{"id":18700,"date":"2009-07-14T10:40:02","date_gmt":"2009-07-14T10:40:02","guid":{"rendered":""},"modified":"2009-07-17T12:50:13","modified_gmt":"2009-07-17T12:50:13","slug":"artiste-varesine-in-trasferta","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/artiste-varesine-in-trasferta\/","title":{"rendered":"Artiste varesine in trasferta"},"content":{"rendered":"
Dalla Terra, alla terra – <\/strong>Il fascino delle forme naturali, la musicalità dei dettagli proposti dalla Madre terra e l'eleganza della figura femminile. La passione per l'arte e un'amicizia coltivata nel tempo sono i pressupposti della nuova esposizione promossa da un borgo nel cuore della Toscana, vicino al Monferrato, che vede protagoniste due artiste della nostra provincia. Nicoletta Magnani<\/strong> e Elisabella Pieroni<\/strong>, un duo che si rinnova e, per la prima volta, espone senza dividere lo spazio con altri colleghi. Coinvolte, anche personalmente – per il rapporto d'amicizia che le lega – le artiste hanno deciso di propporre un nucleo significativo di opere per presentare al pubblico l'ultima evoluzione del loro lavoro. Prima della partenza Elisabetta Pieroni, dallo studio di Barasso, ha raccontato in un'intervista com'è nata questa proposta.<\/p>\n Elisabetta com'è nata l'idea di questa nuova mostra?<\/strong> E' la prima volta che esponi con Nicoletta?<\/strong> Quali e quante saranno le opere in mostra?<\/strong> Qual è il tema principale della tua ricerca artistica?<\/strong> La tecnica è uno degli elementi fondamentali delle tue opere. Ci sono delle novità anche sul piano della realizzazione?<\/strong> Un'opera di Elisabetta Pieroni Dalla Terra, alla terra – Il fascino delle forme naturali, la musicalità dei dettagli proposti dalla Madre terra e l'eleganza della figura femminile. La passione per l'arte e un'amicizia coltivata nel tempo sono i pressupposti della nuova esposizione promossa da un borgo nel cuore della Toscana, vicino al Monferrato, che vede […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":18701,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[65,230,17,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
"L'organizzatore della mostra a San Marzano (AT)<\/strong> è il vicesindaco Luigi Garberoglio<\/strong> e l'esposizione si svolge all'interno della chiesa dei Battuti, ex chiesa oratorio dei SS.Pietro e Paolo<\/strong>, costruita all'inizio del '700, restaurata nel 2003 e divenuta sede del centro Culturale Polivalente<\/strong> nel 2005. La mostra precedente, da cui è partita la proposta per San Marzano da parte di amici, si è svolta a Torino nel mese di maggio presso l'associazione culturale Tedacà sessione Bellarte, e io esponevo insieme al pittore Bruno Beccaria. Nel mese di giugno vi ha esposto Nicoletta Magnani da sola con i suoi magnifici quadri a tecnica mista su tela e pannelli in legno".<\/p>\n
"Da sola sì, è la prima volta. Abbiamo condiviso alcune presenze a mostre collettive, anche perchè entrambe facciamo parte del Circolo degli Artisti di Varese. Poi ci siamo trovate a Torino e ora abbiamo questa nuova proposta per esporre le nostre opere nello stesso luogo".<\/p>\n
"Saranno circa dodici a testa. Non sono lavori molto grandi. Le più grandi di Nicoletta si aggirano intorno a 1 metro per 1 metro e anche per me vale la stessa dimensione. Io ho deciso di poratyre altorilievie opere tridimensionali, opere-oggetto come lampade o vasi".<\/p>\n
"Il soggetto da cui parto è sempre lo stesso. La natura con tutti i suoi particolari; ultimamente mi sono concentrata anche sulla figura umana e in parte anche sulla casa, come luogo d'abitazione e sede degli affetti famigliari. Per esempio l'albero, soggetto che uso spesso nei mie lavori, è una fonte d'ispirazione in ogni parte: le radici, con le loro forme sinuose, suggeriscono altre forme o i rami si trasformano in capelli per una figura femminile, come accade in una delle mie ultime opere".<\/p>\n
"Sì, ho realizzato questi lavori in due modi diversi: usando la tecnica del secondo fuoco e quella di smaltatura a freddo. La prima prevede una cottura in due tempi: dopo aver estratto l'opera dal forno si lavora nuovamente la superficie con degli smalti che richiedono una seconda cottura a 950°. Il colore è molto lucido, luminoso sia in termine di superficie – appare levigata – che in termine di tono.
Con la smaltatura a freddo la ceramica appare più opaca. Mi spiego: una volta che l'opera è cotta stendo con colori acrilici – o appunto smalti – il colore sulla superficie e, una volta asciugato questo strato, senza bisogno di un ulteriore passaggio in forno, il lavoro è concluso. per la smaltatura a freddo completo l'opera con uno strato di plasticante che la rende impermeabile e serve a proteggere il colore.
Quale delle due tecniche è la più difficile?<\/strong>
"Difficili direi nessuna delle due. Forse è più complicato il secondo fuoco perchè durante la scelta degli smalti io non vedo il colore finale che assumerà l'opera".<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"