{"id":15811,"date":"2008-08-29T03:26:50","date_gmt":"2008-08-29T03:26:50","guid":{"rendered":""},"modified":"2008-08-29T06:26:43","modified_gmt":"2008-08-29T06:26:43","slug":"pittura-dal-vero-tra-lombardia-e-canton-ticino","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/pittura-dal-vero-tra-lombardia-e-canton-ticino\/","title":{"rendered":"Pittura dal vero tra Lombardia e Canton Ticino"},"content":{"rendered":"
Rancate: Sono settanta e molte 'quasi inedite' <\/strong>– Sono settanta le opere presenti e sono tele di importanti artisti come Filippo Carcano<\/strong>, Mosè Bianchi<\/strong>, Angelo Morbelli<\/strong>, Eugenio Spreafico<\/strong>, Giovanni Segantini<\/strong>, scelte dai curatori della mostra Giovanni Anzani ed Elisabetta Chiodini<\/strong>, allo scopo di proseguire il percorso già tracciato a partire dal 1990 dalla Pinacoteca, basti ricordare la più recente mostra del 2006 dedicata alla Scapigliatura, e approfondire in tal modo la conoscenza dell'Ottocento italiano e ticinese. Numerose opere sono 'quasi inedite', ossia presentate al pubblico solo in occasione della loro realizzazione, poi, successivamente mai più viste, perché conservate in collezioni private o acquistate dall'autore direttamente. Per gli amanti del paesaggio<\/strong> – L'esposizione apre, non a caso, con una sorte di 'personale' dell'artista milanese, Filippo Carcano<\/strong>, che innova questo genere con l'osservazione dal vero, che permette all'artista di donare, a chi guarda la tela dipinta, l'impressione naturale dello sguardo, che abbraccia il paesaggio. Naturalmente, seguono opere di altri autori che, come Emilio Longoni<\/strong>, ad esempio, amerà particolarmente il paesaggio di montagna, regalandoci vedute di un mondo, allora incontaminato, come le Alpi. Il paesaggio urbano diventa anch'esso, tra Otto e Novecento, fonte d'ispirazione per quella pittura alla ricerca del vero. Emilio Gola<\/strong> ha dipinto i navigli milanesi popolati dalle figure ormai perdute delle lavandaie e Mosè Bianchi <\/strong>ha annotato sulla tela una città come Milano, ovattata, sotto una coltre di neve o di nebbia in una visione personale e sensibile alla realtà naturale.<\/p>\n La pittura sociale, diventa 'denuncia' sociale<\/strong> – Siamo alla fine del XIX secolo le istanze politiche e sociali con lo sviluppo industriale suscitano, anche, negli artisti un vivace interesse per le questioni umane, che diventano temi privilegiati di un certo genere iconografico proprio della pittura verista. La raccolta dei Bozzoli, La Strigliatura della canapa, L'uscita delle operaie dallo stabilimento Pirelli, sono i titoli di opere presenti in mostra di Giovanni Segantini<\/strong>, Francesco Filippini<\/strong> e Giovanni Sottocornola<\/strong> rispettivamente, ma potrebbero essere semplicemente la descrizione o la cronoca di una giornata di lavoro, in una società in sviluppo, con elementi spesso in contraddizione tra loro. Angelo Morbelli <\/strong>nel suo dipinto, che ritrae gli anziani ricoverati nel Pio Albergo Trivulzio mette in evidenza, proprio, il dato oggettivo dell'emarginazione delle classi più povere. Non meno importanti i dipinti sui temi del lavoro giovanile, del lavoro femminile e l'infanzia.<\/p>\n Borghesia in ascesa: i ritratti, la natura morta<\/strong> – L'industria, la produzione di beni e il crescente benessere, in particolare di una classe sociale, quella borghese, fa sì, che anche l'arte ne rimanga influenzata. Il 'mercato dell'arte' e la domanda della classe emergente s'incontrano a metà strada, e in alcuni casi, il valore artistico delle opere resta immutato nel tempo, grazie ad artisti, come Giuseppe Pellizza da Volpedo<\/strong> (Le zucche), che donano alle loro opere il valore aggiunto dell'arte con l'iniziale maiuscola. I generi più richiesti sono i ritratti<\/strong>, perché la borghesia desidera sempre più dotarsi di un'immagine di prestigio, e la natura morta, per decorare le nuove case e gli appartamenti di città. Dialogo pittorico<\/strong> – Interessante sarà il dialogo tra le opere dei grandi maestri della tradizione pittorica lombarda del Verismo e del Naturalismo, espressione di un rinnovamento culturale e artistico di notevole importanza nella storia dell'arte con le opere di artisti ticinesi, che evidentemente hanno sentito le medesime istanze sociali, artistiche ed estetiche. Non resta che ripercorrere la storia passata attraverso la pittura, e la bellezza delle opere realizzate in quel periodo così ben rappresentate in questa mostra.<\/p>\n <\/p>\n <\/p>\n "LA PITTURA DEL VERO, TRA LOMBARDIA E CANTON TICINO (1865 -1910)"<\/strong> Rancate: Carcano F., 'Cortile e giardino con figure',1867\/68 Sono settanta e molte 'quasi inedite' – Sono settanta le opere presenti e sono tele di importanti artisti come Filippo Carcano, Mosè Bianchi, Angelo Morbelli, Eugenio Spreafico, Giovanni Segantini, scelte dai curatori della mostra Giovanni Anzani ed Elisabetta Chiodini, allo scopo di proseguire il percorso già tracciato a […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":15812,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[41,64,15],"tags":[],"yoast_head":"\n
<\/strong><\/p>\n
'Cortile e giardino con figure',1867\/68<\/span><\/div>\n
Un elemento di novità e di valore aggiunto alla mostra rancatese.<\/p>\n
Ci sarà, nell'ambito della rassegna, la possibilità di ammirare una natura morta dal titolo La polenta, di Luigi Rossi<\/strong>, esposta a Parigi nel 1889 nella mostra del centenario della rivoluzione e qui riproposta per la prima volta al pubblico. <\/p>\n
21 settembre – 8 dicembre 2008
Pinacoteca Giovanni Züst – Rancate (Mendrisio- Canton Ticino)
Tel. +41 (0)91 646 45 65 -Fax.+41 (0)91 646 30 20 –
E mail: decs-pinacoteca.zuest@ti.ch
Web: www.ti.ch\/zuest<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"