{"id":15715,"date":"2008-08-07T03:51:37","date_gmt":"2008-08-07T03:51:37","guid":{"rendered":""},"modified":"2008-08-08T05:03:59","modified_gmt":"2008-08-08T05:03:59","slug":"lo-spazio-diventa-partecipazione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/lo-spazio-diventa-partecipazione\/","title":{"rendered":"“\u201cLo spazio”….diventa (\u00e8) partecipazione"},"content":{"rendered":"
Trasparente e geometrica<\/strong> – Alla prima, gli oggetti non sono molti, poi, però alcuni sono piccoli, altri sono di dimensioni più grandi e tutti trovano posto all'interno dei cubi in plexi-glass trasparenti. Dai giocattoli, ai fogli scritti a mano, ad una cartina geografica…La funzione palese dei cubi è quella di custodirli, ma allo stesso tempo gli oggetti in essi contenuti assumono un significato nuovo, un ordine nuovo che è quello apparentemente casuale in cui sono organizzati plasticamente i vari moduli intercambiabili dell'opera. Vi si trova, di tutto un po', ma ciò che si vede "custodito", in quello spazio trasparente, è la volontà di partecipare, di cambiare, e in un certo senso di contribuire "anonimamente", ma personalmente ad un elemento sostanziale della nostra esistenza, ossia lo spazio in cui si vive. E' la filosofia di Yona Friedman<\/strong>, artefice ed ideatore di questa installazione urbana che ha coinvolto i cittadini di Como. "Volontà di partecipare e conoscere"<\/strong> – L'opera di quest'anno, con una forte valenza collettiva, è frutto del Corso Superiore di Arti Visive promosso dalla Fondazione Antonio Ratti, appena concluso e sarà visibile fino al prossimo 19 agosto. L'arte contemporanea suscita sempre, o quasi, una presa di posizione da parte del fruitore d'arte, anche disattento, come colui che cammina per strada: l'installazione in Piazza Cavour, (come quelle a Porta Torre e all'Asilo Sant'Elia di Terragni) dovrebbe far nascere il desiderio di comprendere il significato profondo del pensiero di Yona Friedman<\/strong>, tra i più autorevoli fautori di una architettura mobile, sensibile alle esigenze e alle istanze dei cittadini. Le pubblicazioni, di tutto il lavoro svolto durante il CSAV, saranno presentate a dicembre a Milano in collaborazione con DOCVA, Neon fdv, Artegiovane Milano e in questa occasione una giuria segnalerà i tre vincitori del Premio Epson FAR per la ricerca artistica, giunto alla terza edizione. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Trasparente e geometrica – Alla prima, gli oggetti non sono molti, poi, però alcuni sono piccoli, altri sono di dimensioni più grandi e tutti trovano posto all'interno dei cubi in plexi-glass trasparenti. Dai giocattoli, ai fogli scritti a mano, ad una cartina geografica…La funzione palese dei cubi è quella di custodirli, ma allo stesso tempo […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":15716,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[42,17],"tags":[],"yoast_head":"\n
<\/strong>Precedenti<\/strong> – Piazza Cavour, è stata palcoscenico di altre installazioni, con altri effetti e reazioni in tempi passati: nel 1969 con la manifestazione "Campo Urbano" curata dal critico Luciano Caramel<\/strong> i comaschi hanno raccolto, più o meno, positivamente le provocazioni "multimediali" di alcuni artisti tra i quali Bruno Munari<\/strong>, designer e Giuliano Collina<\/strong>, artista lariano. In seguito, Ico Parise<\/strong>, designer e architetto, dapprima pose nel mezzo della piazza un'auto "cementata" in un grande cubo, che dominava il centro della stessa e poi, nel 1994, invase la stessa, con spazzatura opportunamente imballata.<\/p>\n