{"id":19268,"date":"2009-09-29T11:19:27","date_gmt":"2009-09-29T11:19:27","guid":{"rendered":""},"modified":"2009-10-02T06:35:10","modified_gmt":"2009-10-02T06:35:10","slug":"la-scultura-quale-destino","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/la-scultura-quale-destino\/","title":{"rendered":"La scultura, quale destino?"},"content":{"rendered":"
La scultura del XXI secolo – <\/strong>Un gruppo all'avanguardia, sette scultori ticinesi per i quali la parola d'ordine è sperimentare. Materiali inconsueti, forme originali e colori raggianti danno vita alla mostra Il destino della scultura?<\/strong> un interrogativo che prova a trovare risposta in queste nuove opere che si contrappongono allo spazio dedicato al 'classicismo' di Vincenzo Vela<\/strong>. I maestosi gessi del grande scultore si troveranno così a dialogare con palline colorate e oggetti in legno grezzo. Realizzata in collaborazione con l'Associazione culturale Visarte-Ticino<\/strong> la mostra visitabile fino al 22 novembre è curata da Luigi Cavadini<\/strong>. Le opere dei sette artisti sono state concepite appositamente per il luogo, sono interventi site specific dove l'ambiente contribuisce a creare la giusta atmosfera ed è parte attiva del lavoro stesso. Il gruppo –<\/strong> Gli artisti Alessandra Angelini<\/strong>, Ivana Falconi<\/strong>, Christine Lifart<\/strong>, Penelope Margaret Mackworth-Praed<\/strong>, Milvia Quadrio<\/strong>, Régine Ramseier <\/strong>e Hanspeter Wespi<\/strong> vanno oltre il concetto di scultura della tradizione classica: nella scelta dei soggetti e dei materiali, nelle dimensioni e nelle tecniche utilizzate. Con grande freschezza, intervengono sull'architettura e sul paesaggio, in un continuo confronto diretto con lo spazio, attraverso giochi di materia, installazioni e progetti concettuali. Il destino della scultura?<\/strong> Un'opera esposta La scultura del XXI secolo – Un gruppo all'avanguardia, sette scultori ticinesi per i quali la parola d'ordine è sperimentare. Materiali inconsueti, forme originali e colori raggianti danno vita alla mostra Il destino della scultura? un interrogativo che prova a trovare risposta in queste nuove opere che si contrappongono allo spazio dedicato al […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":19269,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[41,64,17],"tags":[],"yoast_head":"\n
L'interrogativo –<\/strong> Un titolo intrigante che cerca di fare il punto della situazione su una delle tecniche artistiche che da sempre fatica a ricevere i meriti adeguati. La scultura con le sue difficoltà di produzione è grazie agli artisti contemporanei diventata un linguaggio più facile, appetibile e adattabile a diverse esigenze. "In una società abbagliata da certezze, vere o presunte che siano, un titolo che pone un quesito non può che essere volutamente provocatorio. Al contempo esso è attuale, poiché riflette da un lato lo smarrimento che il corso dell'arte contemporanea provoca, e traduce dall'altro l'impossibilità di definire cosa sia, o cosa non sia, scultura oggi, e in quale direzione essa si muova. E senza poterla definire, a noi osservatori sembra di non poterne cogliere l'essenza e, meno che mai, il destino…" afferma la direttrice del Museo Vela di Ligornetto Gianna A. Mina<\/strong>.
<\/strong><\/p>\n
"L'operazione proposta da Visarte al Museo Vela parrebbe assecondare questa ipotesi. Ritengo, però, che la funzione che artisti come quelli qui coinvolti svolgono non sia aliena alla logica della scultura. Il loro rapporto con lo spazio è infatti primario nella ricerca che conducono e nelle opere create per l'occasione. Ciò che ciascuno di essi va indagando è, al di là di tutto, la consistenza dello spazio" scrive Luigi Cavadini in catalogo. <\/p>\n
Museo Vincenzo Vela, Ligornetto, Svizzera
4 ottobre – 22 novembre 2009
Orari: giorni feriali 10-17; domenica 10-18
lunedì chiuso, tranne festivi<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"