{"id":19502,"date":"2009-10-15T09:47:36","date_gmt":"2009-10-15T09:47:36","guid":{"rendered":""},"modified":"2009-10-16T07:07:00","modified_gmt":"2009-10-16T07:07:00","slug":"le-pietre-di-san-vincenzo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/le-pietre-di-san-vincenzo\/","title":{"rendered":"Le pietre di San Vincenzo"},"content":{"rendered":"
Un luogo sacro da millenni –<\/strong> A Sesto Calende<\/strong> sorge l'Oratorio di San Vincenzo<\/strong>: una chiesetta appoggiata sulla collina che domina dall'alto il fiume Ticino e il Lago Maggiore. La struttura nasce tra la fine del XI e l'inizio del XII secolo, sui resti di precedenti edifici pagani e tardo romani, probabilmente di epoca longobarda. All'esterno e sotto il pavimento sono state trovate numerose tombe e reperti che sono conservati oggi presso il museo di Sesto Calende.<\/p>\n Una misteriosa sacralità – <\/strong>Dalla chiesetta è possibile recarsi alla località Preja Buia<\/strong>: dopo poche centinaia di metri di strada sterrata, segnalata dai cartelli del percorso della Via Verde del Verbano, si incontra un grosso masso erratico, affiancato da uno di più piccole dimensioni.
L'edificio testimonia come in questo luogo sopravviva una lunga continuità di vocazione sacra. Il luogo infatti è dedicato al culto fin dalla preistoria, come dimostrano diverse campagne di scavo condotte nel corso degli anni.
I restauri non hanno alterato la semplicità e il fascino dell'oratorio, composto di un'unica abside, con motivi murari che riprendono quelli della vicina abbazia di San Donato. All'interno, purtroppo spesso chiuso al pubblico, si trovano affreschi antichi che risalgono al 1400.<\/p>\n
Sulla faccia superiore di quest'ultimo si vedono alcune coppelle incise, segni di un culto antico che vedeva in questo monumento della natura un luogo di forze magiche e soprannaturali. Una sensazione che ancora oggi il visitatore sente facilmente e che non smette di affascinare.