{"id":16223,"date":"2008-10-08T08:46:13","date_gmt":"2008-10-08T08:46:13","guid":{"rendered":""},"modified":"2008-10-10T06:27:12","modified_gmt":"2008-10-10T06:27:12","slug":"patrimonio-sacro-ligneo-a-breve-riprendono-i-lavori","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/patrimonio-sacro-ligneo-a-breve-riprendono-i-lavori\/","title":{"rendered":"Patrimonio sacro ligneo, a breve riprendono i lavori"},"content":{"rendered":"
La buona notizia<\/strong> – "Arrivano finanziamenti dalla Regione Lombardia? Bene, allora è tempo di riprendere il lavoro". L'ex direttore dei Musei Civici Alberto Pedroli<\/strong> non ha ancora saputo della notizia che il suo ultimo atto amministrativo, da funzionario comunale – il progetto relativo al censimento del patrimonio ligneo tre-cinquescentesco in provincia di Varese – ha superato il vaglio della commissione regionale per essere inserito tra quanti godranno nel prossimo anno di un piccolo ma significativo contributo da Milano. Era la fine di marzo; l'indomani Pedroli sarebbe andato in pensione. <\/p>\n Il gruppo di lavoro<\/strong> – Oggi si tratta di ritirare le fila del lavoro, contare chi è rimasto e ripartire. Del gruppo di studio originario da cui ormai più di tre anni fa mosse il progetto, la maggior parte degli studiosi è la medesima: la responsabile di zona della Soprintendenza, Isabella Marelli<\/strong>, Francesca Debolini<\/strong>, Paolo Rossetti<\/strong>, Anna Ferrari<\/strong>, Paola Viotto<\/strong>, lo stesso Alberto Pedroli<\/strong>. Da un anno invece si sono staccati Alberto Bertoni<\/strong> e Raffaella Ganna<\/strong>. Come referente scientifico del progetto, indicato al momento di presentare il progetto in Regione Lombardia, è stato coinvolto anche Marco Albertario<\/strong>, conservatore presso l'Accademia Tadini di Lovere e già figura di primo piano nell'ambito della mostra "Maestri della Scultura in legno nel ducato degli Sforza"<\/strong>, allestita al Castello Sforzesco tra il 2005 e il 2006. <\/p>\n Il precedente sforzesco<\/strong> – E' proprio dallo stimolo di quell'esperienza espositiva che allora nacque l'idea. Una rassegna prestigiosa che faceva il punto della situazione del patrimonio artistico e sacro, alla vigilia del Concilio di Trento, quando non vi era chiesa in Lombardia che non possedesse almeno una scultura lignea di una certa importanza. Situazione improvvisamente venuta a mutare con l'applicazione, rigorosa qui più che altrove, dei precetti consiliari che consigliano la sostituzione del legno con altari e sculture in marmo e bronzo, più duraturi e meno realisticamente popolari. Da quella vasta indagine, da quella campagna di studi e restauri che interessò il territorio lombardo in senso esteso fino alle propaggini sforzesche in Piemonte ed in Emilia, l'intendimento di procedere ad un progetto simile focalizzandosi nel varesotto. <\/p>\n Le prime ricognizioni<\/strong> – A che punto siamo, dunque. "Siamo un po' in stand by – conferma Pedroli – in attesa di notizie da Milano e francamente ci auguravamo un contributo maggiore. A questo punto il prossimo passo sarà riunirci rapidamente e ridistribuire i compiti. Possibilmente cercando di coinvolgere nel progetto il nuovo conservare che si insedierà al Castello di Masnago entro la fine dell'anno". Alberto Pedroli La buona notizia – "Arrivano finanziamenti dalla Regione Lombardia? Bene, allora è tempo di riprendere il lavoro". L'ex direttore dei Musei Civici Alberto Pedroli non ha ancora saputo della notizia che il suo ultimo atto amministrativo, da funzionario comunale – il progetto relativo al censimento del patrimonio ligneo tre-cinquescentesco in provincia di Varese […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":16224,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[230,59,17,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
Per il momento i frutti sin qui raccolti da che si è messo in moto il gruppo di lavoro, consistono in una prima ricognizione del patrimonio in provincia di Varese attraverso la consultazione degli archivi del Museo Diocesiano di Milano e una prima ricognizione sul campo effettuata da Paolo Rossetti<\/strong> e da Anna Ferrari<\/strong> e consegnata all'amministrazione nel corso di questa estate. Da qui, il lavoro dovrebbe ripartire. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"