{"id":16332,"date":"2008-10-17T04:16:05","date_gmt":"2008-10-17T04:16:05","guid":{"rendered":""},"modified":"2008-10-17T14:53:40","modified_gmt":"2008-10-17T14:53:40","slug":"collezionismo-e-collezionisti-al-poldi-pezzoli","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/collezionismo-e-collezionisti-al-poldi-pezzoli\/","title":{"rendered":"Collezionismo e collezionisti al Poldi Pezzoli"},"content":{"rendered":"
Il secondo di quattro<\/strong> – Dopo l'incontro con Amedeo Lia<\/strong>, collezionista e Andrea Marmori<\/strong>, direttore della Collezione donata al Comune di La Spezia, che hanno raccontato la trasformazione di una raccolta privata contemporanea di opere d'arte in un museo, mercoledì 15 ottobre è stata la volta di Sergio Romano.<\/strong> Il celebre storico e diplomatico ha narrato con accattivante stile la vita di due collezionisti, che hanno vissuto più o meno lo stesso arco di tempo, l'epoca risorgimentale, sono morti a distanza di due anni l'uno dall'altro, e sono stati affascinati entrambi dall'arte orientale, tanto da diventarne collezionisti, i loro nomi sono: Enrico Cernuschi (1821-1896)<\/strong> ed Edoardo Chiassone<\/strong> (1833-1898)<\/strong>, contemporanei di Gian Giacomo Poldi Pezzoli (1822-1879).<\/strong><\/p>\n Collezionisti 'quasi' per caso<\/strong> – "Due personaggi che hanno scoperto l'arte orientale non dirò casualmente, ma per una serie di circostanze che sono in qualche modo legate ad altri aspetti della loro vita. Sono diventati collezionisti per caso ed hanno lasciato le loro collezioni, Enrico Cernuschi<\/strong> nella città in cui aveva scelto di vivere, Parigi, Edoardo Chiossone<\/strong> alla città dove era nato, Genova (egli è nato ad Arenzano)". Così ha esordito Sergio Romano<\/strong> ed ha continuato: "Due musei non particolarmente grandi, ma tutto sommato abbastanza importanti come espressione del gusto europeo e della scoperta dell'arte orientale da parte dell'Occidente nella seconda metà dell'Ottocento", poi il racconto si è focalizzato prima su Enrico Cernuschi, il personaggio più risorgimentale tra i due, in seguito su Edoardo.<\/p>\n Il giro del mondo con un amico<\/strong> – Il giro del mondo lo fece Enrico Cernuschi nel 1871 insieme ad un amico e critico d'arte Théodore Duret<\/strong>, legato agli Impressionisti, e insieme a lui raggiunse l'anno successivo il Giappone dove rimase folgorato dall'arte di questo paese. Lo colpì, soprattutto la scultura realizzata in bronzo: moltissime le opere in bronzo che acquistò, insieme a porcellane, tessuti, vasi, che formarono subito nell'idea e poi, nella realtà, la collezione, che egli volle conservare in un palazzo rinascimentale in Avenue Vélazquez. La stessa continuò ad arricchirsi anche dopo il suo ritorno a Parigi, dove organizza al Palais dell'Industrie una grande mostra dedicata all'Estremo Oriente dove molti oggetti della sua collezione erano esposti, grazie anche al crescente interesse che suscitava tale raffinata arte così diversa da quella occidentale eppure così colta ed elegante. <\/p>\n Forte temperamento<\/strong> – Quel viaggio fu il passo, forse, non previsto, ma desiderato da sempre, compiuto da un uomo, dal forte temperamento, fiero ed orgoglioso, che lo portò ad essere negli anni giovanili protagonista dei moti milanesi del 1848, e che poi lo indusse a partecipare attivamente all'insurrezione contro lo Stato Pontificio. In seguito alla disfatta del nuovo stato repubblicano subì anche la prigione a Civitavecchia. Davanti al Consiglio di Guerra, Cernuschi, chiese di essere esiliato in Francia in quanto proscritto sia dal Governo Pontificio, sia da quello austriaco. A Parigi iniziò la sua carriera di uomo d'affari e finanziere. Fondò nel 1870 la Banque de Paris, che l'anno successivo si alleò con la Banque de crédit et depòt des Pays Bas: le stesse nel '72 si fusero in Paribas. Uomo poliedrico, si dedicò all'economia teorizzando il bimetallismo, e pubblica anche "La meccanica degli Scambi"; ma quella passione verso la politica, che dominava le sue scelte di vita lo porta a comprare il giornale "Le Siecle", di ispirazione democratica per combattere il plebiscito. Profuse intensa attività giornalistica, tanto da essere espulso dalla Francia, per rientrarvi solo dopo il crollo dell'Impero e la proclamazione della Repubblica. L'assassinio di un amico e stretto collaborato infine lo indusse a iniziare quel giro del mondo, che lo trasformò in fine collezionista di arte oriantale.<\/p>\n Per ragioni di lavoro<\/strong> – Il 1871 segna la svolta di vita, anche, per Edoardo Chiossone<\/strong>, professore di disegno e fine incisore, ma lui se ne renderà conto solo nel 1875, quando sarà invitato dal Giappone per costituire e dirigire l'Officina Carte e Valori del Ministero delle Finanze giapponese. Nel 1871 il governo giapponese aveva deciso di voltare pagina, ed ammodernizzarsi, pertanto ingaggiò le menti più brillanti nel campo della cultura, dell'economia, dell'amministrazione per compiere nel senso inverso il giro del mondo, che Enrico Cernuschi aveva compiuto verso l'Oriente. Questo permise loro di acquisire il meglio dalla cultura occidentale e di importare in Giappone i modelli di organizzazione economica, militare, sociale, culturale: il sistema bancario fu organizzato su quello inglese, lo Stato Maggiore su quello prussiano, in Italia, avevano colto subito il valore inestimabile dell'arte e soprattutto delle competenze tecniche degli artisti, anche, nelle arti applicate.<\/p>\n L'identità nazionale<\/strong> – L'identità nazionale dell'Italia era rappresentata ai loro occhi dalla cultura artistica e allora, occorreva creare una nuova identità giapponese, anche, attraverso l'arte e la ricchezza diretta ed indiretta che essa può creare. Edoardo Chiossone, quindi divenne tramite della cultura italiana in Giappone, lavorò presso l'Officina fino al 1891, insegnò localmente le teniche d'incisione e di stampa industriale, divenne l'autore di numerosissime lastre di francobolli, banconote di stato, bolli e titoli di stato. Ma, contemporaneamente divenne collezionista ed amante dell'arte giapponese ed, anche se morì a Tokyo nell'aprile del 1898, donò la sua cospicua collezione a Genova, al Museo d'Arte Orientale Edoardo Chiossone, situato all'interno di Villetta Dinegro.<\/p>\n Il prossimo incontro sarà con l'avvocato, Guido Rossi<\/strong>, che svelerà il suo amore verso il libro in particolare verso quello d'arte, con tutte le gioie, le soddisfazioni. Non resta che partecipare all'incontro ed ascoltare con attenzione per apprendere quell'amore verso l'oggetto d'arte, che esprime spesso un valore, che va oltre la forma materiale.<\/p>\n I prossimi incontri a cura degli Amici del Museo Poldi Pezzoli<\/strong>. "COLLEZIONISMO E COLLEZIONISTI" al Museo Poldi Pezzoli:<\/strong> <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Sergio Romano al Poldi Pezzoli Il secondo di quattro – Dopo l'incontro con Amedeo Lia, collezionista e Andrea Marmori, direttore della Collezione donata al Comune di La Spezia, che hanno raccontato la trasformazione di una raccolta privata contemporanea di opere d'arte in un museo, mercoledì 15 ottobre è stata la volta di Sergio Romano. Il […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":16333,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[45],"tags":[],"yoast_head":"\n
22 ottobre: Guido Rossi "Guido Rossi e il collezionismo"
29 ottobre: Alvar Gonzales Palacios – "Il principe Marcantonio IV Borghese, mecenate e collezionista nella Roma neoclassica"
INFORMAZIONI
Partecipanti: fino a esaurimento dei posti disponibili
Prenotazioni: n. 02 45473800\/01- dal lunedì al venerdì h. 9 – 18
Costo:\tcontributo minimo a incontro 15 euro. Il pagamento può essere effettuato alla biglietteria del Museo, Via Manzoni, 12, dal martedì alla domenica h.10 -18.<\/p>\n