{"id":17794,"date":"2009-03-25T10:14:16","date_gmt":"2009-03-25T10:14:16","guid":{"rendered":""},"modified":"2009-03-27T06:10:02","modified_gmt":"2009-03-27T06:10:02","slug":"robert-e-gerda-i-fotografi-delle-guerre","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/robert-e-gerda-i-fotografi-delle-guerre\/","title":{"rendered":"Robert e Gerda, i fotografi delle guerre"},"content":{"rendered":"
Testimoni e testimonianze<\/strong> – Il fotografo e la sua compagna. Due vite accesesi dentro la necessità della fotografia di essere testimone del proprio tempo; e che di quella necessità hanno pagato entrambi il prezzo più alto. Lui, saltando per aria su una mina in Indocina, nel 1954, dopo aver descritto in un monumentale lavoro le guerre da un lato all'altro del pianeta. Lei, ancor prima, spegnendo la propria giovinezza sotto un carro armato, ironia della sorte repubblicano, nella guerra di Spagna, nel 1937. Lui era Robert Capa<\/strong>, lei Gerda Taro<\/strong>. Insieme una coppia leggendaria della fotografia del secolo scorso; testimoni e testimonianze autentiche. La fama e l'oblio<\/strong> – Uno strategemma che portò una relativa fortuna ai due: certamente a lei, che trovò, si diceva, la morte, 'di fuoco amico', poco dopo essersi messa in mostra con un reportage dal fronte spagnolo, ma che nel tempo ha visto il proprio pionieristico lavoro pressoché dimenticato. Più a Capa, la cui fama, come fotografo e come fondatore di una delle più prestigiose agenzie fotografiche del dopoguerra, è cresciuta esponenzialmente, prima e dopo l'incidente letale, mentre documentava la guerra in Indocina. <\/p>\n Embedded<\/strong> – I due arrivarono in Spagna nei primi di agosto del 1936, a meno di un mese dall'inizio della guerra, come inviati della rivista «Vu». Su un terreno, quello della guerra civile, che più di ogni altra vicenda bellica precedente si configurava come un banco di prova per il valore testamentario dell'immagine fotografica. Capa, di quel potere descrittivo, ne percepì immediatamente il significato. Solo un errore tecnico, gli impedì e impedì alle generazioni successive, di studiare le immagini scattate, da vero giornalista embedded, durante lo sbarco alleato in Normandia, distrutte per errore del tecnico di laboratorio. Questa è la guerra! Robert Capa al lavoro Gerda e Robert Capa in una immagine degli anni Trenta Testimoni e testimonianze – Il fotografo e la sua compagna. Due vite accesesi dentro la necessità della fotografia di essere testimone del proprio tempo; e che di quella necessità hanno pagato entrambi il prezzo più alto. Lui, saltando per aria su una mina in Indocina, […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":17795,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[12,45,64],"tags":[],"yoast_head":"\n
Nome de plume<\/strong> – Al creatore dell'agenzia Magnum<\/strong>, all'autore – presunto o vero che sia – dell'immagine del miliziano morente in Spagna e alla sua compagna è dedicata una doppia mostra allo Spazio Forma<\/strong> di Milano: "Questa è la guerra! Robert Capa al lavoro", con più di 300 immagini vintage, provini a contatto, documenti, lettere personali; e una retrospettiva dedicata interamente a Gerda Pohorylle<\/strong>, tedesca, figlia di ebrei di origine polacca, che modificò il proprio cognome in Taro, così come insieme, lei e lui, cambiarono, inventandoselo, il nome del compagno. L'affascinante ungherese Endre Ern\u0151 Friedmann<\/strong> divenne a partire dalla metà degli anni Trenta, l'altrettanto misterioso e affascinante Robert Capa<\/strong>, un famoso fotografo americano venuto a dispiegare la propria arte in Europa. <\/p>\n
Queste mostre, di dimensione monumentale la prima, accompagnate da due volumi editi da Contrasto raccontano la drammatica urgenza di quelle vite e la stringente attualità di quelle immagini. <\/p>\n
Gerda Taro. Una retrospettiva
Spazio Forma – Piazza Tito Lucrezio Caro, 1
Dal 28 marzo al 21 giugno 2009
Tutti i giorni dalle 11 alle 21
Giovedì e Venerdì dalle 11 alle 23. Chiuso il Lunedì
Costo biglietto: 7.50 euro Ridotto 6 euro Scuole 4 euro
Per informazioni: 02 58118067
www.formafoto.it<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"