{"id":18233,"date":"2009-05-20T13:50:43","date_gmt":"2009-05-20T13:50:43","guid":{"rendered":""},"modified":"2009-05-27T03:27:53","modified_gmt":"2009-05-27T03:27:53","slug":"il-codice-di-busto-una-fonte-inesauribile-di-storia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/il-codice-di-busto-una-fonte-inesauribile-di-storia\/","title":{"rendered":"Il codice di Busto: una fonte inesauribile di storia"},"content":{"rendered":"
<\/p>\n Aprirsi alla città –<\/strong> "Che questo sia uno dei tesori più preziosi della città è fuor di dubbio". Così è cominciata la giornata di studi "Evangeliario di Busto (sec. IX) e nuovo Lezionario Ambrosiano. Una fonte storica preziosa, un tesoro da custodire, un enigma da studiare"<\/strong> svoltasi sabato 16 maggio presso Palazzo Marliani Cicogna. Grande partecipazione di pubblico per una mattinata che, senza rinunciare a colte esposizioni ed interventi di acuta filologia, ha visto coinvolti tanti cittadini ed appassionati. "In questi mesi – così ha introdotto il prevosto Franco Agnesi <\/strong>– festeggiamo simultaneamente il quattrocentesimo della chiesa di San Giovanni e l'anno Paolino. Con questa giornata di studi possiamo avvicinare, grazie alle relazioni di esperti, questo antico capolavoro in pergamena".<\/p>\n Così ti spiego il passato –<\/strong> Nella mattinata, illustri relatori hanno preso la parola, svelando gli enigmi ancora da scoprire e la storia plurisecolare del prezioso manoscritto: Franco Bertolli<\/strong>, direttore della Biblioteca Capitolare di Busto; don Norberto Valli<\/strong>, docente di liturgia e membro della Congregazione del Rito Ambrosiano; mons. Marco Navoni<\/strong>, dottore dell'Ambrosiana; mons. Luigi Manganini<\/strong>, arciprete del Duomo di Milano e pro-presidente della Congregazione <\/p>\n del Rito Ambrosiano. Un autentico capolavoro, unico al mondo, restaurato recentemente e presente in importanti esposizioni (citiamo, a titolo di esempio, "Il futuro dei Longobardi", Brescia, Monastero di Santa Giulia, 2000).<\/p>\n Le trame del… codice –<\/strong> Ma in che cosa consiste l'unicità tanto preziosa del manoscritto? In the deep –<\/strong> Questo è solo uno dei tanti enigmi dell'antico volume. A rendere ancora più accattivante la vicenda spuntano a pie' di pagina del frontespizio, alcuni caratteri cirillici. Chi li ha scritti? Quando e dove? Su alcune lettere, poi, compaiono alcuni segnetti simili ad a<\/span>ccenti tonici ma che accenti tonici non sono. Alcune ipotesi li interpretano come notazioni musicali, o meglio indicazioni di cantilazione. Giunto da Milano ad Olgiate<\/strong> intorno al XIV secolo, passò a Busto<\/strong> Arsizio<\/strong> forse un paio di secoli più tardi e da qui non si è più mosso. I relatori della giornata di studio Aprirsi alla città – "Che questo sia uno dei tesori più preziosi della città è fuor di dubbio". Così è cominciata la giornata di studi "Evangeliario di Busto (sec. IX) e nuovo Lezionario Ambrosiano. Una fonte storica preziosa, un tesoro da custodire, un enigma da studiare" svoltasi sabato 16 […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":18234,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[37],"tags":[],"yoast_head":"\n
A spiegarlo sono stati Bertolli e Valli. Contenente il capitolare e l'evangelistario, il codice di Busto è il più antico documento esistente del rito ambrosiano. Molte carte hanno sofferto l'umidità, ma sul recto e sul verso della sottile pergamena si può ancora apprezzare la bella scrittura in caratteri onciali e la sobria decorazione delle incipitali miniate (che introducono i brani per l'Epifania, la Pasqua, la Pentecoste). Ben visibili, inoltre, sono le rigature orizzontali e verticali. Scritto a Milano, il codice riporta anche interessantissime notizie sulla topografia della città, citando edifici di culto che oggi non esistono più o si sono trasformati nei secoli, cambiando dedicazione; sono citate la chiesa di Sant'Agata presso la Basilica di Porta Romana e una chiesa dedicata a San Sebastiano. Ma qual è l'antigrafo di questo esemplare? Che detto altrimenti suona: da dove è partito il compilatore del Codice di Busto?<\/p>\n
Sguardo sull'oggi –<\/strong> Già tutto questo rende il codice di Busto un esemplare assolutamente senza paragoni in tutta Europa. Ma non è tutto: scritti nella seconda metà del IX secolo, questi fogli descrivono cerimonie liturgiche del secolo prima. In questo modo il codice di Busto ci dice – molto e bene – su un periodo povero di documenti. Il cammino del rito ambrosiano – tanto citato con orgoglio dal Cardinal Martini – è custodito tutto in queste pagine. Si capisce dunque perché quest'opera rappresenta un documento senza pari per la storia della Chiesa e della civiltà europea e sia una base di riferimento per il recente Lezionario Ambrosiano. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"