{"id":15799,"date":"2008-08-28T06:59:28","date_gmt":"2008-08-28T06:59:28","guid":{"rendered":""},"modified":"2008-08-29T06:26:56","modified_gmt":"2008-08-29T06:26:56","slug":"roberto-giudici-art-printer","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/roberto-giudici-art-printer\/","title":{"rendered":"Roberto Giudici: art-printer"},"content":{"rendered":"
Un laboratorio racchiuso nelle strette vie del borgo di Biumo vecchia; l'affascinante Villa Ponti a due passi e all'interno dello studio il sapore d'arte. Quel fare creativo dal gusto antico, quella passione e quel rispetto di chi sa il fatto suo e ai tempi moderni si è adeguato solo parzialmente. Roberto Giudici<\/strong>, 53 anni è uno stampatore d'arte; chi oggi sceglie questa professione si conta sulle dita di una mano. A Varese è rimasto solo, due sono le stamperie importanti a Milano e una nella vicina Mendrisio. <\/p>\n Com'è è nata questa passione?<\/strong> Com'è cambiato il mondo della stampa artistica nel corso degli anni?<\/strong> E gli artisti come sono cambiati?<\/strong> Qual è la caratteristica di una stamperia d'arte?<\/strong> Che lavoro è lo stampatore d'arte?<\/strong> Tra i vari lavori che ci mostra, Giudici ricorda con piacere un volume, oggi riportato su 'Vola Alta Parola<\/strong>', pubblicazione per i venti anni di Edizioni Colophon di Belluno<\/strong>, con cui lo stampatore varesino collabora da molto tempo. L'opera è un volume, interamente riprodotto sulla copia della versione del 1914 di Stéphane Mallarmé<\/strong>, impreziosito con otto incisioni di Lucio Del Pozzo. E' solo un esempio questo. Per comprendere la ricchezza di questo lavoro basta guardarsi intorno e scovare tra le altre, incisioni di Arnaldo Pomodoro<\/strong>, Nag Arnoldi<\/strong>, Hsiao Chin<\/strong>, Corneille<\/strong>, Renzo Piano<\/strong> e altri ancora. Ma sono semplicità e precisione le caratteristiche che animano i lavori di Giudici. Nel parlare, nell'osservare le opere già eseguite, persino mentre inchiostra una lastra da stampare di una giovane studente, curiosa e affascinata da questo mestiere, non sfugge nulla all'artista. Sono i particolari a fare la differenza, è la qualità, a partire dal materiale che utilizza, agli strumenti di lavoro, alla pulizia nella stampa. Tutto a regola d'arte, com'era un tempo e come vuole la tradizione, che in luoghi come questo permane, nonostante la violenza dell'epoca moderna che vorrebbe tutto in serie, tutto e subito, tutto identico.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Roberto Giudici Un laboratorio racchiuso nelle strette vie del borgo di Biumo vecchia; l'affascinante Villa Ponti a due passi e all'interno dello studio il sapore d'arte. Quel fare creativo dal gusto antico, quella passione e quel rispetto di chi sa il fatto suo e ai tempi moderni si è adeguato solo parzialmente. Roberto Giudici, 53 […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":15800,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[230,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
"Ho iniziato a stampare già quando facevo l'ultimo anno di Liceo Artistico. Ho finito gli studi artistici a Varese nel '74; tra i miei professori c'era Egiziano Piersantini<\/strong>, è con lui che mi sono avvicinato a quest'arte. Il professore aveva già una stamperia sua in cui si eseguivano quasi esclusivamente litografie. Ancora si utilizzavano i torchi a mano in legno. Ho continuato gli studi per due anni all'Istituto Europeo e dopo il militare sono tornato in stamperia da Piersantini. Ho lavorato con lui dal 1977 per qualche anno. Mi sono così messo in proprio e ho iniziato a lavorare qui a Biumo in questo laboratorio. Dagli anni '80 eseguo anche stampe ad acquaforte. In quel periodo Piersantini si è trasferito a Urbino, dove ha aperto 'La corte della miniera'<\/strong>".<\/p>\n
"La differenza maggiore è il rapporto con gli artisti<\/strong>. Oltre ai numerosi privati, i miei clienti di sempre, molti sono ancora oggi gli artisti che vengono da me a stampare. Una volta però il mio lavoro consisteva solamente nella stampa vera e propria, oggi invece devo occuparmi io anche della 'cornice'. Intendo dire, che mi capita spesso di stampare interi volumi, in quel caso sono io a dovermi occupare della copertina, magari della custodia, a volte da realizzare in legno o in una carta particolare. Così come stampare i testi all'interno di cataloghi o libri. Un compito molto più complesso, anche se mi permette di scoprire molte cose interessanti".<\/p>\n
"Mi ha sempre affascinato lavorare a contatto con gli artisti. Con quelli però che sanno cosa vogliono, non quelli che mi dicono 'prova, vediamo cosa esce'. Un artista è tale quando ha già in mente cosa vuole che risulti dalla stampa della lastra, e come soprattutto. Idee, intuito, gusto<\/strong> sono le caratteristiche che fanno grande un personaggio nell'arte, Schifano le possedeva, per fare un solo esempio. Ricordo che un paio d'anni prima della scomparsa, è rimasto da me a lavorare per qualche giorno. Una vera forza artistica".<\/p>\n
"C'è gente, anche artisti, che stampano per in proprio, che hanno il torchio, ma la vera differenza è che se l'opera la stampo io, mantengo le caratteristiche, le peculiarità del personaggio che ha eseguito il disegno, se la stampa la si fa tra artisti, non è mai puro il risultato, perché inevitabilmente ci sono delle similitudini. E' questa la ricchezza della stamperia d'arte".<\/p>\n
"Ci vuole tantissimo tempo a imparare questo lavoro, una vita. A tutt'oggi mi capita di sperimentare e scoprire nuovi sistemi ed escamotage per realizzare determinati effetti. Perché, può anche succedere che un passaggio, un procedimento lo esegui solo una volta nell'arco di un anno. Per questo i tempi d'apprendimento sono dilatati. I trucchi li impari con il fare. Mi piacerebbe insegnare il mestiere a qualcuno, ma non è più così semplice e anche a parità di lavoro, oggi i guadagni sono dimezzati rispetto ad una ventina di anni fa". <\/p>\n