{"id":16084,"date":"2008-09-25T08:47:37","date_gmt":"2008-09-25T08:47:37","guid":{"rendered":""},"modified":"2008-09-26T04:42:21","modified_gmt":"2008-09-26T04:42:21","slug":"il-bello-delle-donne-secondo-andrea-pitocchi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/il-bello-delle-donne-secondo-andrea-pitocchi\/","title":{"rendered":"Il bello delle donne secondo Andrea Pitocchi"},"content":{"rendered":"
Ritorno alla figura<\/strong> – Andrea Pitocchi<\/strong> è un giovane artista bustese, eppure ha alle spalle una formazione tale da orientare in maniera chiara la sua scelta pittorica. Il mezzo espressivo di cui sceglie di armarsi è la pittura ad olio, rispetto alla quale ci pare di avvertire una specie di venerazione, una totale empatia con il colore che anima in maniera viscerale il suo dipingere. Di fronte agli orientamenti dell'arte contemporanea, che sempre più vede giovani artisti schierati sul fronte minimalista, Pitocchi sceglie con determinazione il ritorno alla figurazione. Le donne come unico soggetto possibile perché, come ci spiega l'artista, "l'arte è fatta per parlare dell'uomo e l'uomo non può che essere raccontato attraverso il suo complementare, la donna, vero centro del mondo. La donna che con la forza della sua espressione è in grado di animare l'ambiente che la circonda, influenzare l'atmosfera, determinare uno spazio. Tutto solo con uno sguardo, un'emozione, perché, si sa, l'Espressione è per sua natura tutta al femminile".<\/p>\n La voce del colore<\/strong> – Espressioni di volti, dunque, ma non solo. Espressione anzitutto di colore, che dona vita a queste donne. Andrea ha studiato pittura presso l'Accademia di Brera e si è laureato con una tesi su Soutine, da cui ha appreso tutta la forza del colore che si fa specchio di emozioni e aggredisce con forza lo spettatore. Un colore di derivazione fauve, quindi, ma che a volte si declina in una freschezza di tocco impressionista o, altrove, mostra la forza solida della costruzione per toni alla Cèzanne. E' proprio l'esercizio del colore la grande virtù di questo artista che negli anni ha sviluppato una tecnica mirabile nel dosaggio dei toni, nell'abile resa degli effetti di luce, nella capacità di dare al colore una nuova espressione. Per ottenere gli effetti desiderati Pitocchi si è imposto una vera e propria "disciplina di mano", che nel tempo ha imparato a dosare i colori in un gioco di rispondenze, ma soprattutto di addizioni, giungendo a maturare un proprio livello di "automatismo" pittorico. "Penso che prima di giungere ad esiti minimalisti o astratti, non ci si possa esimere dall'imparare all'aggiungere, prima ancora che al sottrarre", dichiara l'artista. E la tecnica a olio in particolar modo è un lavoro di aggiunte di colore, di continue velature, che però non impedisce all'artista di rinunciare al carattere istintivo della sua pittura, come dichiara: "Potrei continuare a lavorare sul colore di una tela per tantissimo tempo, ma in realtà arriva un momento in cui è il soggetto stesso che hai creato a comunicarti quando il lavoro è completo, quando l'emozione è raggiunta".<\/p>\n Modernità e tradizione<\/strong> – Il lavoro di Andrea, infatti, poggia su una visione filosofica che concepisce l'arte al servizio dell'Idea. L'opera d'arte preesiste nella mente dell'artista, il cui ruolo è quello di darle corpo e consistenza fisica. Da qui deriva la severa disciplina del colore che, per quanto istintivo nella stesura, è sapientemente concepito tocco per tocco e quasi in maniera scultorea scolpisce la figura per farla emergere con quelle caratteristiche di freschezza e liquidità del colore che sono proprie dell'artista. Compito del pittore, dunque, è quello di servire fedelmente la propria arte e tramite essa di aprire nuovi orizzonti di riflessione all'uomo contemporaneo. Saper parlare alla società di oggi attraverso uno dei suoi protagonisti indiscussi: la donna moderna, che ormai da tempo ha acquistato piena consapevolezza di sé e della sua immagine. Le donne di Pitocchi giocano, provocano, con gli sguardi, con pose del corpo naturali e disinibite, e in questo risiede la loro bellezza. Anche in alcuni sguardi malinconici o persi nel vuoto sta la loro forza, perché in questo modo rispecchiano esattamente la condizione della donna nella società attuale, che è donna dai mille volti, una donna che nell'eccesso di libertà guadagnata ha perso l'orientamento e forse un po' anche se stessa. Ma al pittore di oggi non serve altro che questo: la copia dal vero è la mossa più coraggiosa che possa compiere e che pochi ancora seguono. L'eterno dualismo tra realtà e rappresentazione viene risolto dall'artista secondo tradizione, introducendo però un taglio delle immagini aggiornato, quindi propriamente fotografico, a cui il nostro occhio è ormai assuefatto. La pittura di Andrea, quindi, costituisce un connubio perfetto tra una matrice espressionista che risale alla avanguardie storiche e una presa sulla realtà assolutamente attuale ed efficace.<\/p>\n Sfide aperte con l'Arte<\/strong> – L'apertura ad influenze pittoriche che hanno fatto la storia dell'arte non è esclusivamente risolta nelle ascendenze espressioniste alla Soutine, ma è individuabile in tante sapienti citazioni storiche: nella ragazza seduta sulla sedia risuona l'eco delle pose di Francis Bacon, così come la ragazza mora che accenna un timido sorriso ci pare una perfetta Monnalisa catapultata nel 2008. Anche dal punto di vista tecnico Andrea ama sfidare chi prima di lui ha saputo esprimersi grazie alle liriche vibrazioni del colore ad olio: Giorgio Morandi, a cui guarda con rispettosa devozione, riconoscendone la capacità di far parlare le sue opere giocando solo con un paio di tonalità di colori. 'Riflessi Opera dell'artista Ritorno alla figura – Andrea Pitocchi è un giovane artista bustese, eppure ha alle spalle una formazione tale da orientare in maniera chiara la sua scelta pittorica. Il mezzo espressivo di cui sceglie di armarsi è la pittura ad olio, rispetto alla quale ci pare di avvertire una specie di venerazione, una totale […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":16085,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[37,230,64,15],"tags":[],"yoast_head":"\n
Indubbiamente è da ammirare la profonda ricerca di questo giovane artista, che ama perfezionarsi, cogliendo ogni volta nuove sfide per aggiungere nuovo vigore espressivo alle sue tele. Andrea Pitocchi ha saputo riproporre con le sue opere l'eterno potere di attrazione che da sempre appartiene alla donna. Sicure di sè nella loro dimensione di donne emancipate, fresche nella loro giovinezza, confuse nella loro ricerca di identità, e, come tante sacerdotesse dell'Arte, ora liberate dalla forza del colore che gli permette di parlarci di sé e del mondo che viviamo.<\/p>\n
Personale di pittura di Andrea Pitocchi'<\/strong>
Dal 20 al 28 settembre 2008
Galleria Boragno
Via Milano 4, Busto Arsizio (VA)
Orari: lunedì: 15.00 – 19.30
martedì-sabato: 9 .00 – 19.30
domenica: 9.30 – 12.30\/ 15.30 – 19.30
Info: 339\/4832957<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"