{"id":16931,"date":"2008-12-11T05:28:10","date_gmt":"2008-12-11T05:28:10","guid":{"rendered":""},"modified":"2008-12-12T06:18:36","modified_gmt":"2008-12-12T06:18:36","slug":"la-citt-che-sale-di-cristina-carlini","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/la-citt-che-sale-di-cristina-carlini\/","title":{"rendered":"‘La citt\u00e0 che sale’ di Cristina Carlini"},"content":{"rendered":"
Città in fibrillazione<\/strong> – Raccontare una città in trasformazione, come ne era stato capace Boccioni. Allora erano le zone di periferia, le prima fabbriche, i cantieri di Porta Romana, le vie che si animavano, la Galleria Vittorio Emanuele luccicante e vibrante nelle notti milanesi del primo novecento. Oggi, una scultrice che guarda al mondo che cambia, alla città in cui vive che muta. Metodi e tempi non paragonabili, e probabilmente nemmeno la stessa vivacità e sensibilità. Ma Milano sta crescendo, se non fosse altro che per l'evento per cui, di riflesso sta crescendo anche Varese: l'Expo 2015<\/strong>. Sembra questa l'input che ha fatto nascere una nuova creazione materica, in cambiamento anch'essa: La città che sale<\/em>, sintomo della simbiosi con l'entusiasmo futurista, di Maria Cristina Carlini<\/strong>. Un luogo ad ospitare l'opera d'arte, non casuale: la Porta Sud<\/strong>, uno degli ingressi principali del nuovo polo fieristico di Milano-Rho. Un centro che sta diventando fulcro commerciale, turistico, imprenditoriale della metropoli. Fiumi di visitatori che hanno ben presto dimenticato la vecchia fiera in centro città e si sono già affezionati a questa nuova mini città. Insomma un vero e proprio simbolo della mutazione, dell'espansione inevitabile di Milano, in vista del prossimo dell'Expo, come quello che ci fu nel 1906 e che lasciò ai milanesi la Fiera e l'Acquario.<\/p>\n Far propria la materia<\/strong> – Maria Cristina Carlini<\/strong> abbandona da subito Varese, sua città natale per Milano, città che sente sua. Si forma in diversi ambiti di produzione artistica. Nei primi anni Settanta è impegnata con la ceramica, a Palo Alto in California prima, a Bruxelles poi. E' dal 1978 che si stabilisce a Milano, dove ancora oggi vive e lavora. Ma nonostante il punto fermo, continuano i viaggi e le esperienze all'estero: nel 1984 è a Oakland, San Francisco per seguire alcuni corsi di perfezionamento presso il California College of Arts and Crafts. L'artista è presente in molte e in diverse località italiane e estere, sostenuta e raccontata da grandi critici del nostro tempo, da Gillo Dorfles a Luciano Caramel, sino ad esponenti delle più recenti generazioni come Elena Pontiggia. <\/p>\n Cristina nel mondo contemporaneo<\/strong> – "Amo realizzare la scultura su commissione – racconta l'artista – guardo e conosco il luogo e poi penso all'opera, che solo così può nascere". Oltre alla maestosa scultura La città che sale<\/em>, l'artista ha firmato anche La vittoria di Samotracia<\/em>, altra realizzazione monumentale che il prossimo 20 dicembre verrà donata alla città di Cosenza per iniziativa dell'INAC, l'Istituto Nazionale d'Arte contemporanea; l'opera troverà posto in Piazza dei Valdesi nel cuore della città. Appuntamento importante per Maria Cristina Carlini nel marzo 2009: cinque sue sculture verranno esposte nelle vie di Parigi.<\/p>\n www.mariacristinacarlini.com<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" 'La città che sale', ph. dal sito dell'artista Città in fibrillazione – Raccontare una città in trasformazione, come ne era stato capace Boccioni. Allora erano le zone di periferia, le prima fabbriche, i cantieri di Porta Romana, le vie che si animavano, la Galleria Vittorio Emanuele luccicante e vibrante nelle notti milanesi del primo novecento. […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":16932,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[65,17,51],"tags":[],"yoast_head":"\n