{"id":16635,"date":"2008-11-14T04:05:15","date_gmt":"2008-11-14T04:05:15","guid":{"rendered":""},"modified":"2008-11-14T06:14:56","modified_gmt":"2008-11-14T06:14:56","slug":"netsuke-sculture-in-palmo-di-mano","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/netsuke-sculture-in-palmo-di-mano\/","title":{"rendered":"Netsuke, sculture in palmo di mano"},"content":{"rendered":"
Netsuke<\/strong> – Sono piccole sculture, generalmente realizzate in legno o in avorio, risalenti all'epoca Edo (1615-1868) provenienti dal Giappone che assolvevano una particolare funzione. In origine costituivano un accessorio indispensabile dell'abbigliamento maschile giapponese. Infatti, il kimono giapponese era privo di tasche e gli uomini alla moda utilizzavano i netsuke, come una sorta di 'aggancio', di bottone, per fermare alcuni tipi di contenitori, trattenuti alla fascia in vita del kimono (obi), grazie ad un laccio stretto da un anello. Era possibile, in tal modo, portare con sé oggetti personali, come sigilli, tabacco, monete, spezie. La mostra <\/strong>– Sono oltre quattrocento gli oggetti eposti che svelano un mondo in miniatura mai visto prima. Inoltre la mostra accresce il prestigio e la sua dimensione internazionale grazie alla presenza di circa settanta pezzi di eccelsa qualità provenienti da collezioni private italiane e dal Linden-Museum di Stoccarda. Occorre rammentare, inoltre, che lo stesso Gian Giacomo Poldi Pezzoli<\/strong> acquistò numerose porcellane ed armi realizzate in Estremo Oriente, presenti nalla casa-museo in permanenza.<\/p>\n Rarità <\/strong>– L'acquisizione della collezione Lanfranchi ha aggiunto delle vere e proprie opere d'arte in miniatura a quelle più classiche, già presenti nel museo. Un collezionismo di nicchia, non ancora conosciuto ai più, può essere ammirato ora in questa mostra inedita caratterizzata da due temi predominanti: la figura<\/strong> umana<\/strong> e la natura<\/strong>. Si può vedere, inoltre, una vera rarità: si pensa infatti che sia un unicum nel genere. Si tratta, probabilmente, del più antico katabori netsuke<\/em>, ossia un netsuke intagliato a tutto tondo, che raffigura una Pietà<\/em>. Preziosa testimonianza della diffusione del Cristianesimo in Giappone dalla metà del Cinquecento, poi bandito ufficialmente verso la metà del Seicento dal governo nipponico. Kokusai è lo scultore più importante della "Scuola di Akasuka"<\/strong>, dal nome di un quartiere di Tokyo. Egli è stato autore di meravigliosi netsuke, tre dei quali sono esposti, intagliati in avorio o in corno di cervo, sono caratterizzati da una grandissima potenza espressiva. Nell'ambito del tema legato alla figura umana sono presenti, inoltre, una serie di miniature dedicate allo straniero. Per i giapponesi del tempo lo straniero: portoghesi, cinesi, olandasi, abitanti delle isole dell'Oceano Pacifico, rappresentavano creature esotiche, conosciute da pochi. Pertanto, l'immaginazione degli intagliatori si esprimeva liberamente rendendoli con nasi adunchi, occhi strabuzzati, capelli lunghi e spesso con abbigliamenti stravaganti. La natura, è il secondo tema dell'esposizione milanese, e vi sono veri e propri capolavori ove le singole specie di vegetali sono rese con maestria, non escludendo significati simbolici che rimandano a racconti e leggende inerenti le tradizioni orientali. Un mondo, quello dei netsuke, popolato da figure fantastiche, da personaggi ispirati alla mitologia, alla storia, alla natura e alla cultura antica e misteriosa dell'Oriente.<\/p>\n 'Contadina', Museo Poldi Pezzoli Netsuke – Sono piccole sculture, generalmente realizzate in legno o in avorio, risalenti all'epoca Edo (1615-1868) provenienti dal Giappone che assolvevano una particolare funzione. In origine costituivano un accessorio indispensabile dell'abbigliamento maschile giapponese. Infatti, il kimono giapponese era privo di tasche e gli uomini alla moda utilizzavano i netsuke, come una […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":16636,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[45,64,17],"tags":[],"yoast_head":"\n
Da oggetti di moda ad opere d'arte<\/strong> – Nella seconda metà dell'Ottocento la moda giapponese cambiò radicalmente con l'arrivo di quella occidentale. I netsuke persero la loro funzione originaria e divennero oggetto di attenzione di collezionisti europei e statunitensi che hanno creato preziose collezioni di questi oggetti dalle piccole dimensioni, ma dalla fattura raffinata ed espressiva. La collezione di Giacinto Ubaldo Lanfranchi <\/strong>(1889-1971) ne è un notevole esempio. Egli è stato esponente di un'importante famiglia di industriali di Palazzolo sull'Oglio, in provincia di Brescia, che ha fondato un bottonificio, poi riconvertito nella produzione di cerniere lampo. Motivato anche per ragioni di lavoro a scoprire la bellezza in oggetti non canonicamente riconosciuti come artistici, egli iniziò a fare collezione di netsuke negli anni Cinquanta, e la donò al Museo Poldi Pezzoli <\/strong>tramite un legato testamentario, dopo la sua morte avvenuta prematuramente all'età di quarantanove anni. Egli ha coltivato anche una passione collezionistica vero i dipinti, le arti decorative e la bibliofilia.<\/p>\n
Museo Poldi Pezzoli<\/span><\/div>\n
"Netsuke: sculture in palmo di mano"<\/strong>
In mostra la raccolta Lanfranchi e opere da prestigiose collezioni internazionali
14 novembre 2008 – 15 marzo 2009
Museo Poldi Pezzoli
Via Manzoni, 12 Milano
Tel. 02 794889 – 02 796334
Martedì-domenica orario: 10.00-18.00
Lunedì chiuso; ingresso: euro 8 ; ridotto euro 5,50
www.museopoldipezzoli.it<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"