{"id":19070,"date":"2009-09-10T03:49:32","date_gmt":"2009-09-10T03:49:32","guid":{"rendered":""},"modified":"2009-09-15T07:43:38","modified_gmt":"2009-09-15T07:43:38","slug":"legno-d-artista-o-d-artigiano","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/legno-d-artista-o-d-artigiano\/","title":{"rendered":"Legno d’artista o d’artigiano?"},"content":{"rendered":"
Scolpire tra arte e artigianato –<\/strong> Un gruppo di scultori del legno sono stati ospiti della tradizionale fiera settembrina che anima ogni anno l'antico santuario di San Quirico a Brenta<\/strong>. Guardando le opere, ancora in corso di creazione e di rifinitura, la domanda sorge spontanea: hobbisti o artisti? Il tempo della scultura –<\/strong> Così risponde, infatti, Luigi Pogliani<\/strong>, unico scultore di Brenta presente alla manifestazione, apprezzato e ben conosciuto autore di statue votive mai banali, passato alla scultura nel tempo della pensione dopo una vita di lavoro in fabbrica. Tradizione di passaggio –<\/strong> Nelle manifestazioni di questo genere, agli artisti viene consegnata una tavola che poi provvederanno a scolpire, progettando un'opera al momento e realizzandola nel più breve tempo possibile.
I risultati sono di tutto rispetto e appagano anche l'occhio più attento: forse si potrebbe parlare di arte popolare, ma non del tutto: perché grandi sono i temi trattati, dalla Vita alla Morte, alla Religione, all'Amore: di popolare, dunque, c'è forse solo la semplicità, e il modo certamente timido che hanno loro stessi di definirsi: "Artista? io no: al massimo lo si fa per passare il tempo, c'è chi fa la calza, io scolpisco".<\/p>\n
E ancora più interessante si fa il dialogo, non appena gli si chiede di spiegare le sue opere: ogni volta l'uomo sa dare chiavi di lettura tutt'altro che semplici alle sue sculture, leggendo sempre il mondo attraverso uno sguardo in ricerca. Risposte che rivelano un pensiero pacato e profondo, che guida poi una capacità sintetica di tutto rispetto: anche nel figurativo, anche in figure facilmente leggibili, così come, in fondo, è lo sguardo di chi guarda alla vita – di cui ha già conosciuto una lunga parte – con semplicità e ottimismo.<\/p>\n
Un'arte che si accompagna all'artigianato, dunque, e che si evolve per andare alla scoperta di elementi del pensiero e della vita umana. Un "saper fare" che, come nel caso degli artisti piemontesi invitati, affonda le radici nella locale cultura della costruzione dei mobili – da tempo venuta meno con la meccanizzazione e l'industrializzazione dei processi costruttivi. Una creatività antica, sintomo di una qualità esecutiva e di maestria nell'intaglio e nella scultura, che ha lasciato spazio, purtroppo, ai tempi moderni.
Gli artisti ospitati a Brenta sono i custodi di una manualità in via d'estinzione che trova spazio – oggi – forse soltanto all'interno di queste, sempre belle, manifestazioni di paese.