{"id":18560,"date":"2009-06-25T17:14:55","date_gmt":"2009-06-25T17:14:55","guid":{"rendered":""},"modified":"2009-06-26T08:55:30","modified_gmt":"2009-06-26T08:55:30","slug":"gli-scapigliati-della-milano-per-bene","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/gli-scapigliati-della-milano-per-bene\/","title":{"rendered":"Gli Scapigliati della Milano per bene"},"content":{"rendered":"
Nuove tinte per grandi maestri – Scapigliatura un "pandemonio" per cambiare l'arte<\/strong>. Palazzo Reale<\/strong> si tinge di blu e oro: cambiano i colori e la scenografia ma si mantiene l'eleganza. Il palazzo milanese si veste di 'abiti nuovi' ed accoglie la retrospettiva dedicata ai maestri di metà '800. Dialoghi d'anime –<\/strong> Ricca ed articolata la mostra di Palazzo Reale cuce tra loro le anime di questo movimento rifomista e anticonvenzionale. Ad accompagnare le opere nelle sale delle didascalie su fondo blu che introducono all'argomento di ogni sezione. Poche scritte, molti dipinti: l'esposizione rende merito a questa corrente, troppo spesso posta 'a latere' nelle collezioni museali. Slalom tra le sale –<\/strong> Il percorso prende il via da <\/em>Gli anni ‘60. La formazione di un'estetica<\/strong>: qui si trovano le opere de Il Piccio<\/strong>, precursore 'avvenerista' che, nelle ultime stagioni della sua vita, elaborò una pittura sfumata, tutta d'atmosfera, e di Federico Faruffini<\/strong>, che sperimentò l'intensità coloristica coinvolgente come lingua delle emozioni. Accanto a lui s'incontrano i lavori di Filippo Carcano<\/strong>, innovatore nel linguaggio pittorico ma meno propenso all'intimismo. <\/p>\n I protagonisti della sezione Gli anni ‘70. Il momento d'oro<\/strong> sono Daniele Ranzoni, Tranquillo Cremona <\/strong>e Giuseppe Grandi <\/strong>che, in sodalizio, elaborarono la macchia scapigliata<\/em> e la scultura pittorica<\/em>, sostituendo al finito accademico, basato sul disegno della forma, una materia fluida che accenna e non definisce il dato reale.<\/em> Varese in disparte –<\/strong> Pittura, disegno, incisione, acquerello e scultura. Un 'caos' ben costruito affronta i temi cari al periodo. Un omaggio al genere quindi, ma anche ai soggetti: la famiglia, il ritratto, visioni angeliche e celebrazioni politiche. I ghini dei volti del grande Medardo Rosso e i bambini giocherelloni del 'nostrano' Eugenio Pellini. Nella mostra del capoluogo lombardo sono tanti gli artisti del varesotto, ma di Varese si parla ben poco. SCAPIGLIATURA. UN "PANDEMONIO" PER CAMBIARE L'ARTE <\/strong><\/p>\n
Una carrellata di grandi nomi della storia dell'arte per lo più lombarda, che parte dal Piccio <\/strong>e arriva fino a Eugenio Pellini<\/strong>. Articolata in sezioni tematiche e cronologiche, la mostra curata dall'italo francese Annie-Paule Quinsac<\/strong>(coadiuvata da un comitato scientifico composto da Giuseppe Farinelli<\/strong> per la letteratura, Paolo Repetto<\/strong> per la musica, Gaetano Oliva<\/strong> per il teatro, Anna Finocchi<\/strong> per i rapporti con l'architettura), accompagnerà i turisti fino al 22 novembre. Una celebrazione corale del movimento che proprio a Milano vide la sua massima fioritura. 250 opere, tra dipinti, sculture, grafiche e incisioni, celebrano la Scapigliatura<\/strong>, corrente che, dalla seconda metà dell'Ottocento fino ad inizio Novecento, seppe coinvolgere tutte le arti in un rinnovamento e traghettò la società italiana verso un cambiamento ideologico e di costume. Per tutta la durata della mostra, Milano diventa un palcoscenico aperto a esecuzioni musicali, liriche, letture di testi, pièce<\/em> teatrali e proiezioni cinematografiche.<\/p>\n
monumento alle Cinque Giornate<\/span><\/div>\n
Milano protagonista fuori e dentro lo spazio espositivo: un'ampia sala accoglie i prototipi e parte dell'originale Monumento delle 5 giornate<\/strong> realizzato da Giuseppe Grandi. Sala d'inediti perchè, per la prima volta, si presentano al pubblico i gessi restaurati appunto per l'occasione.<\/p>\n
Ragazza sul lago, 1889<\/span><\/div>\n
GIi anni '80<\/strong> è <\/em>dedicata all'affermazione della scultura scapigliata,<\/em> che prende avvio dal rifiuto del concetto rinascimentale di statuaria come plastica e apre così la via alla cosiddetta scultura impressionista<\/em>. In mostra si trovano i molti lavori di Giuseppe Grandi<\/strong>, di Ernesto Bazzaro<\/strong>, del giovane Paolo Troubetzkoy<\/strong>, allievo di Ranzoni, del primo Leonardo Bistolfi<\/strong> e di Medardo Rosso<\/strong>.
Gli anni ‘90,<\/em><\/strong> evidenzia come, in pittura e scultura, l'apporto delle nuove leve permette l'elaborazione di un vero e proprio accademismo del linguaggio scapigliato, qui troviamo Eugenio Pellini, Arturo Rietti, Francesco Didoni, Luigi Conconi<\/strong> e Camillo Rapetti<\/strong> (solo per citarne alcuni).
Ultima sezione Al di là della Scapigliatura<\/strong>, racchiude in pochi esempi il passaggio linguistico successivo nelle opere più tarde di Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni e Medardo Rosso.<\/p>\n
Conversazione in giardino, 1896-1897<\/span><\/div>\n
Unico museo citato, con una sola opera prestata, il Castello di Masnago<\/strong>. La città giardino fatica ancora ad essere inserita in queste grandi celebrazioni storiche, alla 'bella maniera', ma non mancano invece i prestiti di collezionisti ed eredi. Il privato vince sul pubblico e vince soprattutto il buon gusto degli Scapigliati.<\/p>\n
<\/strong>26 giugno – 22 novembre 2009
Palazzo Reale
Piazza Duomo, 12, Milano
Orari: lunedì dalle 14.30 alle 19.30; martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle 9.30 alle 19.30; giovedì dalle 9.30 alle 22.30.
Biglietti: Intero <\/em>€ 9,00 Ridotto <\/em>€ 7,50 <\/em>
Catalogo: Marsilio Editore (pp. 336; € 38 in mostra; € 45 in libreria)
Info: <\/strong>www.comune.milano.it\/palazzoreale
www.artematica.tv, info@adartem.it; www.adartem.it\/
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