ha colto l'occasione. Per il futuro chissà. Gallarate, al solito, si mette in prima fila, incentrando addirittura lo storico Premio cittadino all'argomento. E' un segnale, crediamo, lanciato a tutti, istituzioni comprese. Da raccogliere. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"