{"id":18932,"date":"2009-08-20T09:23:54","date_gmt":"2009-08-20T09:23:54","guid":{"rendered":""},"modified":"2009-08-21T07:08:37","modified_gmt":"2009-08-21T07:08:37","slug":"saronno-il-restyling-del-mils","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/saronno-il-restyling-del-mils\/","title":{"rendered":"Saronno, il restyling del Mils"},"content":{"rendered":"
Restyling –<\/strong> Ampliato di una campata, saloni espositivi riordinati, la sala conferenze "Baldo" sistemata, nuovi reperti acquisiti ed un intero spazio dedicato ai televisori della Philipps. Questo ha fatto il Museo dell'industria e del lavoro saronnese (MILS)<\/strong> in circa tre anni: per festeggiare il suo primo decennio di vita, avvenuto nel 2008, e per prepararsi agli eventi futuri. Tra i nuovi reperti, la prima tv a colori – <\/strong>Nel <\/strong>nuovo look museale <\/strong>è compreso <\/strong>l'arrivo di <\/strong>nuovi reperti donati alla già ricca collezione del Mils da alcuni privati e da aziende del territorio saronnese. Fra di essi in cima alla classifica sta la prima televisione a colori, ideata dall'ingegnere bolzanino Tischer <\/strong>per la Philipps<\/strong>, cui è stata dedicata una sala che raccoglie antichi esemplari dell'azienda.<\/p>\n Bici a energia solare – <\/strong>Nei saloni espostivi, riordinati un anno fa per i festeggiamenti del decennale, spunta poi un prototipo nuovo di zecca: una bici ad energia solare, creata appositamente per il museo dagli studenti dell'Istituto tecnico "G. Riva" di Saronno. "Ne hanno già realizzata un'altra, ma il primo pezzo" – sottolinea la Misdea – "è nostro: è nel Mils". Accanto alle novità permangono pezzi che hanno fatto grande la storia dell'industria italiana oltre che saronnese: sono le cassaforti "Parma"<\/strong>, celebre quella che custodì l'altare d'oro della basilica di Sant'Ambrogio a Milano durante la seconda guerra mondiale, i motori<\/strong> "Isotta-Fraschini"<\/strong>, le ruote "Gianetti"<\/strong>, ma anche alcuni pezzi delle Ferrovie Nord<\/strong> e delle tipografie Trotti<\/strong> e dell'Istituto Padre Monti<\/strong> di Saronno.<\/p>\n Eventi in estemporanea – <\/strong>"Non solo permanente. Il Mils è orientato anche all'estemporaneo" – evidenzia la direttrice – "da anni il museo è infatti orientato all'allestimento di mostre che, per politica interna all'ente, devono essere di artisti saronnesi o dell'hinterland e vertere sui temi del lavoro e dell'industria. Negli ultimi anni abbiamo quintuplicato le presenze grazie anche a questi eventi e a quelli che, nel corso del tempo, abbiamo organizzato e siamo in procinto di avviare in collaborazione con il Comune. Per esempio anche quest'anno festeggeremo i nonni sabato 3 ottobre: un'occasione per i più piccoli di scoprire gli antichi mestieri con dei maestri speciali dell'artigianato e dei vecchi lavori. Mentre il 26 ed il 27 settembre saranno due giornate interamente dedicate ai bimbi: una compagnia teatrale di Milano interpreterà tre fiabe per loro nel museo. Mentre a novembre sarà il turno dei 'Diritti in gioco': iniziativa comunale per la quale noi, come museo, prestiamo volentieri gli spazi che oggi presentano una veste tutta nuova".<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" L'entrata del Museo Restyling – Ampliato di una campata, saloni espositivi riordinati, la sala conferenze "Baldo" sistemata, nuovi reperti acquisiti ed un intero spazio dedicato ai televisori della Philipps. Questo ha fatto il Museo dell'industria e del lavoro saronnese (MILS) in circa tre anni: per festeggiare il suo primo decennio di vita, avvenuto nel 2008, […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":18933,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[59,46],"tags":[],"yoast_head":"\n
La sala conferenze – <\/strong>I lavori si sono concentrati soprattutto sulla sala predisposta ad accogliere conferenze e convegni, intitolata al signor Baldo (uno dei primi volontari del Museo, venuto a mancare). "L'anno scorso" – spiega la direttrice Maria Misdea <\/strong>– "è stato abbassato il soffitto di questa sala per migliorare l'acustica che era disturbata dall'altezza dello spazio. Altezza dovuta al luogo in cui il museo è stato ricavato: uno degli ex-magazzini<\/strong> delle Ferrovie Nord<\/strong>. Ed ancora: nella sala "Baldo" abbiamo migliorato l'illuminazione, con l'uso di faretti orientabili, e la tecnologia attraverso l'inserimento di prodotti<\/strong> della Philipps<\/strong>, donati dall'ing. Bonfiglio<\/strong>. Si tratta di un proiettore, di un videoproiettore e di un televisore".<\/p>\n