{"id":15868,"date":"2008-09-04T08:59:44","date_gmt":"2008-09-04T08:59:44","guid":{"rendered":""},"modified":"2008-09-05T03:55:29","modified_gmt":"2008-09-05T03:55:29","slug":"brucianti-colori-per-ambrogio-pozzi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/brucianti-colori-per-ambrogio-pozzi\/","title":{"rendered":"Brucianti colori per Ambrogio Pozzi"},"content":{"rendered":"
\"ImmagineImmagine mostra<\/span><\/div>\n

La città della ceramica<\/strong> – Per un mese intero la città di Castellamonte<\/strong> (TO) farà rivivere l'arte ceramica che da sempre ha caratterizzato questo paese. Oggi i forni e le fabbriche, che da secoli producevano i bellissimi manufatti, sono in numero minore, ma continuano a custodire un tesoro prezioso per la città. La 48° edizione della Mostra Ceramica <\/strong>si propone di riportare sotto i riflettori l'importantissimo patrimonio di questa città, da secoli uno dei centri più produttivi del Piemonte. Castellamonte tornerà ad essere per l'occasione il centro del mondo della ceramica, ripristinando il suo glorioso passato, ma aprendosi anche alla creatività moderna dei tantissimi artisti ospitati.<\/p>\n

Le mostre<\/strong> – L'iniziativa prevede l'allestimento di ben tredici mostre che si terranno nei luoghi più significativi della produzione ceramica, come studi, laboratori e fornaci dove è conservata la memoria storica della produzione delle ceramiche di Castellamonte. Il filo rosso che lega tra di loro le diverse esposizioni è "la cultura del fare", che vuol sottolineare la centralità progettuale che accomuna le differenti destinazione dei manufatti: dall'arte, al design, all'artigianato artistico, ogni prodotto viene considerato a partire dal momento ideativo<\/strong>. Gli artisti presenti si caratterizzano, infatti, per aver condotto nella loro ricerca artistica una simbiosi tra arte e artigianato. Tanti i nomi di riguardo: Ugo Nespolo, che ha realizzato un'opera monumentale dedicata alla Stufa in Piazza della Repubblica, sarà presente anche a Palazzo Botton con altri nomi illustri come Arnaldo Pomodoro e Carlo Zauli. Silvio Vigliaturo sarà ospitato nella Sala delle Arti. La rotonda Antonelliana accoglierà invece le opere di grandi dimensioni di artisti come Pino Castagna, con opere che raggiungono i 6 metri di altezza, Nino Ventura con 12 personaggi in una vasca d'acqua, alti fino a 6 metri, Carlo Pizzichini con una installazione di 300 mq, Gabriella Sacchi con murales in ceramica lunghi 40 metri. Al Castello sono raccolte le opere in ceramica di significativi artisti contemporanei, tra cui Giovanni Bonardi, Bruno Gambone, Riccardo Licata, Gay Harlot , Umberto Mastroianni, Morishita Keizo, Ibrahim Kodra, Giuseppe Rossicone, Saverio Terruso, Ernesto Treccani. La sezione dedicata al design si trova nell'ampio spazio del Gymnasium, dove una retrospettiva di rilievo è dedicata al maestro del design Ambrogio Pozzi<\/strong>.<\/p>\n

\"'Il'Il mio rosso brucia'<\/span><\/div>\n

Il mio rosso brucia<\/strong> – Più volte richiesto alla Mostra della Ceramica di Castellamonte, quest'anno finalmente lo troviamo in una mostra antologica di grande respiro<\/strong>. Tale è la fortuna artistica del noto designer, nato a Varese, ma la cui fama ha raggiunto paesi quasi di tutto il mondo, con collaborazioni perfino col Giappone. La mostra, con più di 150 opere, ripercorre tutta la sua carriera, a partire dagli anni 50 ad oggi. Sin dalle prime opere matura quel suo stile semplice e lineare, dalle forme sinuose di ascendenza surrealista, caratterizzato dai famosi profili di figure un po' picassiani. E proprio con Picasso, Treccanni e Sassu si troverà nel 1952 ad esporre a Messina le sue prime opere artistiche, presentando dei vasetti antropomorfi. Le ottime recensioni lo spingono a proseguire su questa strada, portandolo a diventare uno tra i più grandi maestri internazionali della ceramica e in seguito del design. Il lavoro presso la manifattura paterna, la Ceramica Pozzi di Gallarate, fa sì che il suo estro creativo si combini con il funzionalismo della produzione in serie.
Il perfetto connubio tra questi due elementi garantirà il successo di ogni opera da lui firmata. Ceramica e non solo: Pozzi ha progettato innovative collezioni anche in altri materiali, come la plastica, il vetro, i cristalli e la porcellana. La creatività del maestro sembra poter dialogare con ogni supporto e materiale, sposare qualsiasi tecnica, fino al raku giapponese. Il titolo della mostra "il mio rosso brucia<\/strong>" riprende il nome di una seri di piatti colorati, su ognuno dei quali erano impresse le scritte: "il mio nero parla", "il mio blu vola" e "il mio giallo sogna". Metafora significativa di un artista che ama parlare coi colori e la cui marca stilistica delle forme flessuose ci confessa aver tratto ispirazione da una litografia di Chagall<\/strong> vista negli anni 50, agli esordi della sua carriera, che possiamo ben dire gli abbia portato molta fortuna. All'artista verrà dedicato un libro<\/strong>, dove si leggeranno gli interventi di Bertoni, curatore del Museo MIC di Faenza e di Vittorio Sacco.<\/p>\n

\"ImmagineImmagine mostra<\/span><\/div>\n

Neto<\/strong> – Ad accompagnare la personale di Ambrogio Pozzi <\/strong>nell'esposizione del Design troviamo altri nomi di tutto rispetto che si sono cimentati a lungo con la ceramica, come Gio Ponti<\/strong> o Ettore Sottsass<\/strong>. Tra questa sfilata di genialità artistiche è da segnalare la presenza di una tra le bravure del nostro territorio: Antonia Campi<\/strong>. Nata a Sondrio nel 1921, anche conosciuta con il suo nome d'arte Neto<\/strong>, ha frequentato l'Accademia di Belle Arti di Brera, sotto la guida di Francesco Messina. Sensibile alle tendenze scultoree europee, assimila presto la lezione di Hans Harp e Henry Moore. Nella Società Ceramica Italiana (SCI) di Laveno realizza i suoi primi lavori, fino a diventare art director dell'azienda, poi divenuta Sci Richard-Ginori, e infine Pozzi-Ginori. Dagli anni sessanta comincia a dedicarsi alla progettazione di sanitari, dove ha dispiegato appieno la sua libertà creativa, sperimentando forme originali, come fiori, funghi e conchiglie. La sintassi astratta del gioco di vuoti e pieni rimangono da sempre il segno distintivo della rivoluzione decorativa operata da Neto. <\/p>\n

Programma intensivo<\/strong> – L'iniziativa di Castellamonte costituisce un'occasione importante per riscoprire una tradizione passata e al contempo per poter ammirare le applicazioni più moderne di questa tecnica millenaria: un itinerario che ripercorre la storia della ceramica dal periodo romano alle prime stufe settecentesche, passando per l'artigianato locale e arrivando agli interventi urbani di grandi dimensioni degli artisti contemporanei. Per un mese intero, dal 5 settembre al 5 ottobre 2008, mostre, eventi, conferenze e workshop offriranno una panoramica globale su tutto ciò che è racchiuso nella parola ceramica. <\/p>\n

48a Mostra della Ceramica
a cura di Vittorio Amedeo Sacco<\/strong> <\/p>\n

dal 5 settembre al 5 ottobre 2008
Inaugurazione:
venerdì 5 settembre 2008 ore 18
piazza della Repubblica:
"La stufa" di Ugo Nespolo
ore 18,30 Rotonda Antonelliana
apertura mostra:
giovedì, venerdì: 16-20
sabato-domenica: 10-13 \/ 15-20
Informazioni: 0124.5187216
info@stendhal.biz<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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