{"id":18772,"date":"2009-07-23T08:04:24","date_gmt":"2009-07-23T08:04:24","guid":{"rendered":""},"modified":"2009-07-24T08:27:27","modified_gmt":"2009-07-24T08:27:27","slug":"insubria-capitale-della-natura","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/insubria-capitale-della-natura\/","title":{"rendered":"Insubria, capitale della natura"},"content":{"rendered":"
Gli attori in scena<\/strong> – I siti geologici insubrici si sono candidati all'European Geoparks Network<\/strong> e all'Unesco Global Network of Geoparks<\/strong>. Dar vita al Geoparco dell'Insubria<\/strong>, questo l'intento del progetto presentato la scorsa settimana a Meride, paese sul lago di Lugano a cui hanno preso parte i referenti dei luoghi interessati dal progetto: undici totali tra cui il Monte San Giorgio (CH). Si sente il desiderio di costruire tra Italia e Svizzera un ponte culturale che unisca enti, aree, patrimoni e siti di diverso interesse per promuoverli, valorizzarli e farli conoscere. Le fondamenta solide sono le caratteristiche condivise dal territorio di confine, per quanto riguarda il Monte San Giorgio, ma anche altre località rilevanti dal punto di vista culturale e ambientale. Clivio <\/strong>è il comune capofila che trova l'appoggio di Saltrio<\/strong>, Viggiù<\/strong>, Porto<\/strong> Ceresio <\/strong>e Besano<\/strong>. Una nuova opportunità per il turismo e una marcia in più verso il riconoscimento Unesco per il versante italiano del Monte San Giorgio. Le linee del progetto<\/strong> – La Regione Insubrica posta a cavallo tra Lombardia e Canton Ticino rappresenta un punto di riferimento per geologi e paleontologi che sin da tempi lontani ne hanno studiato la varietà di rocce e le diversità morfologiche. Basti pensare che più di cento campagne di scavo hanno interessato fin dal secolo scorso l'area del Monte diviso tra i due Paesi, motivate dall'eccezionale presenza di fauna e vertebrati risalenti al Triassico Medio (240-230 Ma). La scala del tempo racchiusa nelle rocce del monte deve essere portata alla conoscenza di tutti e non solo degli esperti del settore. "La candidatura a geoparchi, si va ad aggiungere al riconoscimento Unesco per la parte italiana del Monte San Giorgio – spiega Emanuele Belometti<\/strong>, sindaco di Clivio – per cui attendiamo un sopralluogo nel mese di settembre per verificare la possibilità di includere tale area nel patrimonio dell'umanità". Inoltre "il geoparco insubrico è una risorsa anche dal punto di vista turistico, entrare in un circuito aiuta a meglio valorizzare e a più facilmente far conoscere il nostro patrimonio", ricorda Belometti.<\/p>\n Nel tempo e nella storia<\/strong> – "PVC: proteggere, valorizzare, conservare. In queste direzioni muove il nostro lavoro", specifica Alberto Marchi<\/strong> architetto responsabili tecnico del progetto. A mettere la firma di garanzia sulla candidatura, Andrea Tintori<\/strong>, presidente della Società italiana di Paleontologia e direttore scientifico del sito transnazionale del San Giorgio.<\/p>\n Qualcosa di grande<\/strong> – L'idea di entrare a far parte di una grande famiglia, non è solo rivolta al patrimonio naturale e culturale a cielo aperto, ma guarda anche ai beni conservati oggi nei musei e che troveranno una sede comune dove poterli ammirare e studiare nel migliore dei modi. Il comune di Clivio ce l'ha, spiega il primo cittadino: "C'è stato donato da un privato di Clivio uno stabile nel cuore del paese. Si sviluppa su tre piani, in cui verrà allestito il museo di scienze naturali<\/strong> legato al geoparco. Verranno adibiti alcuni spazi all'esposizione permanente, altri a conferenze e riunioni, altri attrezzati per studiosi e ricercatori interessati al patrimonio conservato, che potranno usufruire anche di una biblioteca specifica. Anche l'ubicazione è adatta, in quanto ci si trova proprio al centro della zona di interesse paleontologica facilmente raggiungibile dal museo stesso". L'ampio complesso è affiancato da un parco altrettanto grande che conserva preziosità dal punto di vista naturalistico, ulteriore motivo di studio da parte degli specialisti. <\/p>\n Tempi e modi<\/strong> – Oggi l'edificio è già utilizzato dall'associazione Culturale Astronomica e Scientifica M42, il Gruppo Insubrico di Ornitologia, il Gruppo Speleologico Prealpino e il Gruppo Naturalista della Valceresio. Lo stabile è già agibile, ma i lavori di sistemazione iniziano entro fine anno. "Iniziamo con l'istallazione sul tetto dei pannelli fotovoltaici", dichiara Belometti. www.geoinsubria.com
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Un itinerario lungo 350 anni trova casa. Non solo un intreccio di interessi e di idee per valorizzarlo, ma anche un luogo per custodirlo, dove metterlo a disposizione di tutti: dai più esperti ai bambini.<\/p>\n