{"id":17193,"date":"2009-01-21T03:27:40","date_gmt":"2009-01-21T03:27:40","guid":{"rendered":""},"modified":"2009-01-23T04:56:25","modified_gmt":"2009-01-23T04:56:25","slug":"raphael-de-vittori-non-dimenticare-l-olocausto-un-dovere-morale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/raphael-de-vittori-non-dimenticare-l-olocausto-un-dovere-morale\/","title":{"rendered":"Raphael De Vittori: non dimenticare l’olocausto, un dovere morale"},"content":{"rendered":"
Memoria viva <\/strong>– Impossibile dimenticare, come bisognoso è riscoprire ogni anno, nella giornata del 27 gennaio, la dura realtà che moltissimi uomini sono stati costretti a subire. "Chi non conosce la storia è destinato a riviverla", affermava Primo Levi. In modo differente, attraverso immagini, scritti, filmati, opere d'arte, la memoria della Shoa è giunta sino a noi. La sensibilità della scultrice Raphael De Vittori<\/strong>, come ogni anno ha dato alla luce opere di sensata riflessione. L'artista medita, scava a fondo, rilegge le sensazioni di quella gente, di quel popolo, scarno e derubato della dignità umana. Prima ad Arona, lo scorso anno a Laveno Mombello, quest'anno a Sesto Calende, la De Vittori emoziona ogni volta. <\/p>\n Pesante eredità<\/strong> – "L'arte della De Vittori, come ogni grande arte, è espressione anche di un'inestinguibile sete di giustizia e di libertà. Come ogni grande arte si fa portatrice anche di una carica di protesta che assume la dimensione sacra della sovversione", ha scritto Arturo Schwarz<\/strong>. La stessa Raphael De Vittori si dice "fortemente in dovere morale di non far scendere l'oblio su questa perversa tragedia che è la vergogna più grande del '900. I massacrati hanno solo noi che pensiamo a loro, se si cessasse di ricordarli, sarebbe come annientarli una seconda volta". Tra gli ultimi lavori su questa tematica ampiamente affrontata dalla scultrice, 'La marcia della morte'<\/strong>, a ricordare il 18 gennaio 1945, data dell'inizio dell'evacuazione di Auschwitz; l'itinerario ha visto gli uomini viaggiare da Auchwitz a Breslavia a piedi, da Breslavia a Ravensburg e da qui a Dresda di nuovo a piedi. E ancora una nuova marcia: Blechhammer, GrossRosen e Bucheuwald. Amari ricordi<\/strong> – Il Giorno della Memoria<\/strong> è spesso ricordato in svariati modi all'interno delle scuole del nostro paese, perchè anche i più piccoli possano conoscere quello che è stato uno dei momenti più incisivi della storia dell'umanità. Per citarne solamente un esempio nella nostra provincia, al Liceo Classico Statale di Busto Arsizio, si svolge la mostra "1938- 1948: dalle leggi razziali a Israele: il viaggio della speranza e il ruolo dell'Italia"<\/strong>, concessa dall'Associazione Italia- Israele e presentata da A.Jarach (presidente dell'Associazione Amici dello Yad Vashem). Anche Villa Frua a Laveno Mombello propone due esposizione: "1938-1945 la persecuzione degli ebrei in Italia"<\/strong> a cura della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano. Accanto l'altra mostra dal titolo, "All'ombra de' cipressi e dentro l'urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro?"<\/strong>, con l'esposizione di urne cinerarie in ceramica a cura di Atelier Capricorno di Cocquio Trevisago.<\/p>\n Mostra varesina<\/strong> – Una mostra giovane, 'I segni della memoria'<\/strong>, che vede la partecipazione del Liceo Artistico Frattini, in collaborazione con l'istituto comprensivo Vidoletti e grazie al patrocinio del Comune di Varese, USP, ANPI e dell'Istituto Varesino Luigi Ambrosoli per la storia dell'Italia contemporanea e del movimento di liberazione. In esposizione opere creative a tecnica libera realizzate dagli studenti delle scuole secondarie e primarie della provincia di Varese. Per non dimenticare Auschwitz.<\/p>\n 'Un genocidio in eredità' 'I segni della memoria'<\/strong> L'accusa Memoria viva – Impossibile dimenticare, come bisognoso è riscoprire ogni anno, nella giornata del 27 gennaio, la dura realtà che moltissimi uomini sono stati costretti a subire. "Chi non conosce la storia è destinato a riviverla", affermava Primo Levi. In modo differente, attraverso immagini, scritti, filmati, opere d'arte, la memoria della Shoa è giunta […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":17194,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[36,64,17],"tags":[],"yoast_head":"\n
La proposta di Sesto<\/strong> – Ad accompagnare la mostra della scultrice, alcuni appuntamenti organizzati dal comune di Sesto Calende. Venerdì 23 gennaio, nella sala conferenze, l'incontro 'Bambini soldato', con Giuseppe Carrisi<\/strong>, giornalista di Rai Internationale, autore del libro 'Kalami va alla guerra' e John Baptist Onama<\/strong>, bambino soldato, oggi adulto, che negli anni Ottanta visse il dramma della guerra sanguinosa nell'Uganda di Idi Amin. Domenica 25 gennaio (ore 11.00) conferenza a cura di Laura Tirelli, "Le leggi razziali ed ebrei in provincia di Varese". Martedì 27 gennaio è prevista la proiezione del film 'La strada di Levi'<\/strong>, per la regia di Davide Ferrario; lo stesso film viene proposto, nella stessa giornata (ore 18.00), presso la Sala consiliare di Laveno Mombello, presentato da Alessandro Leone.<\/p>\n
esposizione di sculture di Raphael De Vittori Reizel<\/strong>
25 gennaio – 8 febbraio 2009
Sala Consiliare
Comune Sesto Calende (VA)
orari: mercoledì 10-12, venerdì 15-17
sabato e domenica 10-12\/15-17
martedì e giovedì mattina visite guidate per le scuole
(prenotare in biblioteca te. 0331-928160)
www.comune.sesto-calende.va.it
ingresso libero
www.raphaelreizel.com<\/p>\n
26 gennaio – 7 febbraio 2009
Istituto Comprensivo VA3 'A.Vidoletti'
via Manin, 3
Varese
tel. 0332-225213
ic.vidoletti@libero.it
orari: da lunedì a sabato 8-14
domenica 1 febbraio 10-12.30
ingresso libero
possibili visite di scolaresche e di alunni previa prenotazione<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"