{"id":16751,"date":"2008-11-28T04:03:14","date_gmt":"2008-11-28T04:03:14","guid":{"rendered":""},"modified":"2008-11-28T05:44:53","modified_gmt":"2008-11-28T05:44:53","slug":"svizzeri-a-venezia-in-arte-storia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/svizzeri-a-venezia-in-arte-storia\/","title":{"rendered":"Svizzeri a Venezia in Arte&Storia"},"content":{"rendered":"
Svizzeri a Roma, Svizzeri a Venezia –<\/strong> L'anno scorso la rivista bimestrale Arte&Storia<\/strong> ha dedicato uno speciale alle presenze svizzere a Roma (in precedenza erano usciti interventi più snelli che indagavano quelle a Genova, Milano e Napoli). Si andava dalla nota Guardia svizzera pontificia e i grandi Domenico Fontana<\/strong> e Francesco Borromini<\/strong>, che cambiarono con i loro interventi il paesaggio urbano della capitale, a Giovanni Serodine<\/strong>, straordinario pittore "caravaggesco" originario di Ascona, a figure di industriali come Emilio Maraini<\/strong>. Di molti, soprattutto, si conosceva l'opera, ma spesso sfuggiva l'origine elvetica. Il 20 novembre è stato presentato a Palazzo Ducale un nuovo numero di quella che a questo punto si prefigura come una collana che attende altre uscite, "Svizzeri a Venezia"<\/strong>.<\/p>\n Il volume –<\/strong> Si tratta di un volume corposo, oltre 500 pagine, teso a documentare i rapporti storici, politici, militari, economici ed artistici fra la Svizzera e la Serenissima, già dalla seconda metà del Quattrocento. Come ricorda Giorgio Mollisi<\/strong>, direttore della rivista, «a differenza di Roma o Parigi, Venezia deve buona parte dei suoi capolavori ad architetti, pittori e scultori veneti o comunque provenienti dalla sua zona di influenza». Eppure, come vedremo, molte sono le presenze svizzere che contribuirono alla formazione dell'identità di Venezia.<\/p>\n Una presenza secolare –<\/strong> «I primi "svizzeri", di fatto pasticceri engadinesi, vennero a Venezia già intorno al 1150», ricorda nella sua prefazione il Presidente della Confederazione Pascal Couchepin<\/strong>, «poi soprattutto dopo la grande peste del 1350, quando la città provata dal dolore reclutava coloni […]. Chi di noi sa che la popolazione di Venezia nel 1750 contava il venti per cento di grigionesi […]?».<\/p>\n I Lombardo –<\/strong> Molte, si diceva, le personalità che segnarono il volto della città. Innanzitutto gli scultori Lombardo-Solari<\/strong> di Carona, probabilmente richiamati dalla richiesta di manodopera qualificata, che giunsero in laguna già nella prima metà del Quattrocento. Fondamentale la figura di Pietro Lombardo<\/strong> (1435?-1515), architetto – sua la chiesa di <\/strong>Santa Maria dei Miracoli – e scultore: realizzerà con i figli Tullio e Antonio i monumenti funebri per i dogi nella chiesa dei Santi Giovanni e Paolo. <\/p>\n Il ponte dei Sospiri – <\/strong>Anche il ponte dei Sospiri, uno dei simboli della città lagunare, vanta una paternità elvetica. Fu infatti Antonio Contin<\/strong>, della famiglia degli architetti Contini originari di Besso, nei pressi di Lugano – dovevano il loro arrivo in laguna a Bernardino<\/strong> (1530? – ante 1597), giuntovi a una data sconosciuta -, a progettarlo nel 1595-1605, come elemento di collegamento tra il nuovo edificio carcerario, da lui portato a compimento, e l'adiacente residenza dei dogi. Dati e come richiedere il volume –<\/strong> Il libro è corredato dalle prefazioni del Presidente della Confederazione Pascal Couchepin, del Console generale di Svizzera a Milano David Vogelsange<\/strong>r e del Sindaco di Venezia Massimo Cacciari<\/strong>, e condensa i saggi di numerosi studiosi di università svizzere, europee e del Veneto. E' acquistabile al prezzo di 26 euro nelle edicole ticinesi, oppure si può richiedere direttamente alla redazione: redazione@ticinomanagement.ch; tel. 0041 91 610 29 29.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Chiesa di Santa Maria dei Miracoli Svizzeri a Roma, Svizzeri a Venezia – L'anno scorso la rivista bimestrale Arte&Storia ha dedicato uno speciale alle presenze svizzere a Roma (in precedenza erano usciti interventi più snelli che indagavano quelle a Genova, Milano e Napoli). Si andava dalla nota Guardia svizzera pontificia e i grandi Domenico Fontana […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":16752,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[41,13],"tags":[],"yoast_head":"\n
Ma si potrebbero ricordare molti altri nomi, dai David <\/strong>– Ludovico e Antonio -, pittori attivi tra Sei e Settecento da Lugano a Venezia a Carpoforo Mazzetti Tencall<\/strong>a da Bissone, allievo e socio di Abondio Stazio<\/strong> da Massagno, che a Venezia nel 1718 realizza una precoce rocaille in Ca' Sagredo. Preferiamo non fare torti, e invitare alla lettura di questo volume ricco di spunti, che non mancherà di sorprendere anche i non addetti ai lavori, conducendoli attraverso i secoli fino ai nostri giorni, alle partecipazioni elvetiche alla Biennale di Venezia.<\/p>\n