{"id":18964,"date":"2009-08-27T06:39:19","date_gmt":"2009-08-27T06:39:19","guid":{"rendered":""},"modified":"2009-08-28T06:45:49","modified_gmt":"2009-08-28T06:45:49","slug":"quando-l-arte-veste-le-parole","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/quando-l-arte-veste-le-parole\/","title":{"rendered":"Quando l\u2019arte veste le parole"},"content":{"rendered":"

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\"AnticaAntica legatura con impressioni<\/span><\/div>\n

Datemi una sala per il Tesoro –<\/strong> È partita il 21 agosto, per protrarsi fino al 18 ottobre 2009, "Sei secoli di legature. Legature storiche e di pregio dalle collezioni della Biblioteca Trivulziana"<\/strong>, la seconda mostra di preziose "copertine" appartenenti alle collezioni della nota Biblioteca milanese, in esposizione presso la Sala del Tesoro (Cortile della Rocchetta) del Castello Sforzesco.
Organizzata dal Comune di Milano in occasione del Congresso Mondiale 2009 dell'IFLA (International Federation of Library Associations and Institutions)<\/strong>, la rassegna è il miglior testimone del motto del convegno mondiale: "Libraries create futures: building on cultural heritage". Le raccolte librarie sono pepite del passato e gettano nuovi ponti verso il futuro. <\/p>\n

Corsi e ricorsi –<\/strong> La mostra intende avvicinare il grande pubblico all'arte della legatura occidentale attraverso l'esposizione di un nucleo significativo di volumi appartenenti all'Archivio Storico Civico e alla Biblioteca Trivulziana<\/strong>. Il materiale documentario conservato da quest'ultima, appartenente all'Archivio Storico Civico dal 1935, consta di 170.000 volumi, tra cui 1.500 manoscritti (conservate tutte le edizioni quattrocentesche della Divina Commedia) e circa 1.000 legature dal prezioso valore culturale, tramandate ed arricchite dalla famiglia Trivulzio <\/strong>ma anche da donazioni di altri collezionisti e dalle aggregazioni alla Trivulziana di biblioteche private (Raccolta Giuseppe Lesca, raccolta Morando, Raccolta Giuseppe Weil Weiss).<\/strong><\/p>\n

I libri non sono tutti uguali –<\/strong> In una carrellata di codici <\/p>\n

\"BottegaBottega di legatoria (part. dall'Enciclopedia
di Diderot e D'Alembert)<\/span><\/div>\n

medievali e libri a stampa antichi e moderni con pregevoli coperture, il pubblico viene portato per mano fra i migliori prodotti d'arte delle botteghe artigiane attive in Italia, Francia, Inghilterra e Olanda fra il XV e il XX secolo<\/strong>. Se siete stati tra i fortunati visitatori della piccola e deliziosa mostra allestita nel 2003 dall'istituto di credito francese BNP Paribas di Milano (nell'ambito della manifestazione "Museo sulla Piazza"), certo conoscerete già questa multiforme arte, in grado di stupire anche l'occhio contemporaneo più smaliziato. Parlare di legatura oggi, infatti, vuol dire affrontare la fase finale dell'antica (e moderna) lavorazione editoriale. I libri moderni, si sa, nascono tutti uguali, rilegati dall'editore. Ma sino ai primi decenni del XIX secolo, invece, venivano commerciati senza protezione alcuna, che non fosse una provvisoria copertina di carta. Ogni acquirente provvedeva poi a far rilegare il libro presso una delle tante botteghe di legatoria che si trovavano nelle principali città. Le possibilità erano pressoché infinite: legature in materiali poveri, pergamena, pelle, cuoio impresso, seta, lamine metalliche (oro, argento, ma anche smalti, avorio e pietre preziose). Nata per la necessità di proteggere il contenuto del libro, la legatura si è andata tuttavia trasformando nel corso dei secoli per dare bellezza ai libri stessi, seguendo via via mode e stili. Oggetto della rassegna del Castello Sforzesco sono dunque i luoghi, gli stili ed i periodi diversi dell'antica tecnica di copertura dei volumi, descritti attraverso gli immancabili "best" stranieri (Jean Picard, Dubuisson, Bozerian il Giovane, Paul Gruel<\/strong>) ed italiani (Luigi de Grada e di Marcantonio Guillery<\/strong>).<\/p>\n

<\/p>\n

\"LegaturaLegatura con particolari in rilievo<\/span><\/div>\n

Dalla catalogazione alla valorizzazione –<\/strong> La rassegna è curata da un esperto d'eccezione, uno fra i più autorevoli intenditori internazionali nell'ambito della storia della legatura: Federico Macchi<\/strong>, autore di diverse pubblicazioni nel settore e curatore di varie mostre e attività di censimento di biblioteche, come la Braidense e la Sormani di Milano, la Biblioteca Queriniana di Brescia, la Biblioteca civica "A. Mai" di Bergamo (http:\/\/www.bibliotecamai.org\/) e la raccolta libraria del Museo Diocesano di Brescia. Responsabile anche del censimento delle legature storiche della Biblioteca dell'Università Cattolica di Milano (2001) e di quella dell'Università di Pavia (2002), Federico Macchi ha collaborato con la British Library di Londra per i commenti di svariate centinaia di legature dei secoli XVI-XX sul sito on-line. Così, la mostra in oggetto origina proprio da un lavoro di schedatura teso alla pubblicazione di un grande catalogo delle legature storiche della biblioteca. Un lavoro, quello dell'inventariazione e della schedatura, in continua evoluzione, sia per il costante aggiornamento delle conoscenze sia per i nuovi esemplari individuati ed identificati e nel quale la struttura informatica e i data-base giocano un ruolo decisivo.<\/p>\n

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"Sei secoli di legature.
Legature storiche e di pregio dalle collezioni della Biblioteca Trivulziana"
<\/strong>Sala del Tesoro, Cortile della Rocchetta del Castello Sforzesco, Milano
Dal 21 agosto al 18 ottobre 2009
da martedì a domenica (lunedì chiuso)
ore 9.00 – 13.00 e 14.00 – 17.30
L'ingresso è libero. Per info: 02 884 63814<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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