{"id":17707,"date":"2009-03-16T11:45:31","date_gmt":"2009-03-16T11:45:31","guid":{"rendered":""},"modified":"2009-06-22T06:01:33","modified_gmt":"2009-06-22T06:01:33","slug":"noir-couleur-la-porta-verso-la-percezione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/noir-couleur-la-porta-verso-la-percezione\/","title":{"rendered":"Noir Couleur, la porta verso la percezione"},"content":{"rendered":"
L'alibi dell'oggetto<\/strong> – La loro è un pò una pittura che, per riprendere il titolo di una recente collettiva, ha l'alibi dell'oggetto. Guarda più o meno diritto il reale, lo racconta più o meno come può e può darsi, ma la vera sostanza è tutta apparenza, dietro un filtro di svenature, limbi pittorici, travisamenti e deformazioni oniriche dei contorni. Sotto i quarant'anni, in un caso sotto i trenta; cinque nomi che già hanno un discreto background espositivo, un curriculum in cui figurano premi importanti, in alcuni casi svezzamenti in ambiti collaudati come il progetto Italian Factory<\/strong>. <\/p>\n Fedeli al dizionario<\/strong> – Sono, in ordine di anzianità, Mirko Baricchi<\/strong> e Alberto Zamboni<\/strong>, Tina Isgrò<\/strong>, Nicola Villa<\/strong>, e il più giovane Daniele Giunta<\/strong>. Figurativi, sufficientemente a la page<\/em>, prediligono il racconto evocativo alla descrizione, ma hanno precisi riferimenti in alcuni maestri che li hanno preceduti. La nouvella vague<\/strong> – C'è una ventata di novità, qui intorno, un desiderio di accreditarsi sul nuovo, anche se non necessariamente inedito: a Busto Arsizio, a breve si celebra presso la Fondazione Bandera<\/strong> la generazione che della stessa Italian Factory è da anni il nerbo; a Gallarate, il Premio Arti Visive<\/strong> si è votato interamente alla giovane fotografia italiana contemporanea con nomi, alcuni dei quali almeno, da tempo rientrano a buon diritto tra le figure più consolidate del panorama; si accoda anche lo spazio di Daverio che, dopo un periodo di messa a punto della propria vocazione con artisti per lo più di casa nostra, prova ora il great leap forward, il grande balzo in avanti, affidandosi alla nouvelle vague <\/em>della pittura di paesaggio, quella che "ha in potenza una spazialità di tipo installativo", come discrimine rispetto alla 'vecchia' pittura. <\/p>\n L'ambiguità del termine<\/strong> – E di nuovo si ragiona intorno a questo termine sufficientemente ambiguo e polisemantico di 'paesaggio': quello di Mirko Baricchi<\/strong>, fino al 22 in mostra anche alla Palmieri di Busto, quasi involontario, casuale, "io che non ho mai voluto fare paesaggi in vita mia", raccontava in una intervista recente rilasciata a Marco Vallora<\/strong> e ciò nonostante comunque una sorta di 'de rerum natura' continuo. Quello di Alberto Zamboni<\/strong>, un paesaggio oltremodo velato, una pittura che ricorda e ricordando sfuoca invece che rendere nitido. Quello di Nicola Villa<\/strong> che usa un nero quasi tipografico per enucleare dal chiaro del fondo della tela figure umane strappate al loro contesto; quello di Tina Isgrò<\/strong>, più direttamente legato al panorama architettonico e urbanistico della città, alle sue arterie stradali così come agli interni domestici a dominanti di grigi notturni. Quello di Daniele Giunta<\/strong> infine, un gotico informale, trasposto in atmosfere da fiaba nordica, più nordica che fiabesca su basi di seta, ad aggiungere spettralità a spettralità. <\/p>\n Noir Couleur Un'opera di Zamboni L'alibi dell'oggetto – La loro è un pò una pittura che, per riprendere il titolo di una recente collettiva, ha l'alibi dell'oggetto. Guarda più o meno diritto il reale, lo racconta più o meno come può e può darsi, ma la vera sostanza è tutta apparenza, dietro un filtro di svenature, limbi […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":17708,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[64,15,48],"tags":[],"yoast_head":"\n
Saranno in mostra alla Galleria Morotti<\/strong> di Daverio, in una collettiva curata da Vittoria Broggini. Noir coloeur. Il nuovo paesaggio nella pittura italiana<\/strong>, indicata nelle intenzioni come la prima tappa di ricognizione nel mondo delle ultime generazioni che, a dispetto di altre possibilità espressive, rimangono fedeli al dizionario pittorico. <\/p>\n
Il nuovo paesaggio della pittura italiana<\/strong>
Mirko Baricchi _ Daniele Giunta_Tina Sgrò_Nicola Villa_Alberto Zamboni
a cura di Vittoria Broggini
21 marzo – 3 maggio 2009
inaugurazione 21 marzo 2009 ore 17.00
GALLERIA VILLA MOROTTI
PIAZZA MONTEGRAPPA 9
21020 DAVERIO – VARESE
info@galleriavillamorotti.it
Orari: dal martedì al sabato 10.00-12.30 \/ 15.00-19.00 – domenica 15.00-19.00<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"