{"id":16793,"date":"2008-11-28T04:21:34","date_gmt":"2008-11-28T04:21:34","guid":{"rendered":""},"modified":"2008-11-28T05:53:28","modified_gmt":"2008-11-28T05:53:28","slug":"paesaggio-e-spiritualit-dei-sacri-monti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/paesaggio-e-spiritualit-dei-sacri-monti\/","title":{"rendered":"Paesaggio e spiritualit\u00e0 dei Sacri Monti"},"content":{"rendered":"
Il libro –<\/strong> Mercoledì 26 novembre alla Galleria Boragno è stato presentato il libro "Il mistero e il luogo"<\/strong> edito da Nomos che contiene una ricca selezione del lavoro di documentazione condotto dal duo fotografico più attivo della zona: i fondatori dell'Archivio Fotografico Italiano<\/strong>, Claudio Argentiero<\/strong> e Umberto Armiraglio<\/strong>, già protagonisti insieme di innumerevoli mostre sul territorio. Anche questa ultima tappa, infatti, continua nel lavoro di preziosa documentazione del ricco patrimonio paesaggistico del nostro territorio, questa volta concentrandosi sul tesoro dei nove Sacri Monti di Piemonte e Lombardia dichiarati Patrimonio dell'UNESCO.<\/p>\n Le fotografie –<\/strong> Le immagini contenute nel volume sono circa duecento, ma non sono che una selezione ridotta di un lavoro molto più ampio che confluirà interamente nell'Archivio Fotografico e che ha necessitato di tempi abbastanza lunghi, per poter cogliere le tante sfaccettature di quei luoghi, osservandone i mutamenti a secondo della stagione e persino delle diverse ore del giorno. "Intraprendere un lavoro di questo genere richiede sacrificio, nel recarsi sui luoghi all'alba per fissare certe atmosfere, per esempio, e poi continuità e serietà", commenta Armiraglio. "L'obiettivo è sempre quello: valorizzare le bellezze di località spesso sottovalutate o neppure conosciute, a pochi chilometri da noi". Non solo i più famosi, dunque, i Sacri Monti di Varese e Varallo, ma anche quelli di Belmonte, Crea, Domodossola, Griffa, Oropa, Orta e Ossuccio.<\/p>\n Scelta di qualità –<\/strong> Dal punto di vista stilistico gli autori, sostenuti dalla casa editrice, hanno scelto il bianco e nero per cercare di distinguersi dai tanti prodotti commerciali a carattere turistico che invadono ormai il mercato. Come osserva Argentiero: "ormai chiunque è in possesso di una macchina digitale compatta e con un po' di fortuna può riuscire a fare una buona fotografia. La nostra sfida è stata quella di conferire alle immagini una particolare cifra stilistica, in modo da evitare riprese 'da cartolina'. Sicuramente le immagini a colori sono più commerciali, possono arrivare a una fascia più allargata di pubblico, ma abbiamo voluto fare una scelta editoriale ben precisa, di qualità, dando maggior rilievo alla componente della luce e ai chiaroscuri, giocando coi contrasti, secondo un'estetica che si adatta di più allo spirito con cui è stato condotto il lavoro". <\/p>\n Dialogo nel tempo –<\/strong> La ricerca ha messo in evidenza tanto le qualità paesaggistiche di questi luoghi incantati, quanto l'opera artistica di questi monumenti in cui dialogano architettura, pittura e scultura insieme. Si alternano così visioni d'insieme e particolari, esterni ed interni, che evocano con grande efficacia l'esperienza del pellegrinaggio al sacro Monte nella sua totalità. Proprio di questi luoghi è, infatti, il fondamentale connubio tra arte e paesaggio, tra spiritualità e natura, ma anche di sacro e profano, oggi come una volta. A confermarlo è Santino Langé<\/strong> curatore dei testi che guidano il lettore nel percorso delle immagini e svelano i perché delle scelte architettoniche e artistiche di più di cinquecento anni fa. Durante la presentazione del volume Langé ha sottolineato che anche capolavori come questi possano essere attualizzati nel tempo presente, poiché il significato di un'opera d'arte non è immutabile, ma si svolge nel tempo ed è sottoposto a continue trasformazioni. Citando Giovanni Testori<\/strong>, dichiara di veder realizzata in questa ricerca fotografica la sua lezione, secondo cui dovere degli storici e dei critici è quello di lasciar parlare direttamente l'opera d'arte. <\/p>\n Paesaggio e spiritualità –<\/strong> Immagini e testo condividono una medesima linea interpretativa e conducono il lettore in uno stimolante viaggio tra luoghi affascinanti, densi di storia, spiritualità e devozione. Le atmosfere rarefatte e silenti di alcune immagini sembrano provenire davvero da altri tempi e potrebbero offrire la provocazione giusta per invogliare il pubblico a tornare a scoprire e a vivere direttamente in prima persona questi itinerari meditativi. La sfida più importante di questo lavoro è sicuramente quella di svelare le meraviglie nascoste dei piccoli Sacri Monti poco conosciuti, come quello di Oropa, messo un po' in ombra dalla maggior fama del santuario. Ognuno di questi piccoli gioielli racchiude un'atmosfera di "sospesa magia e di evocazione tra storia, memoria e presente" che le delicate immagini di Argentiero e Armiraglio, pagina dopo pagina, hanno saputo rendere palpabile in questo libro denso di delicate emozioni, di significati, di segni dello spirito. <\/p>\n Inarrestabili –<\/strong> Come ormai sappiamo l'Afi è instancabile e continua a proporre nuovi eventi. Giovedì 27 novembre a Villa Pomini si è tenuto un incontro con il fotografo Stefano Pensotti<\/strong> sulla fotografia geografica con proiezioni di immagini e la presentazione dei libri : "Tibet, viaggiatori nell'oriente ignoto"<\/strong> e "Sale Nero"<\/strong>, dell'autore. Prossimamente, inoltre, un appuntamento di grande rilievo per la storia dell'Afi: è prevista sabato 13 dicembre<\/strong> la presentazione del primo numero della rivista dell'associazione, "la Clessidra"<\/strong>, che contribuirà a diffondere ulteriormente le attività di studio e ricerca dell'Archivio Fotografico Italiano.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" La copertina del volume Il libro – Mercoledì 26 novembre alla Galleria Boragno è stato presentato il libro "Il mistero e il luogo" edito da Nomos che contiene una ricca selezione del lavoro di documentazione condotto dal duo fotografico più attivo della zona: i fondatori dell'Archivio Fotografico Italiano, Claudio Argentiero e Umberto Armiraglio, già protagonisti insieme […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":16794,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[37,13],"tags":[],"yoast_head":"\n